garretto
garrétto (o garétto) s. m. [der. del celt. *garra, che aveva lo stesso sign.]. – 1. Regione anatomica dell’arto posteriore dei mammiferi domestici e selvatici, che ha come base scheletrica le [...] posteriore della caviglia nell’uomo, o più genericam. la parte che va dal calcagno al polpaccio; frequente come simbolo di forza e resistenza delle gambe: avere garretti d’acciaio; è anziano, ma ha ancora dei g. che farebbero invidia a un giovane. ...
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stiticheria
stiticherìa s. f. [der. di stitico]. – L’essere stitico, soprattutto in senso fig., con riferimento a persona che di solito concede a stento, poco per volta, ciò che le viene richiesto, facendosi [...] pregare a lungo. Non com. nel senso di irritabilità o ritrosia: Certa lunatica Stiticheria Copra l’invidia Di vecchia arpia (Giusti). ...
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mietere
miètere v. tr. [lat. mĕtĕre] (io mièto, ecc.; il dittongo -ie- si conserva anche fuor d’accento: mietiamo, mieteva, mietuto, ecc.). – 1. Segare i cereali maturi, a mano con la falce, oppure con [...] , ricavar frutto: m. ricchezze, gloria, onori, soddisfazioni; Di mia semente cotal paglia mieto (Dante), del mio peccato d’invidia colgo questo frutto, cioè la pena del purgatorio. Il verso dantesco è reminiscenza biblica (cfr. s. Paolo, Lett. ai ...
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abominare
(o abbominare) v. tr. [dal lat. abominare o abominari «respingere come cattivo presagio», comp. di ab «da» e omen «presagio»] (io abòmino, ecc.). – 1. letter. Avere in orrore, detestare, disapprovare [...] e vedrà quello che io mi taccio per non abominare alcuno (Dante); levava boce [=voce] che Carlo aveva fatto uccidere Buoso per invidia, e di molte altre cose l’abominava (Andrea da Barberino). ◆ Part. pass. abominato, usato anche con valore di agg ...
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demone
dèmone s. m. [dal lat. tardo daemon -ŏnis, gr. δαίμων -ονος]. – 1. Nella storia delle religioni e delle credenze popolari, divinità inferiore, entità intermedia tra il divino e l’umano, che influisce [...] una passione che agiti il cuore dell’uomo: avere il d. del gioco; essere tormentato dal d. della gelosia, del sospetto, dell’invidia, dell’ambizione, ecc. Per d. meridiano, v. meridiano, n. 1. 3. letter. e poet. Demonio. 4. In fisica, è detto d. di ...
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pene
pène s. m. [dal lat. penis «coda, pene»]. – 1. In anatomia, organo esterno dell’apparato urogenitale maschile (detto anche asta, verga, fallo o membro virile), a forma di appendice che si distingue [...] ’urina raccolta nella vescica: è quindi un organo urinario e sessuale allo stesso tempo. 2. In psicanalisi, invidia del p., fattore dell’evoluzione psicosessuale nel soggetto femminile: la scoperta della differenza genitale tra i sessi contribuirebbe ...
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demonio
demònio (ant. e poet. dimònio) s. m. [dal lat. tardo daemonium, e questo dal gr. δαιμόνιον, propr. neutro sostantivato dell’agg. δαιμόνιος «appartenente alla divinità», der. di δαίμων «demone»] [...] assai abile negli affari o che in genere possiede doti e capacità eccezionali. 3. Non com. per demone, nel sign. fig.: avere il d. del gioco, dell’invidia e sim. ◆ Dim. demoniétto; vezz. demoniùccio; pegg. demoniàccio (per lo più riferiti a persona). ...
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veleno
veléno (poet. venéno) s. m. [lat. venēnum, prob. affine a Venus «Venere», e quindi con il senso originario di «filtro amoroso»]. – 1. a. Sostanza di origine esogena che, introdotta per qualsiasi [...] l’animo di chi ne soffre, o che tende insidiosamente a danneggiare chi ne è l’oggetto: il v. dell’odio, dell’invidia; il v. della gelosia; talora, il tormento della passione amorosa: Mentre al cor scendeva Quella dolcezza mista D’un secreto veleno (T ...
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tormentare
v. tr. [dal lat. tardo tormentare, der. di tormentum «tormento»] (io torménto, ecc.). – Torturare, straziare con tormenti, con pene e dolori fisici: per farlo confessare, lo tormentarono a [...] han quell’arte», disse, «male appresa, Ciò mi tormenta più che questo letto» (Dante); essere tormentato dall’ambizione, dall’invidia, dal sospetto, dal rimorso, dalle passioni; con soggetto di persona: lei si diverte a tormentarlo con la gelosia; e ...
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absit iniuria verbo
‹... ini̯ùria ...› (lat. «sia lungi dalla parola l’offesa»). – Adattamento di una frase dello storico latino Tito Livio (che nel libro IX, cap. 19 della sua storia di Roma Ab urbe [...] condita dice: absit invidia verbo); si usa talora, anche nella forma del plur., absit iniuria verbis, con lo stesso senso della frase italiana sia detto senza offesa. ...
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invìdia Sentimento spiacevole che si prova per un bene o una qualità altrui che si vorrebbero per sé, accompagnato spesso da avversione e rancore per colui che invece possiede tale bene o qualità; anche, la disposizione generica a provare tale...
invidia
Fernando Salsano
È il sentimento di cruccio nascente dal considerare il bene altrui come lesivo del proprio, e nel secondo girone del Purgatorio (il cinghio che sfera / la colpa de la invidia, XIII 38; il vocabolo ricorre anche al...