intelligente
intelligènte agg. [dal lat. intellĭgens -entis, part. pres. di intelligĕre «intendere», comp. di inter «tra» e legĕre «scegliere»]. – 1. a. Dotato d’intelletto e d’intelligenza, che ha facoltà [...] e capacità d’intendere: gli esseri, le creature i., in genere gli uomini, contrapposti agli animali. In filosofia, principio i., il «soggetto», cioè il principio attivo dell’intendere. b. Più com., di ...
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intelligenza
intelligènza (ant. intelligènzia) s. f. [dal lat. intelligentia, der. di intelligĕre «intendere»]. – 1. a. Complesso di facoltà psichiche e mentali che consentono all’uomo di pensare, comprendere [...] l’i.; per il quoziente d’i., v. quoziente, n. 2 d. Nella terminologia filosofica, il termine equivale sostanzialmente a intelletto. b. Con uso assol., attitudine a intendere bene, con facilità e prontezza (cfr. l’agg. intelligente): dare prova d’i ...
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intelligibilita
intelligibilità s. f. [der. di intelligibile]. – 1. In filosofia, il carattere di tutto ciò che è intelligibile, cioè comprensibile mediante la facoltà dell’intelletto, con quegli aspetti [...] di particolare chiarezza e penetrazione razionale che di quest’ultima sono peculiari: per Platone l’i. è il carattere essenziale delle idee. 2. Con sign. generico, nell’uso com., possibilità di essere ...
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procreare
v. tr. [dal lat. procreare, comp. di pro-1 e creare «creare»] (io procrèo, ecc.: v. creare). – Generare, dare la vita: ciascuno procrea volentieri quegli figliuoli che crede poter nutrire (Machiavelli); [...] anche assol.: attitudine a p., capacità di procreare. Raro in senso fig.: un’alacrità d’intelletto che non mi lasciava trovar luogo né pace, s’io non procreava prima qualche opera che fosse o mi paresse degna di lui (Alfieri). ...
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dissipare
v. tr. [dal lat. dissipare, dissupare, comp. di dis-1 e *supare (incerta la variante *sipare) glossato con iacĕre «gettare», propr. «spargere qua e là»] (io dìssipo, ecc.). – 1. Disperdere [...] al nulla, distruggere: il vento ha dissipato le nubi; l’aurora dissipò le tenebre; spesso fig.: d. le nebbie dell’intelletto, le tenebre dell’ignoranza; d. ogni dubbio; d. le illusioni, le calunnie, ecc.; il malinteso fu subito dissipato. Riferito a ...
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dianoetico
dianoètico agg. [dal gr. διανοητικός, der. di διανόησις «pensiero»] (pl. m. -ci). – Nel linguaggio filos., relativo alla dianoia: pensiero d., nella gnoseologia aristotelica, l’attività mentale [...] discorsivo; virtù d., secondo la dottrina morale di Aristotele, quelle (la scienza, l’arte, ecc.) proprie dell’intelletto, in opposizione alle virtù etiche o morali, tendenti a sottomettere alla ragione gli elementi passionali; principio d., nella ...
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molteplicita
molteplicità (non com. moltiplicità; ant. multiplicità) s. f. [dal lat. tardo multiplicĭtas -atis]. – 1. Il fatto di essere molteplice o, più spesso, di essere molteplici (cioè più d’uno [...] . a unità, unicità, spec. in filosofia: la giustificazione platonica della m. degli enti; secondo Kant le categorie dell’intelletto unificano la m. spaziotemporale. 2. Con sign. partic., in matematica, m. d’intersezione di più varietà algebriche in ...
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subito1
sùbito1 agg. [dal lat. subĭtus, affine a subire «andare sotto, avvicinarsi»], letter. – 1. Improvviso, repentino, che avviene o si manifesta d’un tratto: l’amor di lui, già nel cuor di lei intiepidito, [...] la vittoria di Italia, celebrò in Verona uno convito (Machiavelli); pronto: con s. decisione, con s. rimedio; più aguto hanno l’intelletto [le donne], e più subito e a fare e a dire il male (Sacchetti). 2. ant. Di persona, impetuoso, impulsivo. ◆ Avv ...
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volontarismo
s. m. [der. di volontario]. – 1. a. Movimento e atteggiamento politico che sostiene, contro la coscrizione obbligatoria, il ricorso all’arruolamento volontario dei contingenti via via necessarî [...] contrapp. a «intellettualismo» e a «razionalismo») per designare ogni concezione che ponga una preminenza della volontà sull’intelletto, o comunque su ogni altra funzione spirituale (v. psicologico), e inoltre ogni concezione che faccia della volontà ...
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piacevole
piacévole agg. [lat. tardo placĭbĭlis, der. di placere «piacere2»]. – 1. Che piace, che procura un piacere di varia natura ai sensi, all’animo, all’intelletto, o che suscita un senso di benessere, [...] di godimento interiore: un sapore, un profumo p.; c’era una p. vista sul mare; aveva una voce p. e suadente; è p. questo venticello, perché lieve, non molesto; un tempo p., una stagione p., con cielo sereno ...
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La facoltà, propria dello spirito, o pensiero, di intendere le idee o di formare i concetti, o il potere conoscitivo della mente (contrapposta alla sensibilità, alla volontà ecc.). L’uso filosofico del termine, nella forma greca del νοῦς, è...
intelletto
Cesare Vasoli
D. usa questa parola in sensi diversi, sempre però legati al lessico filologico e teologico scolastico e al suo particolare carattere dottrinale e speculativo. Talvolta, infatti, come in Vn XXXIII 8 25, Cv II IV 11,...