distinguere
distìnguere v. tr. [dal lat. distinguĕre, comp. di dis-1 e stinguĕre «pungere», affine al gr. στίζω «pungere, punteggiare»] (io distìnguo, ecc.; pass. rem. distinsi, distinguésti, ecc.; part. [...] pass. distinto). – 1. a. Riconoscere diversi fra loro due o più oggetti, avvertendo, con i sensi e con l’intelletto, la differenza che è tra essi: d. il bene dal male, il vero dal falso, il giallo dall’arancione, i furfanti dai galantuomini; non d. ...
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distinguibile
distinguìbile agg. [der. di distinguere]. – Che si può distinguere, cioè discernere, riconoscere (con gli occhi o con l’intelletto), sia come oggetto in sé, sia nella sua diversità da altri [...] oggetti: stelle d. a occhio nudo; differenze facilmente d.; con la sua corporatura è d. fra mille; i due concetti sono strettamente connessi e perciò non distinguibili, non si possono cioè considerare ...
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distinto
agg. [part. pass. di distinguere]. – 1. Separato, diviso, non unito o fuso o confuso insieme con altro o con altri: le pratiche da evadere e quelle già evase sono collocate in cartelle d.; i [...] d.; il vocabolo ha due d. significati. 2. Chiaro, non confuso, che si percepisce chiaramente con i sensi o con l’intelletto: un’immagine d.; il suono mi giungeva d. agli orecchi; avere idee chiare e d.; nettamente determinato: la parola ha un ...
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mondo2
móndo2 s. m. [lat. mŭndus (voce d’incerta origine), che designò dapprima la volta celeste e i corpi luminosi che la popolano, poi la Terra e i suoi abitanti, assumendo poi, nel linguaggio della [...] l’individuo se le rappresenta; m. intelligibile, l’insieme delle realtà non sensibili che possono essere afferrate solo mediante l’intelletto o la ragione, opposto perciò al mondo sensibile; m. morale, l’insieme delle attività e delle opere umane in ...
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chiunque
chïunque pron. indef. e rel.-indef. [comp. del lat. qui e unquam: v. -unque], invar. – Come pron. indefinito significa «ognuno, qualunque persona»: ch. sarebbe capace di far questo. Come relativo-indefinito [...] significa «qualunque persona che»: ch. ha intelletto, ti pregia e loda (Leopardi); ch. venga, io non sono in casa. Con l’una e con l’altra funzione, ha solo il sing., e serve sia per il masch. sia per il femm.: ch. di voi sia stato, o ch. di voi sia ...
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istruzione
istruzióne (ant. instruzióne) s. f. [dal lat. instructio -onis, der. di instruĕre: v. istruire]. – 1. a. L’attività, l’opera svolta per istruire attraverso l’insegnamento (o anche, in qualche [...] (diverso da educazione, che ha sign. più ampio e implica un’azione diretta sullo spirito più che sull’intelletto); i. teorica, pratica; i. letteraria, scientifica, tecnica, professionale; i. religiosa; i. militare, premilitare; richiamo alle armi per ...
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profondare
v. tr. e intr. [der. di profondo] (io profóndo, ecc.), letter. – 1. tr. a. Far penetrare, cacciare o immergere a fondo: p. le radici nella terra, p. l’aratro nel solco; anche in senso fig.: [...] , indagare a fondo: profondarsi nella meditazione, nella conoscenza della verità; appressando sé al suo disire, Nostro intelletto si profonda tanto, Che dietro la memoria non può ire (Dante); ho ... composto uno opuscolo «De principatibus ...
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internare
v. tr. [der. di interno] (io intèrno, ecc.). – 1. a. non com. Mettere, spingere nella parte più interna, far penetrare addentro: i giardinieri ... amano d’internar sempre più [la radice] nel [...] , spingersi nell’interno di un territorio: internarsi nella foresta, in un’isola. b. fig. Addentrare la mente, l’intelletto, la fantasia, impegnarsi nell’approfondimento di una scienza, di una questione, ecc.: internandosi, con feroce compiacenza, in ...
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idea
idèa s. f. [dal gr. ἰδέα, propr. «aspetto, forma, apparenza», dal tema di ἰδεῖν «vedere»]. – 1. a. Nel sign. più ampio e generico, ogni singolo contenuto del pensiero, ogni entità mentale, e più [...] 1804), idee della ragione, i concetti della ragione (mondo, anima, Dio) i quali, a differenza delle categorie dell’intelletto, non hanno per la conoscenza valore costitutivo, ma semplicemente regolativo, rappresentando ideali cui si deve tendere nell ...
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ideale
agg. e s. m. [dal lat. tardo idealis, der. del gr. ἰδέα: v. idea]. – 1. agg. a. Che appartiene o è proprio dell’idea, intesa come entità essenzialmente mentale e spirituale contrapposta alla realtà [...] nello spirito, nel pensiero: la sfera dell’ideale. b. Più particolarmente, ciò che è concepito dallo spirito e dall’intelletto come bello e perfetto, oggetto quindi delle più alte aspirazioni, a cui ci si propone di avvicinare la realtà esistente ...
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La facoltà, propria dello spirito, o pensiero, di intendere le idee o di formare i concetti, o il potere conoscitivo della mente (contrapposta alla sensibilità, alla volontà ecc.). L’uso filosofico del termine, nella forma greca del νοῦς, è...
intelletto
Cesare Vasoli
D. usa questa parola in sensi diversi, sempre però legati al lessico filologico e teologico scolastico e al suo particolare carattere dottrinale e speculativo. Talvolta, infatti, come in Vn XXXIII 8 25, Cv II IV 11,...