postnovecento
(post-Novecento), s. m. inv. Il periodo successivo alla fine del XX secolo. ◆ L’arte cerca sempre di ritornare realtà, di uscire dalla tela: e questa è indubbiamente la vera, insistente [...] che «il modello Alba» ha raccolto consensi, dall’«alto» dei governi e e dal «basso» dei movimenti sociali in America latina. (Geraldina Colotti, Manifesto, 20 febbraio 2008, p. 2).
Derivato dal s. m. inv. Novecento con l’aggiunta del prefisso post ...
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x, X
(ics) s. f. o m. – Ventitreesima lettera dell’alfabeto latino (usata solo in latinismi, grecismi e altri prestiti non interamente adattati): corrisponde come forma alla lettera greca X (chi), che [...] . 13°-16° si trova spesso x col valore di semplice s sonora (es. uxo, marchexe, bixogno), per analogia con i numerosi latinismi in cui si conserva la grafia etimologica x pur pronunciandosi, appunto, s sonora; con questo valore la x è tuttora usata ...
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ablativo2
ablativo2 agg. e s. m. [dal lat. ablativus (casus), der. di ablatus, part. pass. di auferre «portare via»; cfr. il gr. ἀϕαιρετικός]. – 1. Caso della declinazione latina, che nell’ordine dei [...] collocato dai grammatici antichi al sesto posto (donde l’altro nome ch’esso ebbe di sextus casus). Sintatticamente, l’ablativo latino esprimeva molteplici relazioni (spesso con l’aiuto di preposizioni quali ab, cum, de, ex, in, prae, pro, sine, sub ...
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phi
‹fi› s. m., raro f. – Nome della 21a lettera dell’alfabeto greco, e del segno che la rappresenta (minuscolo ϕ, maiuscolo Φ), che in latino, nei prestiti dal greco, fu trascritta dapprima con p e [...] il segno maiuscolo fu adottato per rappresentare il numero 1000 (in una forma simile alla M latina) e la sua metà (in una forma analoga alla D latina) per rappresentare il numero 500. In fisica, la lettera ϕ indica la fase iniziale di una grandezza ...
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pluralia tantum
〈pluràlia ...〉 (propr. «soltanto plurali»). – Espressione latina usata in grammatica per definire complessivamente quei vocaboli che vengono usati soltanto al plurale, con partic. riferimento [...] alla lingua latina (per es., divitiae, nuptiae, tenebrae, i nomi delle città di Athenae, Thebae, ecc.), e per estens. anche alla lingua italiana (nozze, ecc.). Più raro l’uso dell’espressione al singolare: «divitiae» è un plurale tantum. ...
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sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] [...] vi fu fatto, so io grado alla fortuna più che a voi (Boccaccio). 10. Con uso intr.: a. Aver sapore (conforme all’originario sign. latino), e anche aver odore di: sa d’aceto questo vino; s. di rancido, di muffa, di stantìo; l’arrosto sa un po’ di ...
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o, O
‹ò› s. f. o m. (radd. sint.). – Quattordicesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma deriva dal segno usato dai Greci per indicare in origine la vocale o, breve o lunga, prima che si differenziassero [...] (per es. gióva, lat. iŭvat; óra, lat. hōra); 2) la ò italiana continua (dittongata in uò se in sillaba libera) la ò del tardo latino, ŏ del latino classico (per es. uòmo, lat. hŏmo; còrpo, lat. cŏrpus); 3) la ò italiana è pure l’esito dell’au ...
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b, B
(bi, ant. o region. be ‹bé›) s. f. o m. – Seconda lettera dell’alfabeto latino, derivata dal beta greco, che ha lo stesso valore fonetico della bēt fenicia. In italiano rappresenta la consonante [...] nome, derivato dall’antica notazione alfabetica, del si naturale in Olanda e del si bemolle nei paesi germanici (anche nei paesi latini esso è in uso tra gli organari per distinguere graficamente la canna d’organo o le corde di cembalo o pianoforte ...
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p, P
(pi, ant. o region. pe ‹pé›) s. f. o m. – Quindicesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma (rimasta più o meno immutata nel tempo, salvo che in origine il semicerchio di destra non giungeva [...] aprile da aprilis, approvare da approbare, e, tra vocali, capo da caput, coppa da cuppa); soltanto in poche voci, a una -p- latina tra vocali o tra vocale e liquida corrisponde, in italiano come in altre lingue romanze, -v- (per es., ricevere dal lat ...
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polacca2
polacca2 (o pollacca; anche polacra) s. f. [voce di etimo incerto, così come è incerto il rapporto di dipendenza e di priorità della variante polacra con le forme fr. e ingl. polacre, spagn., [...] sino al sec. 19°, a velatura mista disposta su tre alberi: quello di trinchetto a vela latina, quello di maestra e quello di mezzana a vele quadre e, inferiormente, con vela latina o vela di randa; dalla fine del sec. 17° portò gli alberi di un sol ...
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Comune del Lazio (fino al 1945 Littoria; 277,62 km2 con 127.037 ab. nel 2020), capoluogo della prov. omonima.
La città è sorta in seguito alla bonifica integrale delle paludi pontine. La prima pietra fu posta il 30 giugno 1932; due anni dopo,...