imperativo
agg. e s. m. [dal lat. tardo imperativus, der. di imperare «comandare»]. – 1. agg. In genere, che contiene o esprime comando: frase i.; parlare, rivolgersi in tono i.; mandato i., in diritto [...] costituzionale (v. mandato). In grammatica, modo i. (o assol. imperativo s. m.), uno dei modi della flessione verbale, che esprime comando o anche, secondo i casi, consiglio, invito, preghiera, supplica, ecc., che contiene cioè l’espressione di una ...
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imperativale
agg. [der. di imperativo]. – Che contiene o comporta un imperativo, o che, più genericam., esprime un comando: frase, locuzione i., che esprime un comando mediante una forma del modo imperativo; [...] parlare al conducente», e sim. In partic., composti i., sostantivi formati dall’unione di un verbo nella 2a persona del modo imperativo (o che morfologicamente le corrisponde, di cui non ha comunque se non in rari casi la funzione) e di un nome, come ...
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enclisi
èncliṡi (o encliṡìa) s. f. [dal lat. tardo enclĭsis, gr. ἔγκλισις, der. di ἐγκλίνω «inclinare, appoggiarsi»]. – Fenomeno per cui una parola, priva di accento proprio, si appoggia a quella precedente [...] parti del discorso (per es. diètrogli = dietro a lui). Quando segue a parola tronca, e alla 2a pers. dell’imperativo di andare, fare, dare, dire, stare, la consonante iniziale dell’enclitica si rafforza (facci, dammi, ecc.; ant. farollo, mutossi ...
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mi1
mi1 pron. pers. [lat. me, accus., mi (= mihi), dativo]. – 1. Forma atona che concorre alla declinazione del pron. pers. io, sia come compl. oggetto (non mi ha visto = non ha visto me), sia come compl. [...] negativo (non mi disturbare). Nella lingua ant., poet. o letter., si trova anteposto qualche volta all’imperativo anche nella forma positiva (per es., in Dante: «Maestro mio», diss’io, «or mi dì anche»), mentre non è rara la posizione enclitica ...
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ti2
ti2 pron. pers. [lat. tē, tĭbĭ, rispettivam. accus. e dat. del pron. tu]. – 1. Forma atona che concorre alla declinazione del pron. pers. tu, sia come compl. ogg. (ti ho visto = ho visto te), sia [...] rafforzativo: che ti credevi?; chi ti credi d’essere? Nella lingua ant., poet. o letter., si trova anche anteposto all’imperativo positivo: t’arresta! (= arrèstati); or ti consiglia Senz’altro indugio (T. Tasso); e non è rara la posizione enclitica ...
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ipotetico
ipotètico agg. [dal lat. tardo hypothetĭcus, gr. ὑποϑετικός] (pl. m. -ci). – 1. Che costituisce o contiene un’ipotesi, o si fonda sopra un’ipotesi, o si suppone per ipotesi: premesse i., ragionamento [...] C è D»; sillogismo i., ogni sillogismo che sia comunque composto, totalmente o parzialmente, di giudizî ipotetici; imperativo i. (nella terminologia kantiana), proposizione che esprime un comando condizionato, ossia consiglia un’azione come mezzo per ...
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ci1
ci1 pron. e avv. [lat. tardo hīce per hīc «qui»]. – 1. pron. pers. Si considera vera particella pronominale solo quando concorre alla declinazione del pron. pers. noi, come compl. oggetto (egli ci [...] di modo infinito (che vengono troncati: sentirci, entrarci), participio (toltoci), gerundio (avendoci), imperativo (raccontaci); si antepone però di regola nell’imperativo negativo: non ci seccare, non ci andate. Unendosi a forme verbali tronche o ...
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proibitivo
agg. [der. di proibire]. – 1. Che tende a proibire, che ha forza d’impedire: decreto p.; disposizione p.; leggi proibitive. In partic., e più com., dazio p., dazio doganale elevato così da [...] funzione di esprimere la proibizione (per es. l’avverbio negativo ital. non, il lat. ne): imperativo p. (o assol. proibitivo, s. m.), comunem. detto imperativo negativo, quello che in ital. si esprime con l’avv. non seguito dall’infinito presente per ...
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dovere2
dovére2 v. tr. [lat. debēre, contratto da dehibere, comp. di de- e habere «avere», quindi propr. «avere avuto qualcosa da uno e perciò essergli debitore»] (pres. indic. dèvo o dèbbo [ant. o poet. [...] o dèbbano [ant. o poet. dèggiano]; fut. e condiz. sincopati: dovrò [ant. o poet. doverò], ecc.; dovrèi [ant. o poet. doverèi], ecc.; manca l’imperativo; le altre forme sono regolari dal tema dov-. Nei sign. di cui ai nn. 1, 2 e 3, in cui è usato come ...
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Nel linguaggio filosofico, proposizione che esprime un comando o una norma di azione. I. Kant distingue tra i. categorico e i. ipotetico: il primo indica un comando assoluto e incondizionato, mentre nel secondo il comando si fonda su un'ipotesi...
IMPERATIVO
Guido Calogero
Filosofia. - Termine designante la formula a cui si obbedisce nell'agire pratico, entrato nel linguaggio filosofico principalmente per opera di E. Kant, che la distinzione della "morale autonoma" dalla "morale eteronoma",...