mecca1
mècca1 (e Mècca) s. f. – Propriam., città (arabo Makka) dell’Arabia Saudita, patria di Maometto e luogo santo dell’islamismo; in quanto meta di pellegrinaggi, il nome della città ha assunto nel [...] d’ignorare cose da tutti risapute o si comporta in modo fuori dell’ordinario; fam., va’ alla M.!, va’ all’inferno!, lèvati di torno! Con altro senso fig., luogo di particolare richiamo, ritenuto ideale per soddisfare speranze o desiderî di benessere ...
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velo1
vélo1 s. m. [lat. vēlum, che aveva il sign. 1 b]. – 1. a. Tessuto finissimo e leggerissimo, trasparente, di seta, cotone, lana, ecc., destinato a usi molteplici (per coprire il volto [v. veletta1], [...] v. di nebbia, di fumo, di lacrime); il v. della notte, l’oscurità che, fasciando le cose, le toglie alla vista; Buio d’inferno e di notte privata D’ogne pianeto ... Non fece al viso mio sì grosso velo Come quel fummo ch’ivi ci coperse (Dante). Nell ...
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credere
crédere v. intr. e tr. [lat. crēdĕre]. – 1. intr. (aus. avere) e tr. Ritenere vera una cosa, avere la persuasione che una cosa sia tale quale appare in sé stessa o quale ci è detta da altri, [...] c. in Dio, essere ateo, e in senso più ampio, nell’uso com., essere senza fede, senza religione); c. nel paradiso, nell’inferno, nella resurrezione della carne; è un cinico che non crede in nulla; fam., non crede neanche nel pan cotto o nell’acqua ...
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veltro
vèltro s. m. [dal fr. e provenz. ant. veltre, che è il lat. gallico vertrăgus]. – Nome, dell’uso letter., con cui già nell’antichità venivano indicati cani da inseguimento e da presa, che univano [...] non so di che parte una veltra nera come carbone (Boccaccio). Profezia del v., la predizione che Dante fa nel c. I dell’Inferno (vv. 101-111), dove, dopo avere parlato della lupa che gli ha impedito il cammino, annuncia la venuta di un Veltro, «che ...
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salvare
v. tr. [lat. tardo salvare, der. di salvus «salvo»]. – 1. a. Mettere in salvo, sottrarre a un pericolo, liberare da un danno grave e il più delle volte sicuro; in partic., sottrarre alla morte, [...] . dalla corruzione morale; s. o salvarsi l’anima (e nel rifl., con uso assol., salvarsi), sottrarsi alle pene dell’inferno, alla dannazione, procurarsi la salvezza spirituale. c. In invocazioni, chiedendo aiuto per la salvezza eterna oppure contro un ...
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larussiano
s. m. e agg. Sostenitore di Ignazio La Russa, ministro della Difesa; tipico di Ignazio La Russa. ◆ In Berluscomic di Mario Verger, «‘Gnaziu», come lo chiama Fiorello che ha lanciato il tormentone [...] larussiano del «digiamolo», figura come un simpatico diavolo che all’inferno mette il Cavaliere dentro un pentolone. Poi però arriva [Gianfranco] Fini e lo salva. (Filippo Ceccarelli, Stampa, 20 gennaio 2003, p. 6, Interno) • Nei prossimi giorni i ...
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averno
avèrno s. m. – È propriamente il nome di un lago craterico della Campania nei Campi Flegrei, le cui esalazioni solforose, secondo la leggenda, uccidevano gli uccelli che vi passavano a volo. I [...] , il nome è stato usato dai poeti romani e nella poesia classicheggiante come generica designazione degli Inferi, o anche dell’inferno cristiano: che ’l maligno spirito d’Averno ... Tacito in sen gli serpe (T. Tasso); Non domito nemico Della fortuna ...
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s. m. La dimensione vitale, relazionale, sociale e comunicativa, lavorativa ed economica, vista come frutto di un’interazione, dai complessi risvolti etici, tra le risorse offerte dalla realtà virtuale [...] un sogno felice né di un incubo distopico. Quello che ci aspetta nei prossimi decenni è per metà Paradiso e metà Inferno. Se vi piace giocare con le parole, potete chiamarlo Paraferno. Un risultato del genere non è però troppo strano. (Paolo Benanti ...
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L’oltretomba secondo la concezione pagana e il luogo di pena per le anime dei peccatori, secondo la concezione cristiana.
L’aggettivo latino infernus racchiudeva una sfumatura intensiva di inferus, indicando una posizione spaziale particolarmente...