anagogia
anagogìa s. f. [dal lat. mediev. anagogia, tratto da anagogĭcus: v. anagogico]. – Nell’esegesi medievale, uno dei quattro metodi interpretativi della Bibbia (v. ermeneutica), che permette di [...] scoprire nella «lettera» la presenza di realtà intelligibili e future: è quindi l’interpretazione spirituale della «lettera», distinta da allegoria e tropologia perché tesa verso il superiore «intelletto» di realtà spirituali e divine. ...
Leggi Tutto
perspicace
agg. [dal lat. perspĭcax -acis «che ha lo sguardo acuto», der. di perspicĕre nel sign. di «guardare dentro, osservare attentamente»], letter. – Propriam., acuto, dotato di notevole potenza, [...] p.; un p. investigatore; il giovane di negozio, perspicacissimo, aveva già capito (Pirandello); per estens., intelligenza, mente, ingegno, intelletto perspicace. Anche, talora, di ciò che denota acutezza di mente: un’intuizione, una soluzione p.; ha ...
Leggi Tutto
noesi
noèṡi s. f. [dal gr. νόησις, der. di νοέω «capire, conoscere, pensare»]. – 1. Nella gnoseologia aristotelica, atto dell’intelletto (gr. νοῦς) o conoscenza intellettiva, che, in quanto sapere intuitivo [...] o apprensione immediata di un noema o concetto, è distinto dall’attività giudicativa e argomentativa (diànoia), di cui però costituisce il presupposto e il fondamento. 2. Nella fenomenologia husserliana, ...
Leggi Tutto
analitica
analìtica s. f. [dall’agg. analitico, attrav. il titolo di due opere di logica di Aristotele, ᾿Αναλυτικὰ πρότερα «Analitici primi» e ᾿Αναλυτικὰ ὕστερα «Analitici secondi»]. – Nella filosofia [...] e della dimostrazione. Nella filosofia kantiana, a. trascendentale, parte della logica trascendentale che studia la funzione dell’intelletto, in quanto organo dei concetti e dei giudizî, per determinare le condizioni trascendentali di ogni conoscenza ...
Leggi Tutto
occhio
òcchio s. m. [lat. ŏcŭlus]. – 1. a. In anatomia, organo di senso, pari, caratteristico dei vertebrati, che ha la funzione di ricevere gli stimoli luminosi e di trasmetterli ai centri nervosi dando [...] o. de la ragione (Dante); Se l’acume – io rispondo – è già distrutto Della veduta corporal, più vivo Dentro mi brilla l’o. intellettivo Che terra e cielo abbraccia, e suo fa il tutto (V. Monti). In altre espressioni (come vedere o giudicare con gli o ...
Leggi Tutto
pardo2
pardo2 s. m. [lat. pardus, dal gr. πάρδος], ant. o letter. – Leopardo: portava indosso Una pelle di p. (V. Monti); parea sangue di p. (D’Annunzio). Come simbolo della velocità: Intelletto veloce [...] più che pardo (Petrarca); Al veder lince, al provveder fu pardo (Parini). Raro il femm., per indicare la femmina del leopardo: Come due belle e generose parde (Ariosto) ...
Leggi Tutto
potenza
potènza (ant. potènzia) s. f. [dal lat. potentia, der. di potens -entis «potente»]. – 1. In senso generico, l’essere potente, il fatto di potere: così ... la potenza corrispondesse alla buona [...] coincide con quello di «facoltà»: le potenzie dell’anima, cioè la memoria, l’intelletto e la volontà (s. Caterina da Siena); la p. conoscitiva, intellettiva, razionale, concupiscibile, irascibile. Con il primo e più specifico sign., è usata spec ...
Leggi Tutto
cortezza
cortézza s. f. [der. di corto], non com. – L’esser corto: la c. del tempo; fig., insufficienza: c. di mente, d’intelletto; la c. del nostro parlare (Dante). ...
Leggi Tutto
concreto
concrèto agg. [dal lat. concretus «denso, rappreso, concreto», part. pass. di concrescĕre «condensarsi, coagularsi»]. – 1. non com. a. Solido, consistente, condensato: sostanze c., sostanze [...] , il concetto, l’universale, l’infinito, in opposizione ad astratto, con cui si designano i prodotti dell’intelletto astraente, il finito, il singolo, l’individuo. ◆ Avv. concretaménte, con concretezza, in modo chiaramente individuabile o individuato ...
Leggi Tutto
polifemo
polifèmo s. m. – Nome (propr. Polifemo, gr. Πολύϕημος, lat. Polyphemus) del mitico Ciclope, il gigantesco pastore con un solo occhio in mezzo alla fronte che compare nel 9° libro dell’Odissea, [...] esteso talora antonomasticamente nel linguaggio letter. a indicare l’uomo primitivo, di mole colossale e d’intelletto semplice e rozzo: la somma selvatichezza de’ polifemi ... che si stavano tutti divisi e soli per le loro grotte (Vico). ...
Leggi Tutto
La facoltà, propria dello spirito, o pensiero, di intendere le idee o di formare i concetti, o il potere conoscitivo della mente (contrapposta alla sensibilità, alla volontà ecc.). L’uso filosofico del termine, nella forma greca del νοῦς, è...
intelletto
Cesare Vasoli
D. usa questa parola in sensi diversi, sempre però legati al lessico filologico e teologico scolastico e al suo particolare carattere dottrinale e speculativo. Talvolta, infatti, come in Vn XXXIII 8 25, Cv II IV 11,...