gerundio
gerùndio s. m. [dal lat. tardo gerundium, der., come gerundivus, di gerundus = gerendus, part. fut. passivo di gerĕre «compiere»; propr.: il modo che indica l’azione da compiere]. – Modo nominale [...] romanze, dalla forma ablativale del gerundio latino, il quale aveva natura nominale più accentuata in quanto sostituiva l’infinito per i rapporti sintattici espressi da casi diversi dal nominativo (aveva quindi il genitivo, videndi «di vedere»; il ...
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prima1
prima1 avv. [lat. tardo prīma, dall’agg. (lat. class.) prīmus «primo»]. – 1. a. Come vero e proprio avv., con valore temporale, indica anteriorità nel tempo rispetto a un fatto o a un momento [...] ellitticamente: è invecchiato p. del tempo, prima del tempo giusto, normale. c. Seguito dalla cong. che o dalla prep. di più un infinito, ha valore di cong. temporale: p. di parlare pensa bene a quello che devi dire; p. che la cosa giungesse a questo ...
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esortare
eṡortare v. tr. [dal lat. exhortari, comp. di ex- e hortari «esortare»] (io eṡòrto, ecc.). – Cercare di persuadere, con argomenti adatti, a dire o fare qualcosa; è di solito seguito dalla prep. [...] a e l’infinito: ti esorto a studiare; mi ha esortato a continuare nell’impresa; ci esortò a confessare tutto; più raram. da a e un sost.: e. al bene, alla sincerità; o Italiani, io vi esorto alle storie (Foscolo). ...
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ottenere
ottenére v. tr. [dal lat. obtinere, comp. di ob- e tenere «tenere»; propr. «tener fermo davanti», quindi «occupare, possedere, conseguire»] (coniug. come tenere). – 1. a. Riuscire ad avere o [...] può o. tutto ciò che si vuole; spesso si ottiene più con la dolcezza che con la forza. Costruito con di e l’infinito: ho ottenuto di poter prolungare le ferie di una settimana; con che e il congiuntivo: o. che il regolamento sia rispettato; e usato ...
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fotogoniometro
fotogoniòmetro s. m. [comp. di foto(gramma) e goniometro]. – Apparecchio che nella fotogrammetria serve a misurare angoli di posizione di coppie di punti della zona di terreno abbracciata [...] da un fotogramma: è costituito da un obiettivo, di caratteristiche uguali a quelle dell’obiettivo con cui è stato ripreso il fotogramma, e da un cannocchiale, accomodato all’infinito, con cui vengono individuate le visuali. ...
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smettere
sméttere v. tr. e intr. [der. di mettere, col pref. s- (nel sign. 1)] (coniug. come mettere). – 1. tr. a. Sospendere, temporaneamente o definitivamente, ciò che si sta facendo o dicendo: s. [...] ). Cessare, finire, avere termine, desistere dal fare o dal dire una cosa (contrapp. a continuare); può essere seguito da un infinito retto dalla prep. di, o da un sostantivo con la prep. con, o anche essere usato assolutamente: s. di leggere ...
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insieme
insième (ant. insème) avv. e s. m. [lat. ĭnsĕmul, rifatto nel lat. volg. in *insĕmel per sostituzione di semel «una volta» a simul «insieme»]. – 1. avv. Esprime in genere i seguenti rapporti: [...] ingenua degli i., v. ingenuo, n. 1 c). In partic.: i. finito, che contiene un numero finito di elementi; i. infinito, se, togliendo da esso un numero finito qualunque di elementi, esso continua tuttavia a contenerne (è tale ogni insieme che non possa ...
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pianto2
pianto2 s. m. [lat. planctus -us, der. di plangĕre (v. piangere), part. pass. planctus]. – 1. a. L’atto, il fatto di piangere, che si manifesta solitamente con la fuoriuscita delle lacrime, accompagnate [...] pietà che il cielo dimostra per la condizione umana con le stelle cadenti: E tu, Cielo, dall’alto dei mondi Sereni, infinito, immortale, Oh! d’un pianto di stelle lo inondi Quest’atomo opaco del Male! (Pascoli). 3. In botanica, emissione della linfa ...
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preferibile
preferìbile agg. [der. di preferire]. – Che è da preferire, in quanto giudicato (in assoluto o a giudizio di chi parla) più adatto o conveniente, o comunque migliore: con il pesce è p. il [...] vino bianco; in molti casi è p. il silenzio; frequente come predicato neutro di un verbo all’infinito o di una prop. soggettiva: data l’incertezza del tempo, è p. rimandare la partenza che (fam., con pleonasmo, piuttosto che) fare un viaggio ...
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rosseggiare
v. intr. [der. di rosso] (io rosséggio, tu rosséggi, ecc.; aus. avere). – Diventare, essere di colore rosso o tendente al rosso: il cielo rosseggiava a levante; Del proprio sangue rosseggiar [...] … rosseggiare il cielo, sopra il Vesuvio, come un notturno tramonto, tra le fronde nere dei pini (C. Levi). Nell’infinito, con valore di sostantivo: E ’l primo rosseggiar dell’orizzonte (Poliziano). ◆ Part. pres. rosseggiante, anche come agg.: un ...
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Opera (1584) del filosofo G. Bruno (1548-1600), che forma una trilogia, con De la causa, principio et uno e La Cena delle Ceneri, di dialoghi in italiano pubblicati a Londra nello stesso anno. In polemica con l'aristotelimo, ha per tema centrale...
INFINITO (lat. infinitus o infinitivus [modus], impropria traduzione del greco ἀπαρέμϕατος [ἔγκλιοις], cioè "(forma) sprovvista di determinazioni supplementari")
Giacomo Devoto
Formazione nominale del verbo che indica l'azione, senza specificazione...