possibile
possìbile agg. [dal lat. possibĭlis, der. di posse «potere»]. – 1. a. In senso assoluto e oggettivo, detto di tutto ciò che può esistere in quanto non contraddice alle leggi generali dell’essere, [...] quanto gli era p.; non ci è stato assolutamente p. venirvi a prendere. In unione con la prep. a seguita da un infinito, soprattutto nell’uso letter.: le cose p. a farsi, a dirsi, che possono esser fatte, dette. c. Come rafforzativo di superlativi ...
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illaqueare
v. tr. [dal lat. illaqueare, der. di laqueus «laccio», col pref. in-1], letter. raro. – Cogliere, tenere preso nel laccio (in senso fig.). Usato quasi esclusivam. nell’infinito e nel participio [...] passato ...
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permanere
permanére v. intr. [dal lat. permanere, comp. di per-1 e manere «restare, rimanere»] (pres. permango, permani, permane, permaniamo, permanéte, permàngono; pass. rem. permasi ‹-si› [ant. permansi], [...] , senza variazioni o modificazioni: la situazione permane difficile; le condizioni del malato permangono gravi. 2. Sostare, dimorare a lungo in un luogo (usato soprattutto nell’infinito sostantivato): il p. dei profughi in un paese straniero. ...
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mi1
mi1 pron. pers. [lat. me, accus., mi (= mihi), dativo]. – 1. Forma atona che concorre alla declinazione del pron. pers. io, sia come compl. oggetto (non mi ha visto = non ha visto me), sia come compl. [...] (come negli esempî ora citati), o posposta come enclitica a ecco (eccomi) e ai verbi di modo infinito (che viene troncato: parlarmi), participio (vistomi), gerundio (sentendomi), imperativo (raccontami); è ritenuta più corretta, invece, la posizione ...
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AlQaidiano
(al-qaediano) s. m. e agg. Sostenitore o fiancheggiatore dell’organizzazione terroristica Al Qaeda; di Al Qaeda. ◆ L’abilità di [Henry] Porter è notevole: è una sorta di giocoliere che lancia [...] in aria una dozzina di palle e le fa roteare all’infinito senza mai lasciarle cadere a terra. Anzi: ne aggiunge spesso una nuova, compresa quella di una sfocata foto di gruppo che ritrae un’arcana compagnia di antichi combattenti in Bosnia fedeli ad ...
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utile
ùtile agg. e s. m. [dal lat. utĭlis, der. di uti «usare»]. – 1. agg. a. Che può usarsi al bisogno, che può servire: oggetti u.; un apparecchio, uno strumento, un elettrodomestico u., molto u.; [...] resistenze non passive, che vengono dette esse stesse resistenze utili. Con valore neutro in funzione predicativa, riferito a verbi all’infinito o a prop. soggettive: è u. conoscere in tempo queste notizie; sarà u. informarsi bene; credo sia u. che ...
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affine1
affine1 (o a fine) cong., letter. – Allo scopo, al fine; è seguito di solito da di con l’infinito e introduce proposizioni finali: attese il re d’Araona a. di combattersi con lui (M. Villani); [...] tra una sonata e l’altra, ognuno accorda il suo stromento, facendolo stridere quanto più può, affine di sentirlo distintamente, in mezzo al rumore degli altri (Manzoni). Davanti alla cong. che, subisce ...
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futuro
agg. e s. m. [dal lat. futurus, part. futuro di esse «essere»]. – 1. agg. Che sarà o verrà in seguito; che, rispetto al presente, deve ancora avvenire: i secoli f.; la vita f. (in partic., quella [...] dell’aspetto); può appartenere a varî modi, per cui si ha, in alcune lingue, un indicativo f., un imperativo f., un infinito f., un participio f.; in italiano esiste soltanto il futuro dell’indicativo, detto anche f. semplice (in quanto formato, nell ...
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affisso
agg. e s. m. [dal lat. affixus e affixum, der. di affigĕre «affiggere»]. – 1. agg. Attaccato, fissato: la spongia e alcune conchiglie che stanno a. a gli scogli (T. Tasso); oggi detto spec. di [...] affissi si distinguono in prefissi, infissi e suffissi secondo che compaiono dinanzi, nell’interno o dopo la radice o il tema; per es. s- in sbattere; -n- nel lat. linquo (perfetto liqui); -sc- in pulisco (infinito pulire); -mente in allegramente. ...
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sdegnare
v. tr. [lat. *disdignare (v. disdegnare)] (io sdégno, ecc.; v. degnare). – 1. Respingere, rifiutare o evitare cose o persone perché ritenute spregevoli, o contrarie alle proprie idee, o comunque [...] né altro velo Che l’ali sue (Dante, a proposito dell’angelo nocchiero delle anime del purgatorio); anche seguito da un infinito retto dalla prep. di: fa tanto il superbo, ma non sdegna di ricorrere alle raccomandazioni quando ne ha bisogno; da quando ...
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Opera (1584) del filosofo G. Bruno (1548-1600), che forma una trilogia, con De la causa, principio et uno e La Cena delle Ceneri, di dialoghi in italiano pubblicati a Londra nello stesso anno. In polemica con l'aristotelimo, ha per tema centrale...
INFINITO (lat. infinitus o infinitivus [modus], impropria traduzione del greco ἀπαρέμϕατος [ἔγκλιοις], cioè "(forma) sprovvista di determinazioni supplementari")
Giacomo Devoto
Formazione nominale del verbo che indica l'azione, senza specificazione...