empatizzare v. intr. 1. In psicologia, provare empatia. 2. Per estensione, nella lingua corrente, sentire la condizione altrui come se fosse la propria; immedesimarsi. ◆ Il Vogliolo [Giuliano V., autore [...] , che definisce "la capacità di diventare oggetto della propria attenzione". E crede che ciò implichi un intelletto piuttosto raro. Qualsiasi animale che possa riconoscersi in uno specchio, pensa Gallup, può potenzialmente riconoscere che ...
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nutrimento
nutriménto (ant. nudriménto, nodriménto, notriménto) s. m. [dal lat. nutrimentum]. – 1. a. L’atto, il fatto di nutrire o di nutrirsi, di somministrare cioè ad altri o a sé gli alimenti necessarî: [...] le facoltà spirituali e intellettuali, e l’effetto che ne deriva: letture che danno n. (o che sono di n.) alla mente, allo spirito; chiunque desidera trovar nella poesia, oltre che il diletto degli orecchi, nutrimento per l’intelletto (Carducci). ...
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conoscenza
conoscènza (ant. cognoscènza o cognoscènzia e canoscènza) s. f. [dal lat. tardo cognoscentia, der. di cognoscĕre «conoscere»]. – 1. a. L’atto del conoscere una persona, dell’apprendere una [...] all’indirizzo del secondo la formula abbreviata «e p. c.» (= e per conoscenza). b. Il conoscere, come presenza nell’intelletto di una nozione, come sapere già acquisito: non ha la minima c. delle norme della circolazione; la nostra c. della natura ...
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mediatore
mediatóre s. m. (f. -trice) [dal lat. tardo mediator -oris, der. di mediare «interporsi, esser mediatore»]. – 1. a. In genere, chi s’interpone fra due persone cercando di portarle a un accordo, [...] di navi, e contratti di trasporto marittimo di cose. c. In senso estens. e fig.: i sensi sono m. fra l’intelletto e gli oggetti esterni; in partic., il m. divino, Cristo, in quanto intercede presso il Padre a favore degli uomini (v. mediazione ...
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predicabile
predicàbile agg. [nel sign. 1 a, der. di predicare; nel sign. 1 b, dal lat. praedicabĭlis, der. di praedicare nel senso di «celebrare, lodare»; il sign. 2 è dal lat. mediev. praedicabilia, [...] classificati nelle Isagoge di Porfirio in cinque classi: genere, specie, differenza, proprio, accidente; nel pensiero kantiano, i p. della ragion pura, i concetti puri ma derivati dell’intelletto, che possono essere dedotti a priori dalle categorie. ...
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fatica
s. f. [lat. *fatiga, der. di fatigare «affaticare»]. – 1. Sforzo materiale che si fa per compiere un lavoro o svolgere una qualsiasi attività, e di cui si sente il peso e poi la stanchezza: f. [...] alla f. e crollò (ma per un uso più tecnico del termine, v. oltre, al n. 6). 2. Sforzo e travaglio dell’intelletto: f. mentale; f. di cervello; la f. dello studio, dell’insegnamento; fa gran f. a intendere, a ricordare. 3. fig. Difficoltà: durare ...
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ingombrare
(ant. ingomberare) v. tr. [der. di un celtico *combŏros; cfr. fr. encombrer] (io ingómbro, ecc.). – 1. a. Riempire, occupare un luogo o uno spazio, costituendo un impedimento al passaggio, [...] l’alma (Petrarca); spesso facendo velo o essendo altrimenti d’ostacolo: la nebbia dell’ignoranza che c’ingombra gli occhi, l’intelletto; L’anima tua è da viltade offesa; La qual molte fiate l’omo ingombra (Dante); obblivïone ingombra I tuoi pensieri ...
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erudire
v. tr. [dal lat. erudire, comp. di e-1 e rudis «rozzo»; cfr. dirozzare] (io erudisco, tu erudisci, ecc.). – Ammaestrare, istruire: e. qualcuno; e. la mente, l’intelletto; nel rifl., erudirsi, [...] istruirsi. Quando non sia specificata la materia in cui si erudisce, s’intende generalmente dare i primi elementi del sapere: e. i fanciulli, gli ignoranti; in altri casi, ammaestrare con l’insegnamento ...
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meditare
v. tr. e intr. [dal lat. meditari, frequent. di mederi «curare», raccostato nel sign. al gr. μελετάω «curarsi di qualche cosa; riflettere, meditare»] (io mèdito, ecc.; come intr., aus. avere). [...] sign. che questa parola ha nell’ascetismo. b. Più genericam., fermare il pensiero su qualsiasi problema che impegni l’intelletto: m. sul significato profondo di una parola; m. sull’importanza di una scoperta; m. sugli avvenimenti della storia. Talora ...
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sano
agg. [lat. sanus]. – 1. a. Di persona, o di animale, che è in buone condizioni di salute, che non ha malattie organiche, lesioni, alterazioni o disturbi funzionali (contrapp. in genere a malato): [...] . mente s. in corpo s., per lo più citato nella forma lat. mens sana in corpore sano); con sign. estens.: lo nostro intelletto ... sano dire si può, quando per malizia d’animo o di corpo impedito non è ne la sua operazione (Dante). b. Per analogia ...
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La facoltà, propria dello spirito, o pensiero, di intendere le idee o di formare i concetti, o il potere conoscitivo della mente (contrapposta alla sensibilità, alla volontà ecc.). L’uso filosofico del termine, nella forma greca del νοῦς, è...
intelletto
Cesare Vasoli
D. usa questa parola in sensi diversi, sempre però legati al lessico filologico e teologico scolastico e al suo particolare carattere dottrinale e speculativo. Talvolta, infatti, come in Vn XXXIII 8 25, Cv II IV 11,...