mediare1
mediare1 v. intr. e tr. [dal lat. tardo mediare «dividere per metà; interporsi», der. di medius «medio»] (io mèdio, ecc.). – 1. intr. (aus. avere) Essere interposto, essere in mezzo: tra ’l [...] logica un termine con un altro. ◆ Part. pass. mediato, per lo più con valore verbale: accordo mediato, soluzioni mediate, che sono stati oggetto o risultato di mediazione. Per l’uso come agg. (che deriva direttamente dal latino), v. mediato1. ...
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licealizzato
p. pass. e agg. Assimilato alla struttura e all’impianto didattico dei licei. ◆ Sostiene Ugo Berti, membro della direzione editoriale de Il Mulino e responsabile delle collane storiche: [...] corsi di laurea tecnici. Ma sempre si sarebbe trattato di un liceo: molto propedeutico e molto generalista (con più latino che elettronica, per intenderci). Le competenze tecniche in senso stretto, sarebbero state trasferite, invece, al sistema della ...
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quare2
quare2 s. neutro, lat. mediev. [uso sostantivato dell’avv. quare? «perché?» e quare «perciò»], invar., usato in ital. come s. m. – Nome dato, nel latino giur. del basso medioevo, a un tipo di [...] quaestiones aventi per oggetto la ricerca delle ragioni per le quali un autore avesse inteso in un dato modo un punto controverso (dette quare dalla parola con cui solevano cominciare) ...
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responso
respònso s. m. [dal lat. responsum, der. di respondēre «rispondere»]. – 1. Risposta di un oracolo: i r. di Apollo, della Sibilla; uscian quindi i responsi De’ domestici Lari (Foscolo); per estens., [...] urne; talvolta con enfasi scherz.: allora, qual è stato il suo responso? In età romana repubblicana era detto responso, in latino responsum, il parere che il giureconsulto dava, a richiesta di privati, di magistrati o di giudici, esplicando la più ...
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responsorio
responsòrio s. m. [dal lat. tardo responsorium, der. di respondēre «rispondere», in quanto il coro «risponde» al solista]. – Canto alternato tra il solista e l’assemblea (o il coro): è una [...] voci, è alquanto elaborato contrappuntisticamente, mentre quello del coro è omofono o di una polifonia semplicissima. Nella liturgia latina si ha il r. dell’ufficio divino, eseguito solo durante il mattutino, in diretto rapporto con la lettura come ...
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fonetico
fonètico agg. [dal gr. ϕωνητικός, der. di ϕωνή «voce, suono»] (pl. m. -ci). – Che concerne la fonetica, in generale, o il fenomeno della fonazione, o i fonemi in partic. e il loro sistema: studî [...] f., la struttura f. (di una lingua, di un dialetto); variazioni f., mutamenti f.; l’evoluzione f. dal latino all’italiano; leggi f., leggi costanti che, nella concezione dei neogrammatici dell’ultimo Ottocento, presiederebbero, con la rigidità delle ...
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pulsare
v. intr. [dal lat. pulsare, intens. di pellĕre, part. pass. pulsus] (aus. avere). – 1. Dare battiti, palpitare; indica in partic. il movimento ritmico del cuore e la dilatazione delle arterie [...] : Mormora antiche storie, oscuri canti L’onda che senza fin pulsa e si frange (Graf). 3. ant. Battere a una porta, bussare (che è il sign. più noto del verbo latino: v. anche il lemma seguente). ◆ Part. pres. pulsante, anche come agg. (v. pulsante1). ...
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m, M
(èmme) s. f. o m. – Dodicesima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta, in italiano come in altre lingue, un unico fonema, la nasale bilabiale sonora: una consonante cioè che si pronuncia [...] ’aria per la cavità nasale (come per n, gn). La m italiana è in tutte le posizioni la diretta continuatrice della m latina: così tra due vocali, sia nel grado tenue (es. lume, lat. lumen), sia nel grado rafforzato (es. fiamma, lat. flamma); così nel ...
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medicina
s. f. [dal lat. medicina, in origine ars medicina, femm. dell’agg. medicinus «pertinente al medico o al curare», der. di medĭcus «medico2»]. – 1. a. La scienza che ha per oggetto lo studio delle [...] esperienze reali, caratteristico dei popoli primitivi e talvolta anche degli ambienti sociali più arretrati. b. ant. Cura (secondo l’uso latino): la giovane cominciò la sua m. e in brieve ... l’ebbe condotto a sanità (Boccaccio). 3. a. Nell’uso com ...
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climax
clìmax s. m. [dal gr. κλῖμαξ f., propr. «scala», passato anche in lat. tardo, climax f.; nelle accezioni 2 e 3, per influenza dell’uso ingl.]. – 1. Figura retorica, detta anche gradazione o gradazione [...] in ordine crescente di valore e di forza. Con questo sign., il termine è talora usato al femm., come in greco e in latino. 2. a. In medicina, sinon. raro di acme, lo stadio di maggiore intensità di una malattia. b. In sessuologia, sinon. raro di ...
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(lat. Latinus) Eroe eponimo del popolo latino. Compare già in Esiodo, dove è detto figlio di Ulisse e di Circe, e signore, con il fratello Agrio, di una regione dell’estremo Occidente; più tardi è detto figlio di Telemaco e di Circe. La sua...
Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte centromeridionale dell’Italia fra il 3°...