evoluzione
evoluzióne s. f. [dal lat. evolutio -onis, der. di evolvĕre, propr. «svolgere (il rotolo di papiro per leggere)»]. – 1. Nel sign. proprio, svolgimento, sviluppo, spiegamento; quindi, movimento [...] : secondo un modo di concepire la natura affermatosi alla fine del 18° sec. sulla base di ipotesi cosmologiche (ipotesi di Kant-Laplace sull’origine del Sistema Solare, v. laplaciano) e di teorie sull’origine e la trasformazione delle forme viventi ...
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razionalismo
s. m. [der. di razionale1]. – 1. Atteggiamento o movimento che riconosce come fondamento della conoscenza, del giudizio e dell’operare pratico, la ragione e la razionalità: un individuo, [...] . a empirismo (spec. quello di Locke). Si parla anche di r. religioso con riferimento alle posizioni di coloro (per es. Kant) che, anche nei confronti della religione e dei suoi dettami, ricorrono alla ragione come canone supremo di giudizio. b. In ...
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fisicoteologico
fiṡicoteològico agg. [der. di fisicoteologia; ted. physikotheologisch] (pl. m. -ci). – Prova f., o argomento f.: argomentazione filosofica che dall’osservazione della sconfinata grandezza, [...] unitaria finalità del mondo naturale, inferisce l’esistenza di un autore di esso, sommamente sapiente, onnipotente, perfettissimo; secondo Kant (che pur la considera suggestiva e degna di rispetto) è basata in ultima analisi sulla prova ontologica, e ...
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apprensione
apprensióne s. f. [dal lat. tardo apprehensio -onis]. – 1. Atto, facoltà dell’apprendere. Con sign. più specifico, nella filosofia scolastica, l’atto col quale l’intelletto concepisce un’idea [...] senza formulare su questa alcun giudizio; in Kant (nella 1ª ediz. della sua Critica della ragion pura), l’atto dell’immaginazione che riunisce il molteplice dell’intuizione sensibile: a. empirica, che ci dà le nozioni sensibili; a. a priori, o ...
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realta2
realtà2 s. f. [dal lat. realĭtas, der. di realis «reale2»]. – 1. In senso astratto, la qualità e la condizione di ciò che è reale, che esiste in sé e per sé o effettivamente e concretamente: [...] oggettiva al di fuori del soggetto che la conosce; affermare la r. del mondo esterno, e il problema della r. (in Kant, nell’esistenzialismo, ecc.); in senso specifico, oggetto, fatto reale, che esiste o è esistito realmente o che è veramente accaduto ...
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neosecolarista
(neo secolarista), agg. Che ripropone l’autonomia dello Stato da ingerenze ecclesiastiche. ◆ Per [Giuliano] Ferrara, il fronte del sì è neo secolarista: «Si leggano Kant, che non ha mai [...] fatto parte del Sacro Collegio, ma nella sua Critica della ragion pura si schiera a difesa della vita dell’essere umano». (Andrea Montanari, Repubblica, 15 maggio 2005, p. 6, Politica) • Una chiesa che ...
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misologia
miṡologìa s. f. [dal gr. μισολογία, comp. di μισο- «miso-» e λόγος «discorso, ragionamento»]. – Termine con cui Platone nel Fedone indica la sfiducia o addirittura l’avversione per i ragionamenti [...] l’arte del ragionare, ha creduto veri ragionamenti in seguito rivelatisi falsi. Il termine è stato poi ripreso da Kant per riferirsi alla sfiducia nella ragione propria di chi da questa avesse atteso indicazioni sul modo di conseguire la felicità ...
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a priori
‹a priòri› locuz. lat. mediev. («da ciò che [logicamente] è prima»). – Termine della filosofia (opposto al termine a posteriori), usato, con valore avv. o aggettivale, in riferimento ad argomentazioni, [...] i particolari, dalle cause gli effetti: dimostrare o dimostrazione a p., giudicare o giudizio a priori; in partic., in Kant, indica l’elemento formale di ogni conoscenza universale e necessaria, che la ragione ricava dalla sua interiorità e che ...
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postulato1
postulato1 s. m. [dal lat. postulatum «ciò che è richiesto; richiesta», der. di postulare «postulare»]. – Proposizione che, senza essere evidente né dimostrata, si assume – o si richiede all’interlocutore [...] fisici che rivelino il moto assoluto di un particolare sistema di riferimento (v. relatività, n. 2). Nella filosofia di Kant e, in partic., nell’esame delle condizioni trascendentali del conoscere scientifico, p. del pensiero empirico, i principî che ...
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sostanzialita
sostanzialità (ant. sustanzialità) s. f. [dal lat. tardo, eccles., substantialĭtas -atis, der. di substantialis «sostanziale»]. – L’essere sostanziale, fondamentale: la s. di una questione, [...] a Roma ... fusse per ogn’altro rispetto più presto cerimonia che sostanzialità (Guicciardini). Nella filosofia di Kant, paralogismo della s., ragionamento che dall’io penso, quale unità formale e condizione dell’esperienza, deduce fallacemente ...
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Filosofo (Königsberg 1724 - ivi 1804). Di genitori pietisti, K. ricevette, specie dalla madre, una severa educazione etico-religiosa: frequentò il Collegium Fridericianum, diretto dal pastore F. A. Schultz, dove compì gli studî medî, e s'iscrisse...
KANT, Hermann
Luigi Quattrocchi
Scrittore tedesco, nato ad Amburgo il 14 giugno 1926. Trasferitosi per scelta politica a Berlino Est, fu presidente dell'Associazione degli scrittori della Repubblica Democratica Tedesca. Destò vivo interesse...