speculabile
speculàbile agg. [der. di speculare2; cfr. il lat. tardo speculabĭlis, in senso filosofico]. – Che può essere oggetto di speculazione, che si può indagare con l’intelletto. ...
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sentimentalismo
s. m. [dal fr. sentimentalisme, der. di sentimental «sentimentale»]. – 1. Tendenza a una sentimentalità eccessiva o affettata: un romanzo soffuso di vago s.; il s. del tardo Romanticismo. [...] funzione del sentimento nell’economia dello spirito: s. etico, teoria che assegna la scelta morale piuttosto al sentimento che all’intelletto; s. religioso, la teoria secondo cui la fede non nasce dalla ragione ma dall’affetto; s. psicologico, la ...
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paraocchi
paraòcchi (meno com. paròcchi) s. m. [comp. di para-1 e occhio]. – Coppia di schermi di cuoio fissati alla briglia a lato di ciascun occhio del cavallo, allo scopo di non farlo imbizzarrire [...] o adombrare. In senso fig.: non mettete i parocchi al vostro intelletto (Pascoli); avere, mettersi i p., ignorare o voler ignorare cose evidenti, spec. trattandosi di fatti e situazioni di cui si dovrebbe tener conto o a cui si dovrebbe porre riparo, ...
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apprensione
apprensióne s. f. [dal lat. tardo apprehensio -onis]. – 1. Atto, facoltà dell’apprendere. Con sign. più specifico, nella filosofia scolastica, l’atto col quale l’intelletto concepisce un’idea [...] senza formulare su questa alcun giudizio; in Kant (nella 1ª ediz. della sua Critica della ragion pura), l’atto dell’immaginazione che riunisce il molteplice dell’intuizione sensibile: a. empirica, che ...
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apprensivo
agg. [der. del lat. apprehensus, part. pass. di apprehendĕre «apprendere»]. – 1. ant. Atto ad apprendere: facoltà a.; anche, atto a essere appreso dall’intelletto: le cose apprensive. 2. a. [...] Facile all’apprensione, all’ansia: carattere, spirito a.; è un ragazzo molto a.; anche sostantivato: essere un apprensivo. b. Che manifesta apprensione: gli rivolse uno sguardo apprensivo. ◆ Avv. apprensivaménte, ...
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appresentare
appreṡentare v. tr. (io appreṡènto, ecc.), letter. – Presentare, offrire, porgere: quello o pane o cacio gli appresenta (Ariosto); più spesso, rappresentare alla vista, alla fantasia o all’intelletto: [...] Sì strane larve il sogno le appresenta (T. Tasso) ...
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illuminare
v. tr. [dal lat. illuminare, der. di lumen -mĭnis «lume», col pref. in-1] (io illùmino, ecc.). – 1. Rischiarare con la luce propria o con luce prodotta da una sorgente luminosa: il Sole illumina [...] bella notizia, si illuminò tutto; anche seguito da complemento: illuminarsi di gioia, di felicità. b. Riferito all’intelletto, portarvi la luce della conoscenza, della verità, liberandolo dall’ignoranza in senso assoluto o riguardo a particolari ...
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pernicie
pernìcie (o pernìzie) s. f. [dal lat. pernicies -ei, der. di nex necis «uccisione, morte»], letter. ant. – Grave danno, rovina, sciagura: tutta quella nazione era per cadere in una detestabile [...] pernicie (Sarpi); sembra Iddio aver dato all’uomo l’intelletto piuttosto in sua pernicie e danno che per essergli scorta di guidar bene il suo corso in questa mortal vita (Giannone). ...
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illuminazione
illuminazióne s. f. [dal lat. tardo illuminatio -onis]. – 1. a. L’illuminare, il fatto di illuminare, cioè di dar luce a un ambiente, e la quantità della luce, naturale o artificiale, da [...] : questa sera ci sarà l’i. in onore del santo patrono. 2. fig. a. Luce straordinaria che apre d’un tratto l’intelletto o la coscienza alla percezione del vero o vi suscita un’ispirazione, un’idea, un sentimento: la sua mente ebbe una improvvisa i ...
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prudenza
prudènza s. f. [dal lat. prudentia, der. di prudens -entis «prudente»]. – 1. L’atteggiamento cauto ed equilibrato di chi, intuendo la presenza di un pericolo o prevedendo le conseguenze dei [...] ridenominato segnale di pericolo. 2. Nella teologia cattolica, una delle quattro virtù cardinali, cioè la virtù capace di dirigere l’intelletto nelle singole attività in modo da discernere ciò che è giusto e che conduce al fine ultimo dell’uomo: da ...
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La facoltà, propria dello spirito, o pensiero, di intendere le idee o di formare i concetti, o il potere conoscitivo della mente (contrapposta alla sensibilità, alla volontà ecc.). L’uso filosofico del termine, nella forma greca del νοῦς, è...
intelletto
Cesare Vasoli
D. usa questa parola in sensi diversi, sempre però legati al lessico filologico e teologico scolastico e al suo particolare carattere dottrinale e speculativo. Talvolta, infatti, come in Vn XXXIII 8 25, Cv II IV 11,...