cissoide
cissòide s. f. [dal gr. κισσοειδής, propr. agg. «simile a foglia di edera», comp. di κισσός «edera», e -ειδής «-oide»]. – In matematica, curva piana (detta anche c. di Diocle dal nome del matematico [...] la costruì) che forma una cuspide in un punto dato di una circonferenza e i cui due rami si prolungano all’infinito: se si considera il solo tratto finito interno alla circonferenza (come facevano i Greci), la figura delimitata da questo tratto e ...
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condizione
condizióne s. f. [dal lat. condicio -onis, lat. tardo conditio -onis, der. di condicĕre «accordarsi, convenire»]. – 1. In generale, fatto il cui intervento è necessario perché un altro fatto [...] non mi permettono troppe spese. Frequente, con il sign. di situazione o capacità, il sintagma in condizione di, seguìto da un infinito, nelle locuz. essere in condizione, essere in grado, avere la capacità: non è in c. di alzarsi dal letto; sentirsi ...
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vano
agg. e s. m. [lat. vanus, agg., con i varî sign. dell’agg. ital.]. – 1. agg. Vuoto, internamente vuoto, cavo: un guscio v.; la fe’ salire Là dove il monte era forato e vano (Ariosto); ella, più [...] , nel v. immoto dell’aria, per l’ampio silenzio della notte, quel primo sgangherato grido di don Abbondio (Manzoni); o allo spazio infinito: Se ciò non fosse, il mar, la terra e ’l cielo Lacerati da lor, confusi e sparsi Con essi andrian per lo gran ...
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sottodividere
sottodivìdere v. tr. [comp. di sotto- e dividere] (coniug. come dividere). – Forma rara per suddividere: è proprietà dell’errore di sottodividersi all’infinito (Beccaria). ...
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latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, [...] sguardo»), alla sintassi (per es., la costruzione infinitiva in prop. soggettive o oggettive, sul modello dell’accusativo con l’infinito latino). 2. Termine usato talvolta con sign. affine a occidentalismo, per indicare, con riferimento al passato, l ...
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benavere
benavére (o bèn avére) v. intr. – Aver pace, godere un po’ di tranquillità; usato spec. nella frase non lasciar b. qualcuno, non lasciarlo in pace un momento: basta spesso una voglia, per non [...] lasciar ben avere un uomo (Manzoni). Anche aver bene, con lo stesso sign.: da quando ha la suocera in casa, non gli riesce più d’aver bene un istante. Si usa quasi solamente all’infinito o, ma raramente, nei tempi composti. ...
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andare1
andare1 v. intr. [etimo incerto; nella coniugazione, il tema and- si alterna in alcune forme con il tema vad- del lat. vadĕre «andare»] (pres. indic. vado [tosc. o letter. vo, radd. sint.], vai, [...] si va a finire; va a finire che lo tratto male; e sim.: vatti a fidare di lui! 7. Seguìto dalla prep. a e un infinito, essere in procinto di, stare per: gli sta peggio quel malato e pare che vada a morire (Fucini); tranne rari casi, nei quali (come ...
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reggere
règgere v. tr. e intr. [lat. rĕgĕre «guidare, dirigere, governare»] (io règgo, tu règgi, ecc.; pass. rem. rèssi, reggésti, ecc.; part. pass. rètto). – 1. tr. a. Tenere su, sostenere diritto o [...] che regge l’accusativo, il dativo; una congiunzione che regge il congiuntivo; un verbo che regge l’accusativo con l’infinito. 3. intr. (aus. avere) Resistere, durare contro una forza contraria: la sottile corazza non resse al colpo; i nostri soldati ...
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prandere
pràndere v. intr. e tr. [dal lat. prandēre «pranzare, mangiare per colazione»], ant. – Latinismo che in antichi autori si trova usato (limitatamente all’infinito e al pres. indic.) con il sign. [...] di pranzare, e in Dante (Par. XXV, 24) con quello di nutrire, saziare: Laudando il cibo che là sù li prande (ma qualche codice legge si prande). V. anche pranso ...
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nonostante
(o 'nón ostante') cong. [comp. di non e ostante, part. pres. di ostare]. – 1. Ha valore avversativo e introduce l’enunciazione di un fatto che avrebbe potuto o dovuto impedire qualche cosa [...] abbia fatto tutto il possibile; non lo riconobbe, n. lo avesse incontrato e gli avesse parlato più volte. Raro con un infinito: non ostante l’essere ancora privo delle altre cognizioni, io sento tuttavia ... (Leopardi). 2. In funzione di avv., e con ...
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Opera (1584) del filosofo G. Bruno (1548-1600), che forma una trilogia, con De la causa, principio et uno e La Cena delle Ceneri, di dialoghi in italiano pubblicati a Londra nello stesso anno. In polemica con l'aristotelimo, ha per tema centrale...
INFINITO (lat. infinitus o infinitivus [modus], impropria traduzione del greco ἀπαρέμϕατος [ἔγκλιοις], cioè "(forma) sprovvista di determinazioni supplementari")
Giacomo Devoto
Formazione nominale del verbo che indica l'azione, senza specificazione...