accorrere
accórrere v. intr. [lat. accŭrrĕre, comp. di ad- e cŭrrĕre «correre»] (coniug. come correre; aus. essere). – 1. Correre verso un luogo: un incalzar di cavalli accorrenti (Foscolo); accorse [...] sul luogo dell’incendio; ant., gridare accorr’uomo, invocare aiuto, e, come invocazione, accorr’uomo! (v.), aiuto! Spesso sostantivato, all’infinito: ci fu un grande a. di gente da ogni parte. 2. ant. Con uso trans. o intr., soccorrere: Mai non credo ...
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ne1
ne1 ‹né› avv. e pron. [lat. inde «di lì»]. – 1. a. Come avv. di moto da luogo, di lì, da quel luogo: ne ripartì l’indomani; se ne andò tutto adirato; entrato nel labirinto non era più capace d’uscirne; [...] o posposta come enclitica a ecco (vuoi un po’ di noci? eccone una dozzina), o a verbi di modo infinito, a participî, gerundî, imperativi (anche in congiunzione con forme atone di altri pronomi): andarsene; partitone; prendendone; vattene; si antepone ...
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poco
pòco (tronc. po’ 〈pò〉) agg., pron. e avv. [lat. paucus] (pl. m. -chi). – 1. agg. Indica in genere quantità o numero limitato, scarso, e si contrappone direttamente a molto. Quindi, unito a un sost. [...] : tutti stavano taciti e sospesi a ascoltare, e il re per p. più che gli altri (Boccaccio). C’è poco da, seguito da un infinito, espressione con cui si ordina o si invita seccamente qualcuno a non fare, o a smettere di fare, una data cosa: c’è p. da ...
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pretesa
pretésa s. f. [der. di pretendere1, part. pass. preteso]. – Il fatto di pretendere, e anche ciò che si pretende: accampare, avanzare una p., delle p.; spesso con connotazione negativa, richiesta [...] assurda e immotivata: questa è una bella p.; ma senti che pretese!; avere la p. di ..., con un verbo all’infinito, ostentare pregi o qualità che non si possiedono: ha la p. di essere elegante; ha la p. di saper cucinare; con funzione di avv. o di agg ...
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anteporre
antepórre v. tr. [dal lat. anteponĕre, comp. di ante «davanti» e ponĕre «porre»] (coniug. come porre). – Porre davanti, collocare prima: a. l’aggettivo al sostantivo. Più com. in senso fig., [...] importante: a. il dovere al proprio tornaconto; a. gli interessi personali a quelli di partito; letter., con di e l’infinito: di gran lunga antepongo di scrivere in una lingua quasi che morta ... allo scrivere in codeste lingue sorde e mute, francese ...
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pazziare
pazzïare v. intr. [der. di pazzo, pazzia] (io pazzìo, napol. pazzéjo, ecc.; aus. avere), napol. e merid. – Uscire di senno, fare pazzie, soprattutto divertendosi follemente; per estens., giocare, [...] scherzare, o anche dire cose insensate, e sim.; usato quasi soltanto all’infinito (dial. pazzià) e all’imperf. indic.: quei begli occhi mi fanno pazzià (Capuana); i gatti ... pazziavano su per i semafori spenti (Morante). ...
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cyber-lessico
s. m. Lessico elettronico, dizionario informatico redatto utilizzando un computer. ◆ [tit.] [Edoardo] Sanguineti e il dizionario del futuro / Dopo aver dato sfogo alle sue mille manie verbali [...] progetta un cyber-lessico che ogni giorno rinnova le sue schede, all’infinito (Repubblica, 26 marzo 2004, p. 47, Cultura).
Composto dal confisso cyber- aggiunto al s. m. lessico.
V. anche cyber-dizionario. ...
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improprio
impròprio (ant. e pop. impròpio) agg. [dal lat. improprius]. – 1. a. Non proprio, riferito soprattutto a parole, locuzioni e sim. adoperate in un senso o in un modo diverso da quello che hanno [...] ’ultimo aggettivo si dia il significato di «in senso stretto»). b. Punto i., di una retta, il suo «punto all’infinito», cioè la sua direzione, ovvero ancora l’astratto della classe formata dalla retta stessa e dalle rette ad essa parallele. Retta i ...
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elicere
elìcere v. tr. [dal lat. elicĕre, comp. di e-1 e lacĕre «attirare»], letter. – Estrarre, far uscire; è adoperato quasi esclusivam. nell’infinito e nella forma elìce dell’indic. pres.: Questo [...] finto dolor da molti elice Lagrime vere (T. Tasso); Quindi [= di qui] l’alma rettrice Somma virtude elice (Parini); bene altri pianti doveano ben presto e. dagli occhi della figlia di Maria Teresa i destini ...
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rompere
rómpere v. tr. [lat. rŭmpĕre] (io rómpo, ecc.; pass. rem. ruppi, rompésti, ecc.; part. pass. rótto). – 1. a. Spezzare, dividere qualche cosa in due o più parti, con movimento rapido e taglio [...] l’anima, darsi da fare, affaticarsi, tormentarsi, ecc.: era stanco di rompersi l’anima per niente; costruito con di e l’infinito: mi sono rotto di studiare!; con uso assol.: smettila di r.!; quanto rompi!; mi sono rotto, basta! b. Interrompere la ...
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Opera (1584) del filosofo G. Bruno (1548-1600), che forma una trilogia, con De la causa, principio et uno e La Cena delle Ceneri, di dialoghi in italiano pubblicati a Londra nello stesso anno. In polemica con l'aristotelimo, ha per tema centrale...
INFINITO (lat. infinitus o infinitivus [modus], impropria traduzione del greco ἀπαρέμϕατος [ἔγκλιοις], cioè "(forma) sprovvista di determinazioni supplementari")
Giacomo Devoto
Formazione nominale del verbo che indica l'azione, senza specificazione...