omissis
– Formula latina (abbreviazione di ceteris omissis «omesse le altre cose») con cui, nel riprodurre un testo e spec. un documento, un atto pubblico o privato, si avverte che sono state omesse [...] parole o frasi non concernenti l’argomento o comunque ritenute non necessarie. Con uso sostantivato, l’omissione stessa: la relazione fu letta rapidamente e con molti omissis ...
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suddiaconato
s. m. [dal lat. tardo (eccles.) subdiaconatus -us]. – Il titolo e l’ufficio (ora soppressi nella Chiesa latina) di suddiacono. ...
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suddiacono
suddïàcono s. m. [dal lat. tardo (eccles.) subdiacŏnus, comp. di sub- e diacŏnus (v. diacono), come traduz. del gr. ὑποδιάκονος]. – Nella Chiesa latina, chierico insignito del suddiaconato, [...] che fino al 1972 era il primo degli ordini maggiori, da cui cominciava l’obbligo del celibato e della recita dell’Ufficio divino; aveva l’ufficio di coadiuvare il diacono o il sacerdote all’altare, funzioni ...
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v. r.
– Abbreviazione di vedi retro «vedi dietro», espressione per metà italiana e per metà latina con cui si rinvia al verso (cioè alla faccia posteriore) di una pagina. ...
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incomodo2
incòmodo2 (ant. o region. incòmmodo) s. m. [dal lat. incommŏdum, neutro sostantivato dell’agg. incommŏdus: v. incomodo1]. – 1. Cosa, fatto, situazione che procura disagio, fastidio, e anche [...] mi levò l’i., mi fece il piacere di andarsene. Per il dativo di comodo e d’i. in grammatica (e soprattutto nella grammatica latina), v. comodo2, n. 1 b. 2. In teologia morale e in diritto canonico, condizione di particolare disagio nel soggetto per l ...
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omnia mea mecum porto
‹òmnia ...› (lat. «tutto ciò che è mio lo porto con me»). – Frase attribuita dalla tradizione latina a diversi filosofi (soprattutto cinici e scettici) o scrittori greci (secondo [...] Cicerone, sarebbe di Biante di Priene, uno dei sette sapienti), usata talvolta per esaltare i vantaggi della povertà e affermare la superiorità delle doti dello spirito sul possesso dei beni materiali ...
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-itudine
-itùdine [dal lat. -itudo, -itudĭnis]. – Suffisso presente in nomi astratti di origine latina (altitudine, consuetudine, gratitudine, latitudine, solitudine). ...
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sollaccio
sollàccio s. m. [lat. solacium, der. di solari «consolare, confortare»]. – Variante ant. di sollazzo, più vicina alla forma latina, della quale conserva anche, in rarissimi casi, il sign. originario, [...] non ancora modificato dal tramite provenzale (v. sollazzo): Voi siete più fina, Ché s’io faccio sollaccio ch’io piaccio, Vostro amor mi mina Dottrina (Giacomo da Lentini); divertimento, piacere: se, entrando ...
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ne sutor ultra crepidam
‹... krèpidam›. – Frase latina (propriam. supra crepidam: «che il calzolaio non giudichi più in su della scarpa») che riproduce (sull’attestazione di Plinio Nat. Hist. XXXV, e [...] di Valerio Massimo VIII, 12) la raccomandazione rivolta da Apelle a quel ciabattino che, avendo giustamente criticato un difetto nella raffigurazione dei sandali in un quadro dello stesso Apelle, voleva ...
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d, D
D (di, ant. o region. de 〈dé〉) s. f. o m. – Quarta lettera dell’alfabeto latino, la cui forma maiuscola deriva, attraverso il delta greco (Δ), dal dalet fenicio; dall’originaria capitale si sono [...] liquida (es. in padri); medio (es. in caldi o tardi) altrove. In quasi tutte le posizioni è l’esito normale della d latina (es. dare, lat. dare; vedere, lat. videre; perdere, lat. perdere); nel grado debole, inoltre, ha preso il posto della t in non ...
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Comune del Lazio (fino al 1945 Littoria; 277,62 km2 con 127.037 ab. nel 2020), capoluogo della prov. omonima.
La città è sorta in seguito alla bonifica integrale delle paludi pontine. La prima pietra fu posta il 30 giugno 1932; due anni dopo,...