osmilidi
osmìlidi s. m. pl. [lat. scient. Osmylidae, dal nome del genere Osmylus, che è dal gr. ὀσμύλος, sorta di polipo dal forte odore]. – Famiglia di insetti neurotteri, diffusi in tutto il mondo, [...] medie dimensioni, abitudini crepuscolari o notturne, poca abilità nel volo e vive nelle vicinanze dei corsi d’acqua; le larve, dal corpicciolo fusiforme, stanno sotto le pietre o fra i muschi, sempre in ambienti ricchi di umidità, cacciando piccoli ...
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cerambice
ceràmbice s. m. [dal gr. κεράμβυξ -υκος]. – Nome di alcune specie di cerambicidi, e in partic. del c. della quercia (Cerambyx cerdo), le cui larve crescono dappertutto nelle querce; del c. [...] del ciliegio (Saperda scalaris), che attacca il ciliegio; del c. del nocciòlo (Oberea linearis), le cui larve forano la corteccia di questa pianta e scavano una galleria discendente lungo il midollo. Per il c. alpino, v. rosalia; per il c. muschiato, ...
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scolia
scòlia s. f. [lat. scient. Scolia, dal gr. σκολιός «curvo»]. – Genere di insetti imenotteri solitarî della famiglia scolidi; la specie Scolia flavifrons è un rappresentante europeo di grandi dimensioni [...] (può raggiungere i 40 mm di lunghezza), e le larve si nutrono come ectoparassite delle larve di varî coleotteri. ...
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scolidi
scòlidi s. m. pl. [lat. scient. Scoliidae, dal nome del genere Scolia «scolia»]. – Famiglia di insetti imenotteri con oltre un migliaio di specie, per lo più tropicali, di colore scuro, con disegni [...] rossi e gialli; entrambi i sessi sono alati e le ali sono spesso scure, con lucentezza metallica; le larve si nutrono, come ectoparassiti, delle larve di varî coleotteri, in partic. lamellicorni. ...
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cleridi
clèridi s. m. pl. [lat. scient. Cleridae, dal nome del genere Clerus, e questo dal gr. κλῆρος, un insetto dannoso agli alveari]. – Famiglia d’insetti coleotteri comprendente specie piccole, allungate, [...] trovano sui fiori, sugli alberi, nei depositi di sostanze alimentari; le larve distruggono insetti nocivi e vivono parassite nei nidi degli imenotteri di cui divorano le larve, e, occasionalmente, anche nelle feci o addirittura in tessuti umani. Sono ...
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dilùcolo (ant. dilùculo) s. m. [dal lat. dilucŭlum, der. di dilucēre «essere o farsi chiaro»], letter. – Il primo albore del giorno: larve del diluculo noi spariremo all’alba (Oriani); verso il dilucolo, [...] la leggerezza del sonno fu attraversata prima da un suono (Panzini) ...
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lùcciola s. f. [der. del lat. lux lucis «luce»]. – 1. a. Nome comune di varî insetti coleotteri della famiglia lampiridi, caratteristici per l’emissione, attraverso organi fotogeni situati nella parte [...] nelle forme attere, intermittenti in quelle alate. Le varie specie depongono uova temporaneamente luminescenti da cui nascono larve allungate, depresse, debolmente luminose, che si nutrono predando molluschi terrestri; gli adulti che sfarfallano al ...
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egosoma
egosòma s. m. [lat. scient. Aegosoma, comp. del gr. αἴξ αἰγός «capra» e -soma] (pl. -i). – Genere di insetti coleotteri della famiglia cerambicidi; le larve della specie Aegosoma scabricorne [...] scavano gallerie nei tronchi morti da due o tre anni ...
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mina1
mina1 s. f. [dal fr. mine (con tutti i sign. che seguono), voce di origine celtica]. – 1. a. ant. Miniera: ove si cava l’oro Là tra’ Pannoni o ne le m. ibere [= iberiche] (Ariosto). Anche, galleria [...] in essa, o dai difensori per fare una sortita. b. In zoologia, sono dette mine le gallerie scavate dalle larve di alcuni insetti (i cosiddetti minatori delle foglie) nel tessuto parenchimatico delle foglie. 2. Nella tecnica mineraria e delle ...
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anguilla
s. f. [lat. anguīlla, affine ad anguis «serpente»]. – 1. Pesce teleosteo dell’ordine degli apodi (lat. scient. Anguilla anguilla) che nelle varie regioni è conosciuto con diversi nomi (bisato [...] , con una pinna impari che parte dal dorso e circonda la parte posteriore del corpo, formando la pinna caudale e anale; le larve, che si trasformano in piccole anguille, migrano alla foce dei fiumi, ne risalgono la corrente, e ivi continuano il ciclo ...
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Mitologia
Nome che gli antichi Romani davano agli spiriti errabondi dei morti che in vita erano stati malvagi; Apuleio la considera una categoria particolare di Lemuri, dai quali, però, le l. si distinguono perché emergono improvvisamente a...