doloroso
doloróso agg. [lat. tardo dolorōsus]. – 1. a. Che dà, che provoca dolore fisico o morale: un’operazione, una medicazione assai d.; una d. notizia; perdita d.; un distacco d.; compiere un d. [...] Ahi d. sorte! (Petrarca). 2. Che sente dolore, addolorato, afflitto: le genti dolorose C’hanno perduto il ben de l’intelletto (Dante); e doloroso I0 vivo, e tal morrò (Leopardi); Madre d., uno degli attributi della Madonna. ◆ Avv. dolorosaménte, con ...
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trapassare
v. tr. e intr. [comp. di tra- e passare] (come intr., aus. essere). – 1. tr. a. Attraversare, passando da parte a parte, soprattutto con riferimento a passaggio aperto con forza in un mezzo [...] attraverso: Come per acqua o per cristallo intero Trapassa il raggio e no ’l divide o parte (T. Tasso); e fig., dell’intelletto: Ché ’l velo [dell’allegoria] è ora ben tanto sottile, Certo che ’l trapassar dentro è leggero (Dante). b. Passare oltre ...
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specie
spècie (ant. spèzie) s. f. [dal lat. species, propr. «aspetto, forma esteriore», der. di specĕre «guardare»], invar. – 1. non com., letter. Aspetto, forma esteriore, apparenza: E potess’io, Nel [...] specifica»; analogam., nella filosofia scolastica è la forma dell’oggetto che l’anima apprende per mezzo dell’intelletto (s. intelligibile) o del senso (s. sensibile). 3. Nella sistematica biologica, categoria che rappresenta l’unità fondamentale ...
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adusare
aduṡare (ant. auṡare) v. tr. [lat. *adusare, der. di usus -us «uso2»], letter. – Abituare, avvezzare: lo studio isolato delle forme adusa l’intelletto al vacuo (De Sanctis); nel rifl., avvezzarsi: [...] Se non t’adusi a parlar più cortese (Boiardo). ◆ Part. pass. aduṡato, anche come agg., abituato, avvezzo: uomini adusati alle fatiche ...
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sternere
stèrnere v. tr. [dal lat. sternĕre] (io stèrno, ecc.), ant. – Distendere a terra, spianare; in senso fig., chiarire, spiegare: Tal vero a l’intelletto mïo sterne Colui che mi dimostra il primo [...] amore (Dante); anche nell’intr. pron. sternersi: hai voler che si ricerna In sì aperta e ’n sì distesa lingua Lo dicer mio, ch’al tuo sentir si sterna (Dante), che si appiani, si adatti alla tua facoltà ...
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trarre
(ant. tràere e tràggere) v. tr. [lat. trahĕre] (io traggo, tu trai [ant. traggi], egli trae [ant. tragge], noi traiamo [ant. traggiamo], voi traéte, essi tràggono; pres. cong. tragga, ... traiamo [...] soddisfazione, vantaggio, lucro, guadagno da qualche cosa; t. partito (v. partito2, n. 1 a); ove speme di gloria agli animosi Intelletti rifulga ed all’Italia, Quindi trarrem gli auspicj (Foscolo); in partic., di cosa che si ricava da altra per mezzo ...
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raro
agg. [dal lat. rarus]. – 1. a. non com. Poco compatto, poco denso (più com. rado): L’essercito di Cristo ... Si movea tardo, sospeccioso e raro (Dante); se così fussi, dovrebbono i baleni e i fulmini, [...] con semplice funzione superlativa, fuori del comune, eccezionale: ammiro molto le sue r. qualità di organizzatore; è un uomo di r. intelletto, di r. ingegno, di r. bontà, o, genericam., è un uomo r., fornito di rare qualità. 3. Sostantivato al masch ...
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dono
dóno s. m. [lat. dōnum] (pl. dóni, ant. le dónora). – 1. a. L’atto del donare: fare un d.; dare una cosa in d., donarla (il contr., ricevere in dono). b. Più spesso, la cosa donata: dare, offrire [...] (cioè di Bacco), poet., il vino. In teologia: i d. dello Spirito Santo, gli abiti soprannaturali infusi (Sapienza, Intelletto, Scienza, Consiglio, Fortezza, Pietà e Timor di Dio) che conferiscono all’anima una speciale sensibilità agli stimoli dello ...
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termine
tèrmine s. m. [dal lat. termĭnus «limite, confine»]. – 1. a. Sinon. letter. o raro di confine, come limite di paesi e regioni, poderi e altri spazî territoriali. È usato per lo più al plur.: [...] punto; non com., in termine che ..., a tal punto che: oggi per opera mia le cose sono ridotte in termine che chiunque ha intelletto ti pregia e loda (Leopardi). b. Meta, punto d’arrivo, fine a cui si mira: è questo il t. dei miei desiderî; Vergine ...
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terminismo
s. m. [der. di termine, nel sign. 5 a]. – In filosofia, una delle forme del nominalismo della tarda scolastica, in partic. quello di Guglielmo d’Occam (1a metà del sec. 14°), secondo cui gli [...] sono semplici parole (flatus vocis), essendo invece più propriam. «termini», cioè parole significanti concetti, i quali sono conosciuti in quanto risultano dall’attività astraente dell’intelletto, e il cui essere si riduce al loro essere pensati. ...
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La facoltà, propria dello spirito, o pensiero, di intendere le idee o di formare i concetti, o il potere conoscitivo della mente (contrapposta alla sensibilità, alla volontà ecc.). L’uso filosofico del termine, nella forma greca del νοῦς, è...
intelletto
Cesare Vasoli
D. usa questa parola in sensi diversi, sempre però legati al lessico filologico e teologico scolastico e al suo particolare carattere dottrinale e speculativo. Talvolta, infatti, come in Vn XXXIII 8 25, Cv II IV 11,...