terceron
tercerón 〈tertħerón〉 agg. e s. m., spagn. (f. -ona 〈-óna〉) [der. di tercio «terzo»]. – Nome (poco com.) dato popolarmente nell’America latina ai meticci nati dall’incrocio di un bianco con una [...] mulatta (come a dire che sono per tre quarti bianchi e per un quarto neri). Raro l’adattam. ital. terzerone ...
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euhoe
euhoè 〈euoè〉 interiez. – Variante, rara, di evoè, conforme alla scrittura latina: Ed euhoè ed euhoè gridare Come in un sogno (Pascoli). ...
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ne varietur
‹ne vari̯ètur›. – Frase latina («non si modifichi») usata, di solito, con funzione attributiva (edizione ne varietur) per significare che il testo di un’edizione è definitivo e che nessuna [...] variazione vi sarà più introdotta. Con uso estens., di testi o formulazioni che s’intendono definitivi, non più modificabili. In partic., nel linguaggio diplomatico, la frase esprime il divieto di portare ...
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dativo
agg. e s. m. [dal lat. dativus (der. di dare, part. pass. datus), usato nelle due locuz. dativus (casus), traduz. del gr. δοτικὴ πτῶσις, e tutor dativus (in cui significa propr. «che viene dato, [...] adoperati in funzione di compl. di termine (per es.: «le forme dative mi, ti, ci, vi dei pronomi personali»). Sono proprie del latino, ma estese spesso all’italiano, anche le denominazioni di altri usi del dativo, come il d. di comodo e d’incomodo, o ...
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dominus
〈dòminus〉 s. m., lat. (pl. -i). – Termine che aveva, per i Romani, il sign. di «signore, padrone», ed è presente, nel lessico ital., nelle voci ereditarie donno, don e nel prestito domino1. Nella [...] forma latina, è usato talvolta nel linguaggio curialesco per indicare il magistrato o in genere la persona che ha l’incarico di inquisire o il potere di decidere in un procedimento e sim.: il collega dominus dell’istruttoria. Con la locuz. dominus ...
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reprimenda
reprimènda s. f. [dal fr. réprimande (che è dal lat. reprimenda culpa «colpa da reprimere»), rifatto secondo la forma latina]. – Riprensione severa, forte: fare, ricevere una r.; s’aspettava [...] una r. affettuosa e burbera (Bacchelli) ...
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adynaton
‹adìnaton› s. neutro lat. (pl. adynata), usato in ital. al masch. – Forma latina usata spesso nella terminologia retorica invece dell’adattamento ital. adinato (v.). ...
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semionciale
(meno com. semiunciale) agg. e s. f. [comp. di semi- e onciale, o rispettivam. unciale]. – In paleografia latina è così indicata in modo convenzionale (in quanto il tipo scrittorio designato [...] non ha alcun rapporto diretto con l’onciale) una tipizzazione della minuscola libraria in uso in tutta l’Europa dalla fine del sec. 5° al 7° sec.; fu poi ripresa, con fenomeno imitativo, tra i sec. 8° ...
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comodo1
còmodo1 (ant. o region. còmmodo) agg. [dal lat. commŏdus, propr. «conforme alla misura», comp. di con- e modus «misura»]. – 1. a. Che non dà disturbo o molestia, che s’accorda coi nostri desiderî [...] , senza difficoltà: vivere comodamente; starsene comodamente seduto; c’entriamo, o ci stiamo, comodamente tutti e quattro (per es., in una vettura, in barca, a sedere su una panca o panchina, ecc.); intendeva comodamente la lingua latina (Varchi). ...
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proporzione
proporzióne s. f. [dal lat. proportio -onis, ricavato dalla locuz. pro portione «secondo la porzione», e coniato prob. da Cicerone per tradurre il gr. ἀναλογία (v. analogia)]. – 1. a. Corrispondenza [...] valori di durata, effettuata secondo determinati rapporti matematici o proporzioni aritmetiche; in partic. (con gli aggettivi in forma latina), p. dupla, nella quale il valore delle note che seguivano il segno di proporzione era ridotto della metà ...
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Comune del Lazio (fino al 1945 Littoria; 277,62 km2 con 127.037 ab. nel 2020), capoluogo della prov. omonima.
La città è sorta in seguito alla bonifica integrale delle paludi pontine. La prima pietra fu posta il 30 giugno 1932; due anni dopo,...