sopra
sópra (ant. e letter., o region., sóvra) prep. e avv. [lat. sŭpra, sincopato da sŭpĕrā (parte), propr. «nella parte superiore, più alta», ablativo femm. dell’agg. supĕrus «che sta sopra»] (radd. [...] Sopra a, frequente spec. nell’uso parlato, con lo stesso sign. del semplice sopra, davanti a nomi e pronomi e davanti a verbi all’infinito: s. al letto, s. al tavolino, s. a ogni altra considerazione; essere s. a fare una cosa (v. alla lettera g dell ...
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in contovendita
(in conto vendita), loc. agg.le o avv.le inv. Relativo a un bene che viene affidato con l’incarico di venderlo o, in subordine, di permutarlo; con l’incarico di vendere qualcosa o, in [...] . 12, Como) • Restano in carcere per un malvagio giochino: la cocaina, rifornita in conto vendita alle vittime, faceva diventare infinito il debito degli acquirenti. (Stampa, 2 luglio 2008, Alessandria, p. 51).
Composto dalla prep. in dal s. m. conto ...
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proprio
pròprio (pop. pròpio) agg. e avv. [dal lat. proprius, prob. dalla locuz. pro privo «a titolo privato, personale»]. – 1. a. Che appartiene a una determinata persona, che è veramente suo e non [...] ., in geometria proiettiva, punto p., un punto del piano o dello spazio elementare, in contrapp. a punto improprio o all’infinito (analogam. si parla di retta p., piano p.). In fisica, si parla di oscillazioni p. per indicare le oscillazioni libere ...
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finale
agg. e s. m. e f. [dal lat. tardo finalis, der. del sost. finis «fine2» e «fine3»]. – 1. agg. a. Della fine, che viene alla fine, cioè al termine di qualche cosa, quindi ultimo, conclusivo: pezzo, [...] congiunzioni finali (per es.: «te lo dico perché tu lo sappia»; «mi pregò che lo aiutassi»), oppure implicita, con il verbo di modo infinito retto dalle prep. per, a, di, o dalle locuz. al fine di, allo scopo di e sim. (per es.: «lavora per vivere ...
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enjambement
‹ãˇ∫ãbmã′› s. m., fr. (propr. «scavalcamento»). – Procedimento stilistico frequente nella poesia delle lingue sia classiche sia moderne, consistente nel dividere una breve frase, o un gruppo [...] brevi, oppure di dare un rilievo a una parola particolarmente significativa, isolandola; per es., i versi del Leopardi (L’infinito) «interminati / spazi di là da quella, e sovrumani / silenzi, e profondissima quiete / io nel pensier mi fingo». In ...
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trascinare
v. tr. [lat. *traginare, der. di trahĕre «trarre»: v. trainare]. – 1. a. Tirarsi dietro qualche cosa, o anche animale o persona, facendoli strisciare sul suolo (è sinon., meno espressivo, [...] all’uscio; in senso proprio e fig., trascinarsi nel fango; in senso fig., riferito a cosa, andare per le lunghe: una questione che si trascina da anni; una controversia che si trascina all’infinito. ◆ Part. pres. trascinante, anche come agg. (v.). ...
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comparare
v. tr. [dal lat. comparare, comp. di con- e par «pari»] (io compàro, alla lat. còmparo, ecc.). – Confrontare, paragonare: possiamo c. i due casi; dovresti c. i guadagni con le perdite; io quello [...] Infinito silenzio a questa voce Vo comparando (Leopardi). ◆ Part. pass. comparato, anche come agg. con accezioni partic. (v. la voce). ...
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attentare
v. intr. [dal lat. attemptare, comp. di ad- e temptare «tentare»] (io attènto, ecc.; aus. avere). – 1. Cercare di arrecare danno alla vita o alle cose di una persona: a. alla vita, all’onore, [...] , a. invalidamente un matrimonio, tentare di celebrarlo invalidamente. 4. Con la particella pron. (seguito da di o a e l’infinito), arrischiarsi, osare, prendere ardire di fare una cosa; per lo più in frasi negative: nessuno si attentò a contraddirlo ...
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fuga
s. f. [dal lat. fuga, dello stesso tema di fugĕre «fuggire»]. – 1. a. L’atto di fuggire: darsi alla f.; darsi a f. precipitosa; prendere la f., anche estens., di persone, veicoli, ecc. che si mettano [...] fuga di una retta, nella proiezione centrale, il punto del quadro nel quale viene proiettato, dal centro di vista, il punto all’infinito della retta; in partic., due o più rette parallele hanno lo stesso punto di fuga che, nel caso della prospettiva ...
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comparativo
agg. [dal lat. comparativus]. – 1. Che stabilisce una comparazione o è fondato sulla comparazione: studio c. delle religioni, di due lingue; ricerche c.; promozione per merito c., disposta [...] tempo di quanto ci occorrerebbe»; soltanto nelle proposizioni introdotte da piuttosto che si ha il verbo all’infinito: «farei di tutto piuttosto che perdere quest’occasione». ◆ Avv. comparativaménte, in modo comparativo, secondo il metodo comparativo ...
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Opera (1584) del filosofo G. Bruno (1548-1600), che forma una trilogia, con De la causa, principio et uno e La Cena delle Ceneri, di dialoghi in italiano pubblicati a Londra nello stesso anno. In polemica con l'aristotelimo, ha per tema centrale...
INFINITO (lat. infinitus o infinitivus [modus], impropria traduzione del greco ἀπαρέμϕατος [ἔγκλιοις], cioè "(forma) sprovvista di determinazioni supplementari")
Giacomo Devoto
Formazione nominale del verbo che indica l'azione, senza specificazione...