mesotroco
meṡotròco agg. [comp. di meso- e troco] (pl. m. -chi). – In zoologia, larve m., larve trocofore modificate, caratteristiche di alcuni anellidi policheti, nelle quali manca il prototroco. Un [...] troco speciale circonda la regione media del corpo della larva. ...
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scabbia
scàbbia s. f. [lat. tardo scabia, class. scabies, dal tema di scabĕre «grattare»]. – 1. a. Nome di varie malattie cutanee pruriginose prodotte da diverse specie di acari nell’uomo e in altri [...] , specialmente della tignola del grano, che colpisce soprattutto determinate categorie di lavoratori che possono aver contatto con queste larve. b. Per estens., non com., qualsiasi malattia che renda la pelle secca e squamosa: «Deh, non contendere a ...
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eumenidi1
eumènidi1 s. f. pl. [lat. scient. Eumenidae, dal nome del genere Eumenes: v. eumene]. – Famiglia d’insetti imenotteri vespoidei solitarî, diurni, ottimi volatori, con livree nere, variegate [...] di altri insetti, che paralizzano con una puntura e trasportano nei loro nidi quale cibo vivente e immobile per le larve nasciture; costruiscono i nidi nel fango o scavando gallerie nel terreno, oppure utilizzano come nidi steli secchi di rovo o ...
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terevidi
terèvidi s. m. pl. [lat. scient. Therevidae, dal nome del genere Thereva, der. del gr. ϑηρεύω «andare a caccia»]. – Piccola famiglia di insetti ditteri brachiceri, predatori, dal corpo peloso: [...] depongono le uova sulla sabbia, e le loro larve, allungatissime, si nutrono di parti di piante, o di larve e pupe di altri insetti. ...
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monotroco
monòtroco agg. [comp. di mono- e del gr. τροχός «disco»]. – In zoologia, larve m., le larve trocofore degli anellidi policheti, provviste soltanto della corona equatoriale di ciglia detta prototroco. ...
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meteco2
metèco2 s. m. [lat. scient. Metoecus, dal gr. μέτοικος «avventizio, meteco» (v. la voce prec.)] (pl. -ci). – In zoologia, genere di insetti coleotteri ripiforidi lunghi circa un centimetro, con [...] il m. paradosso (lat. scient. Metoecus paradoxus), le cui femmine depongono le uova nelle celle dei nidi delle vespe, gregarie: le larve che nascono penetrano nel corpo delle larve ospiti, dei cui tessuti si nutrono fino alla trasformazione in pupe. ...
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meteoro
meteòro s. m. [lat. scient. Meteorus, dal gr. μετέωρος «che sta in alto», con allusione al bozzolo pendulo]. – Genere d’insetti imenotteri che comprende specie parassite di larve di lepidotteri [...] e coleotteri, così chiamato per il bozzolo, tessuto dalle larve, che resta pendulo, attaccato a una specie di cordone. ...
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termitoxenidi
termitoxènidi s. m. pl. [lat. scient. Termitoxeniidae, dal nome del genere Termitoxenia, comp. del nome del genere Termes (v. tèrmite) e del gr. ξένος «ospite»]. – Famiglia di insetti ditteri [...] specializzate in relazione a questa forma di vita: l’aspetto esterno è simile a quello della termite regina, con addome ingrossato e adiposo, capo allungato e occhi piccoli; hanno un apparato boccale pungente, e le larve si nutrono delle uova e delle ...
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parassita
s. m. e agg. (raro parassito, ant. parasito, come s. m.) [dal lat. parasita o parasitus, gr. παράσιτος, comp. di παρά «presso» e σῖτος «alimento, sostentamento»] (pl. m. -i). – 1. a. In origine, [...] , dove possono avere le più diverse localizzazioni (sangue, cavità interne, organi varî); sono detti endofagi i parassiti le cui larve vivono e si nutrono a spese del tessuto dell’ospite; p. obbligati (o oloparassiti) gli organismi che possono vivere ...
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silfidi
sìlfidi s. m. pl. [lat. scient. Silphidae, dal nome del genere Silpha, che è dal gr. σίλϕη «blatta»]. – Famiglia di insetti coleotteri che comprende specie di medie e grandi dimensioni, con antenne [...] distanza dall’odore di carogne, sotto alle quali scavano fino a farle sprofondare nel suolo, per alimentare le larve; altre specie si nutrono di larve di mosche o di altri insetti che vivono sul cadavere. In Italia sono note una trentina di specie. ...
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Mitologia
Nome che gli antichi Romani davano agli spiriti errabondi dei morti che in vita erano stati malvagi; Apuleio la considera una categoria particolare di Lemuri, dai quali, però, le l. si distinguono perché emergono improvvisamente a...