concreto
concrèto agg. [dal lat. concretus «denso, rappreso, concreto», part. pass. di concrescĕre «condensarsi, coagularsi»]. – 1. non com. a. Solido, consistente, condensato: sostanze c., sostanze [...] la cosa, il singolo essere esistente; nella filosofia moderna, e più propriam. in quella hegeliana, il concetto, l’universale, l’infinito, in opposizione ad astratto, con cui si designano i prodotti dell’intelletto astraente, il finito, il singolo, l ...
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eccedere
eccèdere v. tr. e intr. [dal lat. excedĕre «andar fuori, andare oltre», comp. di ex- e cedĕre «andare, ritirarsi»]. – 1. tr. Superare una misura, un peso, una quantità, un determinato limite: [...] avere) Oltrepassare i termini della convenienza, trasmodare, trascendere; il complemento è rappresentato di norma da un sostantivo o da un infinito introdotti dalla prep. in o con: e. nel mangiare, nel bere, nelle spese; e. in severità; non bisogna e ...
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autocorrelare
v. tr. [tratto da autocorrelazione; cfr. correlare]. – Nella tecnica delle telecomunicazioni, applicare a segnali, informazioni e simili il procedimento dell’autocorrelazione. Adoperato [...] quasi esclusivam. nell’infinito, nel part. pass., e nei tempi composti. ...
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servile
agg. [dal lat. servilis, der. di servus: v. servo]. – 1. a. Di servo, proprio dei servi: lavori, faccende servili. In partic., nell’uso eccles., opere s., i lavori manuali che la Chiesa vieta [...] ribelli (dal 140 al 132 a. C. contro Euno, dal 104 al 99 contro Salvio Trifone e poi contro Atenione di Cilicia, e infine, la più famosa, dal 73 al 71 contro Spartaco). c. Con connotazione spreg., da servo, degno di un servo; vile, privo di dignità ...
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parere1
parére1 s. m. [infinito sostantivato del verbo seg.]. – 1. Modo particolare con cui una persona vede e giudica un determinato fatto, una situazione; opinione che si forma in merito a una questione, [...] o al comportamento da seguire, ai provvedimenti da prendere, in base a ciò che appare utile, giusto, opportuno e sim.: i nostri p. sono concordi, discordi; dire, manifestare il proprio p.; qual è il tuo ...
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servire
v. tr. e intr. [lat. servire, propr. «essere schiavo», da servus «schiavo»] (io sèrvo, ecc.; come intr., aus. avere e, in alcuni sign., essere). – 1. Essere servo, schiavo, soggetto interamente [...] volte, perché, tanto, nessuno ti ascolta. Il fine a cui una cosa è utile, giova, e sim., può essere espresso con un infinito (introdotto da per o a): il martello serve per battere i chiodi; la chiave serve ad aprire la porta; spesso con un compl ...
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vacare
v. intr. [dal lat. vacare «essere privo di; essere vacante; avere tempo libero per ...», e quindi «dedicarsi a»] (io vaco, tu vachi, ecc.; aus. essere nel sign. 1, avere nel sign. 2), ant. – 1. [...] per la loro morte, e perciò si estinguevano. 2. a. Usato assol., o con la prep. da seguita da un sostantivo o dall’infinito di un verbo, cessare da un’attività, riposare, essere libero da incombenze e compiti (cfr. il der. vacanza). b. Con la prep. a ...
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nominale
agg. [dal lat. nominalis, der. di nomen -mĭnis «nome»]. – 1. Del nome, come categoria grammaticale: suffissi n., quelli che servono alla formazione del nome; declinazione o flessione n., appartenente [...] pronominale sia dalla flessione verbale o coniugazione); forme n. del verbo, i modi che possono essere sostantivati (come l’infinito) oppure usati con funzione di aggettivi o di sostantivi, e quindi anche declinati nel genere e numero (come, in ...
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ecco1
ècco1 avv. e interiez. [lat. ĕccum]. – Serve a richiamare l’attenzione su cosa che contemporaneamente si addita o si mostra, o a sottolineare un fatto, un avvenimento, oppure a indicare persona [...] il sopraggiungere di cosa improvvisa: me ne andavo per i fatti miei, quand’e. un tale mi ferma; anche con l’infinito: stavo per uscire, quand’e. squillare il telefono. Come particella riempitiva, spec. nella lingua parlata, per dar maggiore efficacia ...
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non
nón avv. [lat. non]. – Avverbio di negazione; parola frequentissima nel discorso, serve a negare o escludere il concetto espresso dal vocabolo cui si premette (essere - non essere; andare - non andare; [...] (e anche davanti a participî presenti o passati, per la formazione di locuz. aggettivali, talora sostantivate, e, più raram., davanti all’infinito di un verbo, per dar luogo a una locuz. sostantivata). Quest’uso, di cui si hanno esempî già antichi (a ...
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Opera (1584) del filosofo G. Bruno (1548-1600), che forma una trilogia, con De la causa, principio et uno e La Cena delle Ceneri, di dialoghi in italiano pubblicati a Londra nello stesso anno. In polemica con l'aristotelimo, ha per tema centrale...
INFINITO (lat. infinitus o infinitivus [modus], impropria traduzione del greco ἀπαρέμϕατος [ἔγκλιοις], cioè "(forma) sprovvista di determinazioni supplementari")
Giacomo Devoto
Formazione nominale del verbo che indica l'azione, senza specificazione...