Terza missione (terza missione) loc. s.le f. La missione istituzionale delle università, accanto alle missioni tradizionali di insegnamento e ricerca, che riguarda l’insieme delle attività di trasferimento [...] in quella che viene chiamata “terza missione delle università”, che consiste nel mettere a disposizione della società e delle istituzioni le ricerche che vengono fatte negli atenei. (Post.it, 29 marzo 2024, Newsletter Colonne).
Loc. composta dal f ...
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rivoluzione
rivoluzióne s. f. [dal lat. tardo revolutio -onis «rivolgimento, ritorno», der. di revolvĕre: v. rivolgere]. – 1. Nell’uso scient., per un corpo in movimento intorno a un altro corpo, lo [...] , limitate nei diritti o nella distribuzione della ricchezza che hanno concorso a produrre, sovvertono tali istituzioni al fine di modificarle profondamente e di stabilire un nuovo ordinamento: la r. americana (1776), che, mossa dai coloni inglesi ...
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eurocratico
s. m. e agg. Chi detiene il potere nelle istituzioni comunitarie europee; relativo al potere delle istituzioni comunitarie europee. ◆ a colpire non è la contraddizione tra il dirigismo eurocratico [...] e la storia stessa dell’integrazione europea (che mosse i suoi primi passi proprio come «mercato comune»). Nemmeno il tentativo di soffocare la grande civiltà federale dell’Europa (da sempre urbana, regionale, ...
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santita
santità s. f. [dal lat. sanctǐtas -atis, der. di sanctus «santo»]. – 1. L’esser santo; qualità, condizione di ciò che è santo. In partic.: a. Nella teologia cattolica, in senso proprio e con [...] esorta a non credere troppo facilmente alla ricchezza e all’onestà altrui, spec. se ostentate. 2. a. Qualità di ciò (istituzioni, cose, luoghi) cui è stato conferito carattere sacro: s. dei sacramenti; la s. del matrimonio cristiano; o anche di ciò ...
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extraistituzionale
(extra-istituzionale), agg. Che avviene al di fuori delle istituzioni, che non ne fa parte. ◆ [Da tempo Marco Pannella] Non ha più cercato effettivamente mediazioni politiche tradizionali, [...] ritenendo di potere governare la società non dalle istituzioni rappresentative bensì con le sue parole e le sue iniziative extra-istituzionali. (Foglio, 10 marzo 2000, p. 2) • Si è detto, l’intelligence è l’intelligence: si sa, lavora con metodi ...
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sistema
sistèma s. m. [dal lat. tardo systema, gr. σύστημα, propr. «riunione, complesso» (da cui varî sign. estens.), der. di συνίστημι «porre insieme, riunire»] (pl. -i). – 1. Nell’ambito scientifico, [...] . c. Modo in cui è organizzato un settore della vita di una collettività, di una nazione, o anche una sua istituzione, una sua struttura: s. sociale, politico; un s. sociale fondato sulla giustizia; il s. feudale; s. democratico, totalitario; s. di ...
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violenza
violènza s. f. [dal lat. violentia, der. di violentus «violento»]. – 1. Con riferimento a persona, la caratteristica, il fatto di essere violento, soprattutto come tendenza abituale a usare [...] qualcosa che gode della protezione della legge e del controllo sociale in genere (quindi non soltanto persone, ma anche istituzioni, beni della collettività, ecc.); in senso più ampio, ogni forma di aggressione, di coercizione, di dominio, e anche ...
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crisi
criṡi (ant. criṡe) s. f. [dal lat. crisis, gr. κρίσις «scelta, decisione, fase decisiva di una malattia», der. di κρίνω «distinguere, giudicare»]. – 1. Nel linguaggio medico: a. Repentina modificazione, [...] ci sia la prospettiva di una nuova maggioranza; c. politica, per indicare genericam. un periodo di instabilità nelle istituzioni politiche di un paese; di c. istituzionale, per indicare una situazione di crisi che sconvolge o minaccia la costituzione ...
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maiuscolo
maiùscolo agg. [dal lat. maiuscŭlus «alquanto più grande», dim. di maior «maggiore»]. – 1. a. In paleografia, detto di scrittura caratterizzata dall’altezza uniforme delle singole lettere, [...] In inglese però l’uso della maiuscola è più largo che in italiano, spec. nei titoli di libri, nei nomi d’istituzioni e simili. In tedesco e in danese si scrivono con lettera maiuscola tutti i sostantivi indistintamente, siano essi nomi proprî o nomi ...
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destabilizzare
destabiliżżare v. tr. [der. di stabile, stabilità, col pref. de-]. – 1. Nel linguaggio politico e giornalistico, togliere stabilità, scuotere le fondamenta del potere politico, di un sistema [...] vigenti, di solito con finalità eversive: un attentato finalizzato a d. le istituzioni democratiche. 2. In chimica fisica, diminuire o annullare la stabilità di un sistema chimico; per es., d. un sistema colloidale, eliminare la stabilità delle ...
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Istituzioni
Mariuccia Salvati
Loredana Sciolla
La parola chiave di questo volume è Istituzioni, vale a dire che in queste pagine il lemma regione è declinato a partire dal suo significato di attore istituzionale, che agisce in uno spazio...
istituzioni
Giuseppe Smargiassi
In senso ampio, valori, norme e consuetudini che definiscono e regolano stabilmente i rapporti, i comportamenti e le azioni degli individui di una determinata collettività al fine di renderli coerenti con l’organizzazione...