latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli [...] ecc.). Per i quadrati l. in matematica, v. quadrato2 (n. 2 h). b. Molto frequente come s. m., il latino, la lingua latina, sia come lingua viva, parlata ai tempi di Roma e conservatasi poi nel medioevo fino alla nascita delle lingue romanze, sia nell ...
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latino-barbaro
latino-bàrbaro agg. e s. m. – Appartenente alla lingua latina della decadenza, soprattutto con riferimento a vocaboli del latino medievale tratti da radicali non latini o, in generale, [...] ignoti al latino classico: un glossario latino-barbaro. Come s. m., il latino-barbaro, il latino imbarbarito della decadenza. ...
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latino-americano
agg. e s. m. (f. -a). – Relativo o appartenente all’America latina: la letteratura latino-americana; il folclore latino-americano. Come sost., abitante o nativo dell’America latina: [...] le caratteristiche somatiche dei latino-americani, o delle latino-americane. ...
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volgare1
volgare1 (ant. vulgare) agg. [dal lat. vulgaris, der. di vulgus «volgo»]. – 1. non com. Del volgo, degli strati socialmente, culturalmente ed economicamente inferiori della popolazione: usi, [...] un genere (per es., Beta vulgaris, la barbabietola da orto). e. Per analogia con la lingua v. e in partic. col latino v., gli storici del diritto chiamano diritto v. il diritto così come è applicato in pratica (in contrapp. non tanto a legislazione ...
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u, U
s. f. o m. (radd. sint.). – Ventesima lettera dell’alfabeto latino, che ha con la lettera V la stessa origine dall’alfabeto fenicio, e anche una storia comune fino a tempi molto vicini ai nostri. [...] la u atona; per la u tonica l’eccezione più notevole è quella dovuta all’anafonesi, il fenomeno per cui ō e ŭ latini seguiti da ng non danno ó secondo la regola, ma u (es. fungo, ungere, da fŭngus, ŭngere). ◆ Usi della lettera come abbreviazione o ...
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maccheronico
maccherònico (meno com. maccarònico o macarònico) agg. [der. di maccherone, nell’espressione latino maccheronico, equivalente a latino di cucina, usata dagli umanisti per satireggiare il [...] del sec. 15°, e che ebbero la loro più compiuta espressione nel Baldus di Teofilo Folengo (1491-1544): latino maccheronico. b. Composto in latino maccheronico: poesia, letteratura maccheronica. Anche come s. f., una maccheronica, una composizione in ...
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o, O
‹ò› s. f. o m. (radd. sint.). – Quattordicesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma deriva dal segno usato dai Greci per indicare in origine la vocale o, breve o lunga, prima che si differenziassero [...] (per es. gióva, lat. iŭvat; óra, lat. hōra); 2) la ò italiana continua (dittongata in uò se in sillaba libera) la ò del tardo latino, ŏ del latino classico (per es. uòmo, lat. hŏmo; còrpo, lat. cŏrpus); 3) la ò italiana è pure l’esito dell’au ...
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lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo [...] da nessuno (come, per es., il gotico), o, pur essendo adoperata da persone che l’apprendono con lo studio (come il latino), non è parlata in una comunità linguistica organica né trasmessa di padre in figlio; onde la immobilità di tali lingue in un ...
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e, E
〈é〉 s. f. o m. (radd. sint.). – Quinta lettera dell’alfabeto latino, la cui forma deriva dalla lettera E dell’alfabeto greco, che a sua volta, con modificazioni formali e funzionali, risale a un [...] ; crédo, lat. crēdo); 2) la è italiana continua (dittongata in iè se in sillaba libera) la e del tardo latino, ĕ o ae del latino classico (es. liève, lat. lĕvis; lièto, lat. laetus; tènta, lat. tĕmptat; prèsta, lat. praestat); 3) la e tonica delle ...
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lettera
lèttera (o léttera) s. f. [lat. lĭttĕra; come sinon. di epistŭla il latino adoperava il pl. littĕrae; cfr. il gr. γράμμα, pl. γράμματα, nei due sign]. – 1. a. Ciascuno dei segni con cui si rappresentano [...] costanti (le prime: a, b, c, d ...) o variabili (le ultime: x, y, z), oppure, in geometria, le rette; le maiuscole latine per gli insiemi (A, B ...) o, in geometria, per i punti e le linee; le minuscole dell’alfabeto greco possono rappresentare ...
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(lat. Latinus) Eroe eponimo del popolo latino. Compare già in Esiodo, dove è detto figlio di Ulisse e di Circe, e signore, con il fratello Agrio, di una regione dell’estremo Occidente; più tardi è detto figlio di Telemaco e di Circe. La sua...
Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte centromeridionale dell’Italia fra il 3°...