guardare
v. tr. e intr. [dal germ. wardōn] (come intr., aus. avere). – 1. Dirigere gli occhi, fissare lo sguardo su qualche oggetto (non include necessariamente l’idea del vedere, in quanto si può guardare [...] cioè non risparmiare, non imporsi limiti: non g. a spese; non g. a spese né a fatiche. b. Seguito da di e l’infinito o da che e il congiuntivo, fare in modo, cercare, procurare: guarda di arrivare in tempo; guarda di renderlo contento; guarda che non ...
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peccato
s. m. [lat. peccatum, der. di peccare «peccare»]. – 1. a. In generale, trasgressione di una norma alla quale si attribuisce un’origine divina o comunque non dipendente dagli uomini: il concetto [...] un p.; assolvere da un p.; uscire di p., liberarsene, non commetterne più; al plur.: Orribil furon li peccati miei; Ma la bontà infinita ha sì gran braccia, Che prende ciò che si rivolge a lei (Dante); piangere per i proprî p., soffrire per le colpe ...
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bulgaro
bùlgaro agg. e s. m. [dal lat. tardo Bulgărus]. – 1. a. (f. -a) Della Repubblica di Bulgaria (bulg. Bălgarija), stato dell’Europa sud-orient.; abitante o nativo della Bulgaria. b. s. m. La lingua [...] Bulgari, caratterizzata dalla perdita della declinazione, dall’uso dell’articolo posposto al sostantivo e dall’abbandono dell’infinito. Si chiama inoltre bulgaro-turco, o protobulgaro, una lingua turca, estinta dall’11° secolo, parlata dagli invasori ...
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insegnare
v. tr. [lat. *insĭgnare, propr. «imprimere segni (nella mente)», der. di signum «segno», col pref. in-1] (io inségno, ... noi insegniamo, voi insegnate, e nel cong. insegniamo, insegniate). [...] parola di francese; la mamma gli insegnava le arie d’opera; m’insegni l’aria di questa canzone? Spesso determinato da un infinito preceduto dalla prep. a: i. a vivere nel mondo, a comportarsi in società; i. a ragionare, a riflettere; i. a nuotare, a ...
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malandare
v. intr. [comp. di male1 e andare1], raro. – Ridursi malamente, finire male: per il dispiacere s’è lasciato m.; ha fatto m. ogni cosa. È usato esclusivam. all’infinito (ma v. anche la voce [...] malandato) ...
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in1
in1 prep. [lat. ĭn, affine al gr. ἐν]. – Si fonde con l’articolo, o più propr. con le forme ant. dell’articolo ello, ella, ecc., dando luogo alle preposizioni articolate nel, nello, nella, nei, negli, [...] un attimo, in un baleno, in un fiato, in men che non si dica. f. Con valore temporale si premette talora a un infinito: nel dir così (o in così dire ); nel sentire il fatto; nel mettersi in viaggio; nel tornare a casa. Anticam. poteva essere premesso ...
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oggettivo
agg. [dal lat. mediev. obiectivus, der. di obiectum: v. oggetto]. – 1. In contrapp. a soggettivo (e in alternativa alla variante obiettivo, che ha però assunto sign. proprî particolari), che [...] »; «spero che tu venga»), talora dalla cong. come («vedi come è facile sbagliare»); o implicita, col verbo al modo infinito, semplice o retto dalla prep. di, raramente a (per es.: «desidero rivederti presto»; «dichiarò di non saperlo»; «imparò presto ...
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gerundio
gerùndio s. m. [dal lat. tardo gerundium, der., come gerundivus, di gerundus = gerendus, part. fut. passivo di gerĕre «compiere»; propr.: il modo che indica l’azione da compiere]. – Modo nominale [...] romanze, dalla forma ablativale del gerundio latino, il quale aveva natura nominale più accentuata in quanto sostituiva l’infinito per i rapporti sintattici espressi da casi diversi dal nominativo (aveva quindi il genitivo, videndi «di vedere»; il ...
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prima1
prima1 avv. [lat. tardo prīma, dall’agg. (lat. class.) prīmus «primo»]. – 1. a. Come vero e proprio avv., con valore temporale, indica anteriorità nel tempo rispetto a un fatto o a un momento [...] ellitticamente: è invecchiato p. del tempo, prima del tempo giusto, normale. c. Seguito dalla cong. che o dalla prep. di più un infinito, ha valore di cong. temporale: p. di parlare pensa bene a quello che devi dire; p. che la cosa giungesse a questo ...
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esortare
eṡortare v. tr. [dal lat. exhortari, comp. di ex- e hortari «esortare»] (io eṡòrto, ecc.). – Cercare di persuadere, con argomenti adatti, a dire o fare qualcosa; è di solito seguito dalla prep. [...] a e l’infinito: ti esorto a studiare; mi ha esortato a continuare nell’impresa; ci esortò a confessare tutto; più raram. da a e un sost.: e. al bene, alla sincerità; o Italiani, io vi esorto alle storie (Foscolo). ...
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Opera (1584) del filosofo G. Bruno (1548-1600), che forma una trilogia, con De la causa, principio et uno e La Cena delle Ceneri, di dialoghi in italiano pubblicati a Londra nello stesso anno. In polemica con l'aristotelimo, ha per tema centrale...
INFINITO (lat. infinitus o infinitivus [modus], impropria traduzione del greco ἀπαρέμϕατος [ἔγκλιοις], cioè "(forma) sprovvista di determinazioni supplementari")
Giacomo Devoto
Formazione nominale del verbo che indica l'azione, senza specificazione...