intelletto1
intellètto1 part. pass. [dal lat. intellectus, part. pass. di intelligĕre «intendere»], letter. ant. – Inteso, conosciuto dalla mente: O luce etterna che sola in te sidi, Sola t’intendi, [...] e da te intelletta E intendente te ami e arridi! (Dante); parole Intellette da noi soli ambedui (Petrarca). ...
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intelletto2
intellètto2 s. m. [dal lat. intellectus -us, der. di intelligĕre «intendere», part. pass. intellectus]. – 1. a. In filosofia, la facoltà, propria dello spirito, di intendere le idee, di formare [...] un nobile i.; uno dei più grandi i. del suo tempo; e con sign. più generico: ove speme di gloria agli animosi Intelletti rifulga ed all’Italia, Quindi trarrem gli auspici (Foscolo). Riferito talvolta anche a Dio (il divino, il primo i.) e agli angeli ...
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intellettuale
intellettüale agg. e s. m. e f. [dal lat. tardo intellectualis; nel sign. 2, sul modello del fr. intellectuel]. – 1. agg. a. Dell’intelletto, che concerne l’intelletto e la sua attività, [...] (oggi comunem. centro culturale); proprietà i., il diritto d’autore su un’opera dell’ingegno. c. Limitato all’intelletto, con esclusione di altre facoltà come il sentimento, la fantasia, il gusto estetico, ecc. (sinon., quindi, soprattutto nella ...
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alessandrismo
s. m. – Antico indirizzo filosofico che prende il nome da Alessandro di Afrodisiade (2°-3° sec. d. C.), uno dei maggiori interpreti del pensiero aristotelico, noto soprattutto per la sua [...] acquisito, capace di pensare e cioè di essere attualmente ciò che l’intelletto materiale è solo potenzialmente; il passaggio dalla potenza all’atto è opera dell’intelletto agente, che s’identifica con la divinità, ed è l’unico ad essere immortale ...
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capire
1. MAPPA Il verbo CAPIRE significa afferrare con la mente, comprendere con l’intelletto (questa lezione non l’ho capita; capii subito di che cosa si trattava); può significare anche arrivare [...] discorso; non capisco quello che c’è scritto qui). Quando è usato senza complemento oggetto, si riferisce in genere alle capacità intellettive di una persona (è uno che capisce poco). 2. Capire può indicare anche un sentire più profondo e intimo, una ...
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spirito
spìrito (ant. e poet. spirto) s. m. [dal lat. spirĭtus -us «soffio, respiro, spirito vitale», der. di spirare: v. spirare1; il sign. grammaticale 1 b ricalca il gr. πνεῦμα (che è l’equivalente [...] dello S. Santo sugli apostoli, nella Pentecoste; i doni dello S. Santo, infusi da Dio nell’anima umana (sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà, timore di Dio); e con inversione nella posizione dei due termini: li movitori del cielo ...
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ragione
ragióne s. f. [lat. ratio -onis (der. di ratus, part. pass. di reri «fissare, stabilire»), col sign. originario di «conto, conteggio»]. – 1. a. La facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti [...] , e in partic. in san Tommaso, è l’attività argomentante in qualche modo sottordinata alla conoscenza intuitiva propria dell’intelletto. Nel pensiero moderno, e in partic. nel razionalismo (v.), si precisa come la facoltà suprema del conoscere, come ...
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bene2
bène2 s. m. [dall’avv. bene1]. – 1. a. Ciò che è buono in sé, cioè perfetto nella compiutezza del suo essere o nel suo valore morale, e quindi oggetto di desiderio, causa e fine dell’azione umana: [...] , Inf. III, 17-18), ma nell’uso com., il senno, la ragione: perdere il ben dell’intelletto, diventare matto. Con più diretto riferimento al bene come norma dell’attività morale: la scienza del b. e del male; capire, distinguere il b. e il male ...
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grazia
gràzia s. f. [dal lat. gratia, der. di gratus «gradito; riconoscente»]. – 1. Qualità naturale di tutto ciò che, per una sua intima bellezza, delicatezza, spontaneità, finezza, leggiadria, o per [...] viene acquisita attraverso il battesimo; g. giustificante, g. illuminante, g. adiuvante, g. eccitante, a seconda degli effetti che essa produce nell’intelletto e nella volontà dell’uomo; più in partic., g. attuale, atto gratuito di Dio che illumina l ...
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sintesi
sìnteṡi s. f. [dal lat. tardo synthĕsis, gr. σύνϑεσις «composizione», der. di συντίϑημι «mettere insieme» (comp. di σύν «con, insieme» e τίϑημι «porre»)]. – In generale, composizione, combinazione [...] , giunge a una rappresentazione o a una conoscenza complessa e unitaria. In partic.: a. In Aristotele, l’attività dell’intelletto che unisce i pensieri nella proposizione, congiungendo un soggetto a un predicato mediante la copula. b. In Kant, ogni ...
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La facoltà, propria dello spirito, o pensiero, di intendere le idee o di formare i concetti, o il potere conoscitivo della mente (contrapposta alla sensibilità, alla volontà ecc.). L’uso filosofico del termine, nella forma greca del νοῦς, è...
intelletto
Cesare Vasoli
D. usa questa parola in sensi diversi, sempre però legati al lessico filologico e teologico scolastico e al suo particolare carattere dottrinale e speculativo. Talvolta, infatti, come in Vn XXXIII 8 25, Cv II IV 11,...