comparazione
comparazióne s. f. [dal lat. comparatio -onis, der. di comparare: v. comparare]. – 1. Paragone, confronto: c. di due sistemi; senza c., senza confronto, senza pari: uomo di legnaggio nobile [...] , comparazioncina.
Grammatica. – Il confronto, o comparazione, dell’agg. e dell’avv. parte da una forma normale, detta latinamente «positiva» (per es. bello), alla quale si oppone quella comparativa prima e superlativa poi. Il comparativo (o grado ...
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l, L
(èlle) s. f. o m. – Undicesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma maiuscola (L) deriva, come per il lambda greco (Λ), da una modificazione di quella che aveva nell’alfabeto fenicio, mentre [...] tutte le numerose unità monetarie mondiali che rispondono al nome di lira); nella nomenclatura biologica, posta dopo il nome latino scientifico di un animale o di una pianta, è abbrev. del lat. Linnaeo «appartenente a Linneo», per significare che ...
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trasmutare
(ant. transmutare) v. tr. [dal lat. transmutare, comp. di trans- «trans-» e mutare «cambiare»], letter. – 1. Trasformare, mutare in altra forma, in altro aspetto: Taccia di Cadmo e d’Aretusa [...] a cose, modificarsi: che non avviene del volgare, lo quale ... si trasmuta (Dante), il volgare, a differenza del latino, è soggetto a trasformarsi; essendosi [l’infermità] anche per se stessa trasmutata in più specie diverse dalla prima (Guicciardini ...
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mettere
méttere v. tr. [lat. mĭttĕre «mandare», nel lat. tardo «mettere»] (pass. rem. miṡi, mettésti, ecc. [pop. tosc. méssi, mésse, méssero]; part. pass. mésso). – Verbo di sign. ampio e generico, dai [...] custodita e conservata. Con locuz. avv.: m. a parte, da parte, in disparte (v. sotto i singoli sostantivi). 8. Il sign. originario latino di «mandare» è raro in italiano anche nell’uso ant. e letter.: Ben m’accorsi ch’elli era da ciel messo (Dante ...
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iguvino
agg. [dal lat. Iguvinus, der. di Iguvium, nome latino di Gubbio], letter. – Della cittadina umbra di Gubbio, eugubino: tavole i. (o eugubine o di Gubbio), le sette tavole di bronzo trovate a [...] Gubbio nel 15° sec., scritte talune in alfabeto etrusco altre in alfabeto latino, contenenti un testo in lingua umbra, di argomento religioso e politico, che costituisce il più importante documento per lo studio della lingua e della civiltà umbre. ...
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declinazione
declinazióne s. f. [dal lat. declinatio -onis, der. di declinare: v. declinare]. – 1. L’azione, l’effetto e il modo del declinare, cioè del volgere verso il basso, in senso proprio e fig. [...] un tema nominale, gli si attribuiscono tutte le desinenze proprie di quel sistema: così le d. in -us e -a del latino, in -ος e -α del greco; nella grammatica normativa, si parla inoltre spesso di 1a, 2a, 3a declinazione, ecc., facendo corrispondere ...
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g, G
(gi, ant. o region. ge ‹ǧé›) s. f. o m. – Settima lettera dell’alfabeto latino, derivata, come la lettera C, dal Γ (gamma) greco. In origine, il segno C rappresentava la consonante occlusiva velare [...] forma non hanno più nulla in comune. Più complessa è la storia del valore fonetico della g, come pure della c. Il latino classico possedeva soltanto l’occlusiva velare ‹ġ›, la cosiddetta g dura; ma davanti alle vocali palatali (e e i) l’originaria ...
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dire
(ant. dìcere) v. tr. [lat. dīcĕre] (pres. dico, dici [ant. o pop. di’], dice, diciamo, dite, dìcono; imperf. dicévo, ecc.; pass. rem. dissi, dicésti, ecc.; fut. dirò, ecc.; condiz. dirèi, ecc.; [...] del vicinato, volevan dir fiamme (Manzoni). e. Esprimere un concetto con la parola propria in una determinata lingua: in latino «casa» si diceva «domus»; come si dice «tavolo» in francese? Quindi anche chiamare con un determinato nome: dire pane ...
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affricazione
affricazióne s. f. [der. di affricato]. – Processo fonetico per cui una consonante occlusiva si trasforma in consonante affricata. Tale processo si è verificato nel passaggio dal latino [...] classico al latino volgare per le occlusive velari sorde e sonore seguite dalle vocali e ed i (per es., Cicĕro, la cui pronuncia passa da kìkero a čìčero) e per le occlusive dentali sorde e sonore seguite da i semivocale; in italiano, le affricate ...
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e-1
e-1 〈é〉. – Forma ridotta del prefisso latino ex-, che si ritrova nei vocaboli derivati dal latino (eleggere, erigere, evadere, ecc.) o serve, in pochi casi, alla formazione di composti moderni, soprattutto [...] nel linguaggio scient., col sign. di «fuori, esterno» (come in ezoognosia) o per indicare privazione (come in evertebrato) ...
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(lat. Latinus) Eroe eponimo del popolo latino. Compare già in Esiodo, dove è detto figlio di Ulisse e di Circe, e signore, con il fratello Agrio, di una regione dell’estremo Occidente; più tardi è detto figlio di Telemaco e di Circe. La sua...
Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte centromeridionale dell’Italia fra il 3°...