eccitamento
eccitaménto s. m. [dal lat. tardo excitamentum]. – 1. L’eccitare, il fatto di eccitare: e. al vizio, all’odio (più raro e. al bene, dov’è più com. incitamento); e. al disprezzo e vilipendio [...] dall’esaltazione del tono affettivo; e. maniacale, caratterizzato da elevazione del tono dell’umore, acceleramento del pensiero, grande distraibilità, insonnia, diminuzione della faticabilità, aumento dell’appetito e degli stimoli sessuali. ...
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supplizio
supplìzio (ant. supplìcio) s. m. [dal lat. supplicium, der. di supplex -plĭcis «supplice»; propr. «il piegarsi delle ginocchia»]. – 1. a. Pena corporale che comporta gravi sofferenze e lesioni: [...] : assistere impotenti al s. di un proprio caro affetto da un terribile male; soffrire il s. della fame, della sete, dell’insonnia; spesso iperb.: queste scarpe strette sono un s.; ascoltarlo per due ore di seguito è stato un vero s.; che s., quest ...
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ipersonnia
ipersònnia s. f. [comp. di iper- e -sonnia di insonnia]. – In medicina, aumento del sonno, in durata o intensità o in entrambe: i. costituzionale, caratterizzata da un’abituale facilità al [...] sonno, anche diurno, più frequente nei soggetti obesi o vagotonici; i. vera, di significato patologico, che va dalla semplice sonnolenza al torpore e che in alcuni casi può culminare nel coma (i. letargica ...
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termoneutro
agg. Relativo a una temperatura regolata, senza eccessi. ◆ L’aria condizionata ingrassa: secondo uno studio pubblicato sull’«International Journal of Obesity», tecnologie che mantengono il [...] «bruciare» il grasso. David Allison, del Clinical Nutrition Research Center dell’Alabama, indica anche altri fattori pro-obesità: insonnia e farmaci antistaminici e anti-diabete. (Corriere della sera, 28 giugno 2006, p. 21).
Composto dal confisso ...
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veglia
véglia (ant. o pop. tosc. végghia) s. f. [der. di vegliare]. – 1. a. Il fatto, la condizione di vegliare, di stare sveglio: mi parve di sentire, stando così tra la v. e il sonno, che qualcuno [...] mi chiamasse. b. In partic., lo stare sveglio durante la notte, per insonnia o per necessità che costringe a restare desto o a scopo devozionale: ho fatto due notti di v. completa e sono stanco morto; lunghe ore di v. sui libri; una v. angosciosa, ...
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vegliare
(ant. o pop. tosc. vegghiare) v. intr. e tr. [dal provenz. ant. velhar (cfr. anche fr. veiller), che è il lat. vĭgĭlare (lat. tardo vĭgŭlare), der. di vigil -ĭlis «vigile»; cfr. vigilare] (io [...] sveglio, soprattutto nelle ore in cui si dovrebbe dormire, cioè nella notte, o quando altri dorme: v. per l’insonnia fin quasi all’alba; sostantivato all’infinito: ovvero, se alquanto dormiva, que’ disperati sogni mi faceano più male del vegliare ...
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Diminuzione della durata del sonno o perdita della sua profondità e del potere ristoratore. In passato l’i. era definita una categoria diagnostica, con le caratteristiche proprie della malattia; successivamente è stata considerata piuttosto...
insonnia
Impossibilità di iniziare o di mantenere un sonno fisiologico, adeguato a portare ristoro psicofisico alla persona. L’i. può quindi riguardare la difficoltà dell’addormentamento, il risveglio precoce, i risvegli frequenti, oppure...