se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o [...] nelle frasi enunciate con verbo all’infinito (egli, ella parlava di sé; essi parlavano di sé; parlare di sé), nei seguenti casi: a. Come complemento, preceduto da preposizione: la miglior parte di sé; far ridere di sé; attirare a sé; allontanare da ...
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vegliare
(ant. o pop. tosc. vegghiare) v. intr. e tr. [dal provenz. ant. velhar (cfr. anche fr. veiller), che è il lat. vĭgĭlare (lat. tardo vĭgŭlare), der. di vigil -ĭlis «vigile»; cfr. vigilare] (io [...] cui si dovrebbe dormire, cioè nella notte, o quando altri dorme: v. per l’insonnia fin quasi all’alba; sostantivato all’infinito: ovvero, se alquanto dormiva, que’ disperati sogni mi faceano più male del vegliare (Pellico). S’intende di solito che si ...
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abradere
abràdere v. tr. [dal lat. abradĕre, comp. di ab «da» e radĕre «radere»], letter. – Togliere via raschiando; oltre che nell’infinito, si usa nel part. pass. abraso e nei tempi composti: a. lo [...] sgorbio con una lametta; la data fu abrasa dal manoscritto; una pistola con il numero di matricola abraso ...
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oscillazione
oscillazióne s. f. [dal lat. tardo oscillatio -onis]. – 1. L’atto di oscillare, movimento periodico di un corpo che si muove fra due posizioni estreme (anche al plur., le o., intendendosi [...] superiore e l’estremo inferiore della funzione in quell’insieme, quando essi siano entrambi finiti; o. infinita, quando almeno uno degli estremi è infinito. 3. Con usi estens. e fig.: a. Variazione periodica di una qualsiasi grandezza fra due valori ...
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congruenza
congrüènza s. f. [dal lat. congruentia, der. di congruens -entis: v. congruente]. – 1. Convenienza, corrispondenza, proporzione fra due cose: non c’è molta c. tra quello che dice e quello [...] , che si ottiene quando il rapporto di similitudine si riduce all’unità. c. Nella geometria della retta, sistema continuo doppiamente infinito di rette (ne sono esempî il piano rigato o insieme delle rette di un piano, e la stella di raggi o ...
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singolarita
singolarità (ant. singularità) s. f. [dal lat. tardo singularĭtas -atis, der. di singularis «singolare»]. – 1. ant. Qualità di ciò che concerne una singola persona; con valore concr., ciò [...] la curva originaria. c. In fisica, s. gravitazionale, punto dello spazio-tempo in cui il campo gravitazionale ha un valore infinito (per es., i buchi neri). d. In linguistica, non com., appartenenza alla classe grammaticale del singolare: la s., in ...
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temporale1
temporale1 agg. [dal lat. temporalis, der. di tempus -pŏris «tempo»]. – 1. a. Di tempo, che riguarda il tempo, soprattutto in senso linguistico e grammaticale: avverbî t., più comunem. detti [...] nella forma implicita, invece, possono esprimersi con il participio passato (preceduto o no da appena, dopo), con il gerundio, con l’infinito preceduto dalle prep. in, a, su o dalle locuz. prima di, dopo di, o anche dal solo dopo (per es.: «Appena ...
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disdettare
v. tr. [der. di disdetta], non com. – Disdire, dare la disdetta; si usa soltanto nell’infinito e nei tempi composti: d. un appartamento, un mezzadro. ...
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velle
vèlle s. m., letter. – È l’infinito del verbo lat. volo, usato da antichi poeti come equivalente dell’ital. «(il) volere, volontà»: Po’ che Deo à lo meo velle (Iacopone), poiché Dio possiede la [...] mia volontà; Ma già volgeva il mio disio e ’l velle, Sì come rota ch’igualmente è mossa, L’amor che move il sole e l’altre stelle (Dante) ...
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raddoppiamento
raddoppiaménto s. m. [der. di raddoppiare]. – 1. L’atto, il fatto, e l’effetto del raddoppiare, del raddoppiarsi: r. degli sforzi; r. della posta del gioco; in pochi anni si ha il r. del [...] vocale (chiamato, questo, r. attico; per es., in alcuni perfetti e aoristi greci, come ἀγ-αγ-εῖν, infinito aoristo di ἄγειν). b. In fonetica, raddoppiamento o rafforzamento sintattico o fonosintattico, fenomeno per cui determinate consonanti semplici ...
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Opera (1584) del filosofo G. Bruno (1548-1600), che forma una trilogia, con De la causa, principio et uno e La Cena delle Ceneri, di dialoghi in italiano pubblicati a Londra nello stesso anno. In polemica con l'aristotelimo, ha per tema centrale...
INFINITO (lat. infinitus o infinitivus [modus], impropria traduzione del greco ἀπαρέμϕατος [ἔγκλιοις], cioè "(forma) sprovvista di determinazioni supplementari")
Giacomo Devoto
Formazione nominale del verbo che indica l'azione, senza specificazione...