doloroso
doloróso agg. [lat. tardo dolorōsus]. – 1. a. Che dà, che provoca dolore fisico o morale: un’operazione, una medicazione assai d.; una d. notizia; perdita d.; un distacco d.; compiere un d. [...] : misteri d., nella recita del rosario, quelli che riguardano la passione e la morte di Gesù; su la proda mi trovai De la valle d’abisso dolorosa [l’inferno] (Dante). c. Sventurato, penoso: in circostanze d.; Ahi d. sorte! (Petrarca). 2. Che sente ...
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abisso
s. m. [dal lat. abyssus, gr. ἄβυσσος «senza fondo», comp. di ἀ- priv. e βυσσός «fondo2»]. – 1. Grande e smisurata profondità: gli a. della terra, del mare; quindi burrone, precipizio: precipitò [...] usa per indicare la parte più depressa della fossa. 2. letter. L’inferno (anche al plur., gli a.): lo spirito dell’a., il demonio . Distanza grandissima tra due fatti di ordine morale, intellettuale, o tra due persone: fra Dante e i suoi imitatori c’è ...
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regno
régno s. m. [dal lat. regnum, der. di rex regis «re»]. – 1. a. Stato retto a forma monarchica, assoluta o costituzionale, sotto la sovranità di un capo che ha il titolo di re (o di regina), e composto [...] Paradiso, a cui può contrapporsi il r. del male, delle tenebre, di Satana, l’Inferno, e talvolta anche il Purgatorio (E canterò di quel secondo regno Dove l’umano spirito si purga, Dante), onde la locuz. i tre r. dell’oltretomba. Più genericam., il ...
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vedere
vedére v. tr. [lat. vĭdēre] (pres. indic. védo [letter. véggo, ant. o poet. véggio], védi [ant. véi, vé’], véde, vediamo [ant. o poet. veggiamo], vedéte, védono [letter. véggono, ant. o poet. [...] a convincerlo. d. Decidere, giudicare: E quel conoscitor de le peccata [Minosse] Vede qual loco d’inferno è da essa (Dante); vedrò io se sarà il caso di pubblicare l’articolo o no; non so che dirle, veda lei; vedetevela voi, fam., sbrigatevela voi ...
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lacca1
lacca1 s. f. [dal germ. lahhā], ant. – Luogo cavo e scosceso, ripiano scavato nel monte, valletta. Dante chiama una volta quarta lacca (Inf. VII, 16) il 4° cerchio dell’Inferno (Così scendemmo [...] ne la quarta lacca), e altrove (Purg. VII, 71) dà il nome di lacca alla valletta dei principi negligenti nell’Antipurgatorio (un sentiero sghembo, Che ne condusse in fianco de la lacca). ...
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Minosse
Minòsse (gr. Μίνως, lat. Minos). – Nome del mitico re di Creta, sacerdote e legislatore, posto da Dante all’entrata dell’Inferno per udire la confessione dei dannati e assegnare loro la pena. [...] Si usa talora, per antonomasia, come nome comune e con iniziale minuscola, per indicare un giudice aspro e severo: i moderni minossi ...
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ciacco
s. m. e agg. [prob. voce onomatopeica] (pl. -chi), ant. – 1. s. m. Porco, maiale: vile, Degno di star col c. nel porcile! (Pulci); or siedi, E scaccia dal palagio i cani e i ciacchi (Pindemonte). [...] Che da ciacco in questo sign. venga anche il nome (soprannome quindi) del personaggio condannato da Dante tra i golosi, nel canto VI dell’Inferno (Voi cittadini mi chiamaste Ciacco ...), è ipotesi accolta da molti commentatori, ma non sicura. 2. agg. ...
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dannare
v. tr. [lat. damnare, der. di damnum «danno»]. – 1. Condannare: a perpetuo essilio lui e i suoi discendenti dannarono (Boccaccio); Né mi diceva il cor che l’età verde Sarei dannato a consumare [...] fatto tormento Enno dannati i peccator carnali (Dante); dannarsi, dannare la propria anima, andare all’inferno o essere causa, per le proprie per (o a) trovare un lavoro; col sign. di fare il massimo sforzo, fare tutti gli sforzi possibili, anche ...
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morto
mòrto agg. e s. m. [part. pass. di morire; lat. mŏrtuus, part. pass. di mŏri «morire»]. – 1. agg. a. Di persona o di animale, che ha cessato di vivere: lo trovarono m.; seppellire i soldati m.; [...] del corpo sia alla dannazione dell’anima. Per metonimia: Ma qui la m. poesì resurga (Dante), la poesia che ha finora cantato il regno dei dannati, descritto l’inferno. b. Di tempo, età, interamente trascorso: e mi sovvien l’eterno, E le m. stagioni ...
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scialacquatore
scialacquatóre s. m. (f. -trice) [der. di scialacquare]. – Chi scialacqua, chi dissipa con eccessiva prodigalità le proprie sostanze o sperpera quelle altrui: egli è un sc. che ha consunto [...] tutto il suo patrimonio ne’ vizi (C. Gozzi). Dante definisce lo scialacquatore come colui che «Biscazza e fonde la sua facultade, suicidi, assegnando gli uni e gli altri allo stesso girone dell’inferno, il 2° del cerchio VII, che racchiude i violenti ...
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INFERNO (fr. enfer; sp. infierno; ted. Hölle; ingl. hell)
Umberto FRACASSINI
Giuseppe DE LUCA
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Il vocabolo latino infernus era originariamente un aggettivo e designava qualche cosa che fosse più in basso dello spettatore, o addirittura...
Dante Alighieri, Opere minori: Quaestio de aqua et terra - Introduzione
Francesco Mazzoni
Giunto ormai a questa parte del volume il paziente lettore si è certamente reso conto, attraverso pagine riguardanti volta a volta le Epistole (in particolare...