furto
s. m. [dal lat. furtum, der. di fur «ladro»]. – 1. a. Nel linguaggio giur., l’atto e il fatto d’impossessarsi di cosa mobile altrui sottraendola a chi la detiene, al fine di trarne profitto per [...] dopo; f. con destrezza, lo stesso che borseggio. b. Per estens., nel linguaggio com., appropriazione di un’idea (o di un’intuizione, di un’invenzione, di una produzione dell’ingegno) altrui che si vuole far passare per propria: questo film è un f ...
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affettivo
agg. [dal lat. tardo affectivus, der. di afficĕre «impressionare»]. – 1. a. Di affetto, che concerne gli affetti: memoria a., associata agli affetti; che ha natura di affetto, caratterizzato [...] d’affetto, soprattutto tra la madre e il bambino. 2. Nella terminologia linguistica, che interessa la sfera dell’intuizione, dell’emotività, quindi emotivo, espressivo (sono tali le interiezioni, gli ipocoristici, gli intensivi, le iperboli, ecc ...
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apprensione
apprensióne s. f. [dal lat. tardo apprehensio -onis]. – 1. Atto, facoltà dell’apprendere. Con sign. più specifico, nella filosofia scolastica, l’atto col quale l’intelletto concepisce un’idea [...] giudizio; in Kant (nella 1ª ediz. della sua Critica della ragion pura), l’atto dell’immaginazione che riunisce il molteplice dell’intuizione sensibile: a. empirica, che ci dà le nozioni sensibili; a. a priori, o sintesi pura dell’a., che ci dà la ...
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neurocomportamentale
agg. Relativo all’incidenza del sistema nervoso sul comportamento. ◆ Il professor Carlo Agostoni, associato di pediatria all’Università di Milano, aggiunge: «Il Dha non solo ottimizza [...] molto importante anche per quanto riguarda la vista, perché contribuisce alla conservazione del tessuto retinico». Tutto grazie all’intuizione di alimentare le vacche con le alghe marine. (Grazia Longo, Stampa, 13 febbraio 2003, p. 45, Cronaca di ...
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sostanza
(ant. sustanza e sustànzia) s. f. [dal lat. substantia «essenza, realtà; mezzi di sussistenza», der. di substare «stare sotto», sul modello del gr. ὑπόστασις]. – 1. a. Termine che, fin dalle [...] filosofia kantiana viene a designare la categoria di relazione che determina ciò che permane nel mutevole contenuto dell’intuizione spazio-temporale; nella filosofia hegeliana, la sostanza è l’idea logica concepita nella forma ancora inadeguata dell ...
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fiuto
s. m. [der. di fiutare]. – 1. Il fiutare, l’atto di fiutare: il cane al primo f. scovò la lepre; tabacco da f. (pop. da naso); riconoscere al f., all’odore. Anche il senso dell’odorato, spec. negli [...] animali: ha un f. finissimo. 2. fig. Intuizione, capacità di giudicare prontamente: uomo che ha buon f. negli affari; conoscere, giudicare al f., a prima vista, con immediato intùito: io la gente onesta la conosco al f.; giudicò al f. che era un ...
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perspicace
agg. [dal lat. perspĭcax -acis «che ha lo sguardo acuto», der. di perspicĕre nel sign. di «guardare dentro, osservare attentamente»], letter. – Propriam., acuto, dotato di notevole potenza, [...] per estens., intelligenza, mente, ingegno, intelletto perspicace. Anche, talora, di ciò che denota acutezza di mente: un’intuizione, una soluzione p.; ha adottato una linea di condotta molto perspicace. ◆ Avv. perspicaceménte, in modo perspicace, con ...
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noema
noèma s. m. [dal gr. νόημα, der. di νοέω «capire, conoscere, pensare»] (pl. -i). – 1. a. Nella gnoseologia aristotelica, l’oggetto della noesi, cioè la nozione o concetto che è oggetto dell’intuizione [...] intellettiva (o noesi) derivata da processo astrattivo, prima di divenire termine di rapporti logici. b. Nella fenomenologia husserliana, l’elemento oggettivo (contenuto noematico) dell’esperienza, ossia ...
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occhio
òcchio s. m. [lat. ŏcŭlus]. – 1. a. In anatomia, organo di senso, pari, caratteristico dei vertebrati, che ha la funzione di ricevere gli stimoli luminosi e di trasmetterli ai centri nervosi dando [...] due sole persone, senza testimoni: andiamo in salotto, devo parlarti a quattr’occhi. Colpo d’o., veduta d’insieme, fig., rapida intuizione: capire, giudicare a colpo d’o., in una sola e rapida occhiata. In un batter d’occhi, in tempo brevissimo, in ...
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parecchio
parécchio agg., pron. e avv. [lat. *parĭcŭlus, der. del lat. class. par «pari, simile»]. – 1. agg., ant. Pari, simile, uguale: Salendo su per lo modo parecchio A quel che scende (Dante). 2. [...] lo credono; siamo in parecchi a volerlo; parecchie di noi erano presenti; al sing., con valore neutro (sottintendendo un sost. di facile intuizione, per es., denaro, tempo, spazio o cammino): ho speso p.; è da p. che aspetto; c’è ancora p. da qui a ...
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In filosofia, rapporto immediato e diretto tra soggetto pensante e oggetto; questo rapporto può essere poi inteso come semplice presenza dell’oggetto alla mente o come immedesimazione del soggetto nell’oggetto. Già nella filosofia antica e medievale...
Intuizione e rappresentazione della modalità con cui i singoli eventi si susseguono e sono in rapporto l’uno con l’altro (per cui essi avvengono prima, dopo o durante altri eventi), vista o come fattore che trascina l’evoluzione delle cose (lo...