prescire
v. tr. [dal lat. praescire, comp. di prae- «pre-» e scire «sapere»], ant. – Sapere in anticipo, avere il dono della prescienza. È verbo raro, attestato soltanto nell’infinito e nel gerundio [...] presciendo, oltre che nei tempi composti. ◆ Part. pres. presciènte, usato talvolta ancora oggi come agg. nel linguaggio filosofico e teologico, v. la voce. ◆ Part. pass. prescito, propr. «conosciuto in ...
Leggi Tutto
iniziare
v. tr. e intr. [dal lat. initiare, dapprima «iniziare ai misteri religiosi», poi «cominciare», der. di initium «inizio»] (io inìzio, ecc.). – 1. a. tr. Dare inizio, compiere i primi atti di [...] suoi lavori; abbiamo iniziato con un antipasto a base di pesce; inizio il mio viaggio da Corvara. Con la prep. a e l’infinito: a che ora inizi a studiare? In senso scherz., come critica o commento negativo: è già in ritardo il primo giorno di scuola ...
Leggi Tutto
lemmatizzare
lemmatiżżare v. tr. [der. di lemma1; cfr. fr. lemmatiser]. – 1. Registrare una parola in un dizionario, o trattare un argomento in un’enciclopedia, accogliendoli come lemmi autonomi con [...] di base, ossia di lemma (per cui, per es., penso, pensavo, pensarono, pensasse, pensando, ecc. vanno tutti ricondotti all’infinito pensare), risolvendo anche i problemi di omografia e di allografia che di volta in volta si possono presentare: l. un ...
Leggi Tutto
generativo
agg. [dal lat. tardo generativus]. – 1. Atto a generare, che genera (anche nei sign. estens. del verbo), che concerne la generazione: l’atto g., la funzione g.; virtù, forza, potenza g., dell’uomo, [...] fondato su un insieme finito di regole in base alle quali si può generare, nel sistema linguistico esaminato, un numero infinito di frasi che, nei loro componenti sintagmatici, semantici, fonologici, abbiano in ogni caso carattere di grammaticalità. ...
Leggi Tutto
sconsigliare
v. tr. [der. di consigliare, col pref. s- (nel sign. 1)] (io sconsìglio, ecc.). – Non consigliare, non raccomandare una cosa perché non idonea, non opportuna, non conveniente e sim.: vi [...] questo appartamento perché è troppo rumoroso e poco funzionale; è un libro da s. ai giovani; con prop. oggettiva (di e infinito), o anche con compl. oggetto di cosa, consigliare di non fare, di evitare qualcosa: il medico mi ha sconsigliato di farmi ...
Leggi Tutto
implicare
v. tr. [dal lat. implicare, comp. di in-1 e plicare «piegare»] (io ìmplico, tu ìmplichi, ecc.; poet. io implìco, ecc.). – 1. letter. Inviluppare o avvolgere intrigando, imbrogliando: un gran [...] accettazione di tutte le sue clausole; le vostre parole implicano una contraddizione; con che e il congiuntivo oppure di e l’infinito: il fatto d’essere suo assistente non implica ch’io debba accettare come valide tutte le sue teorie; il diritto alla ...
Leggi Tutto
implicito
implìcito agg. [dal lat. implicĭtus, part. pass. di implicare, propr. «inviluppato, confuso insieme»]. – 1. Di giudizio o concetto o fatto che, senza essere formalmente ed espressamente enunciato, [...] i. o di forma i., le proposizioni, generalmente subordinate, che hanno il predicato di modo «indefinito» (infinito, participio, gerundio), contrapposte alle proposizioni esplicite; per es.: «camminando di questo passo, non arriveremo mai» (implicita ...
Leggi Tutto
presente1
preṡènte1 agg. e s. m. e f. [dal lat. praesens -entis, comp. di prae- «pre-» e ens entis part. pres. di esse «essere», con inserzione di -s- eufonica prob. per attrazione di absens «assente» [...] che si compie nel momento in cui avviene la comunicazione linguistica: il p. dell’indicativo, del congiuntivo; infinito, participio, gerundio p.; congiuntivo, condizionale p.; nelle narrazioni il presente (p. storico o narrativo) può esprimere anche ...
Leggi Tutto
consistente
consistènte agg. [dal lat. consistens -entis, der. di consistĕre nel sign. di «star saldo»: v. consistere]. – 1. Solido, resistente, saldo: roba, stoffa molto c.; colla c.; anche fig.: un’organizzazione [...] non contraddittorio di postulati. b. In statistica, detto della stima sperimentale di una grandezza incognita se, quando tende all’infinito il numero delle osservazioni su cui è basata la stima, la media della stima stessa tende al vero valore della ...
Leggi Tutto
meglio
mèglio avv. e agg. [lat. mĕlius, neutro di melior -oris (v. migliore)]. – 1. avv. a. Funge da comparativo dell’avv. bene, e significa perciò più bene, in modo migliore: oggi mi sento m.; riesce [...] , più opportuna»), nelle espressioni esser m., creder m., ritener m., e sim., riferite, con funzione di predicato, a un verbo all’infinito o a proposizione soggettiva o oggettiva: è m. non dirgli nulla; sarà m. che tu resti qui; ho creduto m. far di ...
Leggi Tutto
Opera (1584) del filosofo G. Bruno (1548-1600), che forma una trilogia, con De la causa, principio et uno e La Cena delle Ceneri, di dialoghi in italiano pubblicati a Londra nello stesso anno. In polemica con l'aristotelimo, ha per tema centrale...
INFINITO (lat. infinitus o infinitivus [modus], impropria traduzione del greco ἀπαρέμϕατος [ἔγκλιοις], cioè "(forma) sprovvista di determinazioni supplementari")
Giacomo Devoto
Formazione nominale del verbo che indica l'azione, senza specificazione...