paraculo
s. m. (f. -a) [comp. di para-1 (ma intendendo parare nel senso di «porgere, presentare») e culo], pop. – 1. In senso proprio, omosessuale maschio passivo (il femm. è talora usato col sign. di [...] ). 2. Più com. in senso fig., chi sa abilmente e con disinvoltura volgere a proprio favore una situazione, o fare comunque il proprio interesse. ◆ Nel linguaggio giovanile è usato anche in funzione di agg.: musichette, lacrime p.; discorsi paraculi. ...
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incenso2
incènso2 s. m. [dal lat. tardo, eccles., incensum, part. pass. neutro sostantivato di incendĕre: v. la voce prec.]. – 1. Gommoresina ottenuta per incisione del tronco di parecchie piante della [...] famiglia burseracee dell’Africa orient. e dell’Arabia, posta in commercio in pezzi di forma diversa (lacrime, masse piriformi), di colore dal giallo al bruno, i quali, bruciando, producono fumo dal caratteristico odore aromatico, in uso fin dall’ ...
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stemperare
(non com. stemprare) v. tr. [der. di temperare, col pref. s- (nel sign. 1)] (io stèmpero, o stèmpro, ecc.). – 1. Disciogliere mescolando in un liquido, diluire: dipingere a tempera, stemperando [...] : in guisa che lo cor si stempre Di soverchia dolcezza (Petrarca); la madre, inginocchiata presso il capezzale, si stemperava in lacrime, in singhiozzi (Invernizio). 2. a. Far perdere la tempera (o tempra) a un metallo (anche intr. pron., stemperarsi ...
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colmare
v. tr. [der. di colmo2] (io cólmo, ecc.). – 1. a. Riempire fino all’orlo, al colmo: c. un sacco, un bicchiere; c. un piatto di cibo; Sette fiasche di lacrime ho colmate (Carducci). b. Riferito [...] a terreni, rialzare, pareggiare, soprattutto con materiali di riporto: c. un fossato, un avvallamento; c. una palude, interrarla; c. una strada, farla colma nel mezzo; in agraria, arare, aratura colmando, ...
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solcare
v. tr. [dal lat. sulcare «tracciare il solco, fendere», der. di sulcus «solco»] (io sólco, tu sólchi, ecc.). – 1. Fendere il terreno tracciandovi dei solchi: s. un campo, una stoppia. Per estens., [...] del lago. b. Lasciare una traccia simile a un solco: i lampi solcavano il cielo; profonde rughe gli solcano la fronte; le lacrime gli solcavano le guance. c. Con uso intr., poet. (fondendo i due prec. sign.): Nell’onde solca e nell’arene semina E ...
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gioia1
giòia1 s. f. [dal fr. ant. joie, che è il lat. gaudia, plur. di gaudium: v. gaudio]. – 1. a. Intensa e piacevole emozione che si prova quando un fine, più o meno consapevolmente perseguito, viene [...] una gran g., un’immensa g., una g. viva, piena, ma anche una g. crudele, torbida, perversa; essere ebbro, pazzo di g.; grida, canti, lacrime di g.; fuochi di g., accesi in segno di grande festa; la notizia mi ha riempito di g.; l’incidente turbò la g ...
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ridere
rìdere v. intr. [lat. ridēre, con mutamento di coniug.] (pass. rem. risi, ridésti, ecc.; part. pass. riso; aus. avere). – 1. a. Manifestare un sentimento di allegrezza spontanea, viva e per lo [...] le ridono gli occhi (v. anche ridente). Per estens., nell’uso letter. o elevato, brillare, luccicare: Vedi che tutte Le sue lacrime ridono Come la brina (D’Annunzio); le stelle ridevano nel cielo (o anche il cielo rideva di stelle). 5. Con uso trans ...
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valle
s. f. [lat. vallis (o valles) -is]. – 1. In geografia fisica, forma concava del suolo costituita da due opposti pendii (fianchi o pareti) che si incontrano in basso lungo una linea (filone di v.) [...] cercato per monti e per valli. 2. fig., letter. Di origine biblica le espressioni, frequenti nel linguaggio ascetico, valle di lacrime, valle di pianto, per indicare la terra, in quanto sede di dolore per l’uomo; anche assol.: Al passar questa valle ...
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profluvio
proflùvio s. m. [dal lat. profluvium, der. di profluĕre «scorrere, sgorgare»]. – 1. Flusso abbondante di umori o sostanze liquide: il p. del sangue ricominciava (D’Annunzio). 2. In senso fig.: [...] a. Grande quantità di cose che scorrono o che danno l’immagine dello scorrere: un p. di capelli; un p. di lacrime; un p. di gente si riversò nelle strade. b. Rapida successione, sequela: un p. di ingiurie, d’improperî; la Signora si dibatte, ... si ...
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gastrosofo
s. m. Chi coltiva le conoscenze e la degustazione dei cibi, ispirandosi ai princìpi della gastrosofia. ◆ Cosa le piace di Brillat-Savarin, che in fondo è stato il primo gastrosofo moderno? [...] all’entità del portafoglio. Ma aggiunse: se davanti al fagiano disossato e ripieno di tartufi all’ospite non vengono le lacrime agli occhi, ci si alzi e si consideri il pranzo terminato. Brillat-Savarin fu un uomo paradossale che scrisse libri ...
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LACRIME DI GIOBBE
Emilio Chiovenda
Nome italiano della Coix lacryma Jobi L., della quale i monaci nel Medioevo ritenevano che i frutti lapidei fossero le lacrime di Giobbe o, secondo altri, di Mosè, di Cristo, di Maria. Coix è un genere della...
Lacrima
Gabriella Argentin
Le lacrime sono gocce di un liquido, secreto da apposite ghiandole dell'occhio (ghiandole lacrimali), che assolve la funzione di mantenere umida e detersa la superficie della cornea e della congiuntiva (v. il capitolo...