introversione /introver'sjone/ s. f. [der. di introvertere]. - (psicol.) [atteggiamento di chi è concentrato sul proprio mondo interiore e ignora la realtà esterna] ≈ Ⓖ chiusura. ↔ Ⓖ apertura, estroversione. ...
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espansività s. f. [der. di espansivo]. - 1. [il dimostrare apertamente i propri sentimenti: è dotata di grande e.] ≈ apertura, comunicatività, Ⓣ (psicol.) estroversione. ↔ chiusura, Ⓣ (psicol.) introversione. [...] ‖ riserbo, riservatezza. 2. [manifestazione affettuosa di sentimenti: ci accolse con grande e.] ≈ affettuosità, calore, calorosità, cordialità, effusione, espansione. ↔ freddezza. ↑ scontrosità ...
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comunicativa s. f. [uso sost. dell'agg. comunicativo], fam. - [facilità di comunicare ad altri i propri pensieri o sentimenti: avere molta c.] ≈ affabilità, (non com.) comunicatività, cordialità, espansività, [...] estroversione, socievolezza. ↔ introversione. ↓ riservatezza. ...
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socievolezza /sotʃevo'lets:a/ s. f. [der. di socievole]. - 1. [tendenza degli individui alla convivenza sociale] ≈ socialità. ↔ asocialità. 2. (estens.) [carattere di chi è socievole, di chi ama la compagnia] [...] ≈ affabilità, amabilità, espansività, estroversione. ↔ asocialità, (non com.) insocievolezza, introversione, selvatichezza. ↑ intrattabilità, misantropia, scontrosità. ...
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apertura s. f. [lat. apertura]. - 1. [l'aprire, l'aprirsi, il permettere un passaggio, con la prep. di: a. di una porta] ↔ chiusura. 2. [assol., l'essere aperto, spazioso: Vignola è bella terra che giace [...] [assol., qualità di chi è bendisposto verso gli altri] ≈ affabilità, cordialità, estroversione, giovialità, socievolezza, spontaneità. ↔ chiusura, introversione, riservatezza, ritrosia, timidezza. 4. [assol., spazio vuoto praticato su una superficie ...
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riserbo /ri'sɛrbo/ s. m. [der. di riserbare]. - [atteggiamento molto riservato nell'esprimere il proprio stato d'animo, le proprie intenzioni e valutazioni: un uomo pieno di r.] ≈ cautela, discrezione, [...] riservatezza, ritegno. ↓ chiusura, introversione, ritrosia. ↔ apertura, estroversione. ...
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Tendenza a dirigere l’energia psichica verso gli oggetti del mondo esterno e a preferire i valori oggettivi a quelli soggettivi.
Il termine fu adottato da C.G. Jung, in contrapposizione a introversione.
Psicologo inglese di origine tedesca, nato a Berlino il 4 marzo 1916. Emigrato dalla Germania nel 1934, ottenne il dottorato di ricerca nell'università di Londra nel 1940. Ha lavorato durante la seconda guerra mondiale negli ospedali Mill Emergency...