jazz
‹ǧä∫› (in origine jass) s. ingl. [voce gergale di etimo incerto], usato in ital. al masch. – 1. Genere di musica sorto all’inizio del sec. 20° negli Stati Uniti d’America dall’incontro fra la sensibilità [...] strumentale estremamente libera ed eterodossa. Le denominazioni j. caldo e j. freddo per indicare rispettivam. il jazz tradizionale (dixieland e New Orleans) e il jazz moderno (dal be-bop in poi) sono ormai in disuso: quando non sai cos’è, allora ...
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jazz-band
‹ǧä∫ bänd› locuz. ingl. (pl. jazz-bands ‹... bänd∫›), usata in ital. come s. m. o f. – Espressione con cui vengono indicati genericam. i varî complessi strumentali jazzistici, che possono andare [...] dal trio alla grande orchestra jazz. ...
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jazz-rock
‹ǧä∫ ròk› locuz. ingl., usata in ital. come s. m. – Genere musicale nato alla fine degli anni ’60 del Novecento e ben presto diffusosi sia in America sia in Europa; in esso gli elementi tipici [...] del jazz vengono utilizzati insieme ad alcuni stilemi proprî della musica rock, cui si aggiunge l’uso di strumenti elettronici o amplificati elettricamente. ...
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hot jazz
‹hòt ǧä∫› locuz. ingl. (propr. «jazz caldo»), usata in ital. come s. m. – Stile di jazz che s’identifica in genere con il jazz tradizionale, in contrapp. al cool jazz («jazz freddo»), che indica [...] invece il jazz moderno. ...
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free jazz
‹frìi ǧä∫› locuz. ingl. (propr. «jazz libero»), usata in ital. come s. m. – Stile di jazz, sorto negli Stati Uniti d’America tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta, caratterizzato [...] dalla ricerca di un’estrema libertà armonica e ritmica e dal ritorno, come nel jazz delle origini, all’improvvisazione collettiva. ...
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soul jazz
〈së′ul ǧä∫〉 locuz. ingl. [comp. di soul «anima» e jazz, propr. «jazz spirituale»], usata in ital. come s. m., solo al sing. – Nel jazz, corrente che recupera i valori di umanità, spirituali [...] e religiosi del gospel ...
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cool jazz
‹kùul ǧä∫› locuz. ingl. (propr. «jazz freddo»), usata in ital. come s. m. – Stile di jazz, affermatosi nel 1949, sulla precedente esperienza dello stile be-bop; è caratterizzato da una più [...] raffinata concezione armonica e dalla ricerca di sonorità diafane e rarefatte, nonché da una accentuata tendenza verso l’atonalismo e la dodecafonia, con influssi della musica europea del ’600 e ’700 e ...
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jazzista
jażżista 〈ǧa-〉 (anche giażżista) s. m. e f. [der. di jazz] (pl. m. -i). – Compositore di musica jazz; suonatore che fa parte di un’orchestra jazz. ...
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jazzistico
jażżìstico 〈ǧa-〉 (anche giażżìstico) agg. [der. di jazz] (pl. m. -ci). – Relativo al jazz: musica j.; tecnica j.; complesso jazzistico; nel linguaggio com., è più frequente l’uso del sostantivo [...] jazz in funzione aggettivale (v. la voce nel sign. 2). ...
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beat2
beat2 ‹bìit› s. ingl. [propr. «battuta, battito»; cfr. beat1] (pl. beats ‹bìits›), usato in ital. al masch. – Nella musica jazz, la scansione costante e regolare del ritmo, che costituisce una [...] delle caratteristiche più appariscenti, anche se non essenziali, del jazz. Con sign. più generico, il dinamismo, la forza ritmica di un complesso o di un singolo esecutore di musica jazz. ...
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Genere musicale sorto negli USA intorno all’inizio del 20° sec., frutto di un lungo processo di sincretismo tra forme musicali occidentali e poetiche africane, che risalivano alla memoria culturale degli schiavi deportati nel continente americano...
Batterista jazz afroamericano (Pittsburgh, Pennsylvania, 1919 - New York 1990). Attivo dal 1939, considerato tra i più importanti batteristi con K. Clarke e M. Roach, è stato tra i fondatori dello stile hard bop con cui si è affermato dalla...