illustrare
v. tr. [dal lat. illustrare, der. di illustris: v. illustre]. – 1. ant. o letter. Illuminare, rendere chiaro, splendente: un non so che di luminoso appare, Che con raggi d’argento e lampi [...] più rare (T. Tasso); nell’essere [la luna] illustrata dal sole (Leopardi). Anche fig.: già mai non si sazia Nostro intelletto, se ’l ver non lo illustra (Dante); la luce di quel gran pensiero Limpida, uguale, illustri il tuo sentiero (Tommaseo). 2 ...
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concepibile
concepìbile agg. [der. di concepire]. – Che si può concepire con l’intelletto, cioè capire, oppure pensare, immaginare: è facilmente (o difficilmente) c. come egli abbia potuto sbagliare; [...] non è concepibile che non si sia presentato; una simile infamia non pare neanche concepibile ...
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concepibilita
concepibilità s. f. [der. di concepibile], non com. – Possibilità di essere concepito con l’intelletto, cioè immaginato, pensato. ...
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concepimento
concepiménto s. m. [der. di concepire]. – Atto del concepire, sia in senso proprio (come fecondazione) sia in senso fig., col sentimento o con l’intelletto: all’atto del c.; il c. di un’idea, [...] di un disegno, di una speranza; non com., concetto, concezione intellettuale: la scienza fu presso noi più radicale ne’ suoi c. e più sterile ne’ suoi atti (F. De Sanctis) ...
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concepire
(ant. concèpere e concìpere) v. tr. [lat. concĭpĕre, comp. di con- e capĕre «prendere»] (io concepisco, tu concepisci, ecc.; part. pass. concepito, ant. concètto). – 1. Riferito a donna o ad [...] , una speranza; c. stima, affezione per qualcuno; come hai potuto c. un simile sospetto? b. Accogliere nell’intelletto, nella coscienza, quindi intendere, capire: io aveva concepito tutto il terribile significato di queste parole (Foscolo); non com ...
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nobile
nòbile agg. e s. m. e f. [dal lat. nobĭlis, propr. «noto, che deve esser noto», der. di noscĕre «conoscere»]. – 1. agg. a. Di persona o famiglia che per nascita o per investitura sovrana appartiene [...] o qualità superiori. 3. agg. Che possiede o dimostra elevatezza morale, delicatezza e generosità, finezza di spirito e d’intelletto: una n. creatura; un cuore, un’anima n.; essere pieno di n. propositi; concepire, coltivare n. speranze; essere ...
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a priori
‹a priòri› locuz. lat. mediev. («da ciò che [logicamente] è prima»). – Termine della filosofia (opposto al termine a posteriori), usato, con valore avv. o aggettivale, in riferimento ad argomentazioni, [...] a p., le intuizioni pure dello spazio e del tempo (nella sensibilità) e le categorie o concetti puri dell’intelletto. Per estens., nell’uso com., affermare, giudicare a p., in astratto, senza probanti elementi che diano validità all’affermazione ...
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concetto2
concètto2 s. m. [dal lat. conceptus -us, der. di concipĕre «concepire»]. – 1. Pensiero, in quanto concepito dalla mente; più in partic., anche dal punto di vista filosofico, la nozione che [...] : avere o tenere qualcuno in c. di galantuomo, di furfante; un frate morto in c. di santo (o di santità). 3. Capacità intellettiva: O somma luce che tanto ti levi Da’ c. mortali (Dante). 4. Pensiero in genere, idea, il contenuto di ciò che qualcuno ...
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concezione
concezióne s. f. [dal lat. conceptio -onis, der. di concipĕre «concepire», part. pass. conceptus]. – 1. L’atto del concepire o dell’essere concepito, nel sign. proprio: periodo (del ciclo [...] la concezione di Maria: la festa dell’Immacolata Concezione (o, assol., la festa dell’Immacolata). 2. a. Facoltà di concepire con l’intelletto: ha la c. pronta; è tardo nella c. dei pensieri. b. L’atto del concepire con la fantasia, ideazione: la c ...
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personalita
personalità s. f. [dal lat. tardo personalĭtas -atis, der. di personalis «personale1»]. – 1. non com. L’esser personale, tipico, caratteristico di una singola persona: la p. di un’opinione, [...] della personalità. Nell’uso com., avere una p. forte, decisa, una notevole p., avere spiccate doti di temperamento, intelletto, carattere; al contrario, avere una p. debole, avere poca, scarsa, fiacca p.; imporre, affermare la propria p.; con ...
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La facoltà, propria dello spirito, o pensiero, di intendere le idee o di formare i concetti, o il potere conoscitivo della mente (contrapposta alla sensibilità, alla volontà ecc.). L’uso filosofico del termine, nella forma greca del νοῦς, è...
intelletto
Cesare Vasoli
D. usa questa parola in sensi diversi, sempre però legati al lessico filologico e teologico scolastico e al suo particolare carattere dottrinale e speculativo. Talvolta, infatti, come in Vn XXXIII 8 25, Cv II IV 11,...