derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui [...] parola preesistente, sia della stessa sia di altra lingua: i modi della d.; la d. del lessico italiano da quello latino. All’interno di una stessa lingua: d. mediante prefisso (per es. diseducare da educare), mediante suffisso (per es. cartiera da ...
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ob-
‹òb›. – È la preposizione lat. ob («nella direzione di, verso, contro, di fronte a, in vista di»), molto frequente come prefisso di verbi e dei loro derivati, nel qual caso la b davanti a certe consonanti [...] o posizione rovesciata come in obconico, obcordato, obovato), esso è presente quasi esclusivam. in parole derivate dal latino, senza alterazione fonetica (come in obliterare), con assimilazione (come in osservare, ottenere), o con alternanza nell’uso ...
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lenizione
lenizióne s. f. [der. di lenire]. – In linguistica, trasformazione fonetica di consonante, che diviene lene, acquistando sonorità (per es., lo spagn. amigo dal lat. amicum) o passando, se occlusiva, [...] ma accolta parzialmente anche in Toscana e in altre regioni), consistente, secondo i casi, in sonorizzazione di consonanti sorde del latino classico (sempre in posizione debole, cioè all’inizio di sillaba dopo vocale: lat. litus, pacare > it. lido ...
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retroversione
retroversióne s. f. [der. del lat. tardo retrovertĕre «volgere indietro» (cfr. anche retroverso, la cui forma latina corrispondente ha documentazione anteriore)]. – 1. Rivolgimento all’indietro: [...] . 2. Il tradurre di nuovo nella lingua originale un passo, già tradotto da quella lingua: la r. è un’utile esercitazione didattica; esercizio di r. dall’italiano in latino; il passo stesso che deve essere ritradotto: una raccolta di retroversioni. ...
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dermato-
dèrmato- [dal gr. δέρμα -ατος «pelle»]. – Primo elemento di parole composte formate modernamente nel linguaggio scient. (anche latino), con il sign. di «pelle; cutaneo». ...
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meglenitico
meglenìtico agg. e s. m. (pl. m. -ci). – Gruppo di dialetti romeni (detto anche meglenoromeno), parlati nella regione nord-orientale di Salonicco (spec. nella valle di Meglena, da cui deriva [...] in ea e oa, la riduzione di a in ă ‹ë› in sillaba atona, il passaggio di c a p davanti a s e t (luptă e coapsă, dal latino lucta e coxa), il rotacismo di l e n intervocalici (fereastră da fenestra) e la posposizione dell’articolo (omul da homo ille). ...
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saburra
s. f. [dal lat. saburra «sabbia», spec. in quanto usata per zavorra (e zavorra risale infatti allo stesso etimo latino)]. – Termine dell’antica nomenclatura medica con il quale si indicavano [...] i residui di materiale non digerito che si possono rinvenire nello stomaco ...
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quinario
quinàrio agg. e s. m. [dal lat. quinarius, der. di quini «a cinque a cinque», distributivo di quinque «cinque»]. – 1. agg. Formato da cinque elementi, o relativo a insiemi con cinque elementi. [...] ). Due quinarî accoppiati in un verso solo formano il q. doppio, usato anche come metro «barbaro» per imitare il falecio latino. 2. s. m. Moneta d’argento di Roma repubblicana (lat. quinarius nummus o assol. quinarius), originariamente del valore di ...
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azerbaigiano
ażerbaigiano agg. e s. m. (f. -a). – 1. Dell’Azerbaigiàn (russo Azerbajdžan), regione della Transcaucasia, appartenente sino alla fine del 1991 all’Unione Sovietica e da allora politicamente [...] m. Azerbaigiano (o azero), dialetto turco (in turco āzeri) parlato nell’Azerbaigian, che ha avuto anche una propria letteratura. Dal 1989 è lingua ufficiale dell’Azerbaigian (nel 1992 è stato adottato l’alfabeto latino al posto di quello cirillico). ...
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quinci
avv. [lat. tardo eccu(m) *hĭnce (variante di hĭnc «di qui»)], ant. – 1. Di qui, da questo luogo (come compl. di moto da luogo o anche, talvolta, di moto attraverso luogo): Q. non passa mai anima [...] studiatamente ricercato e artificioso. 3. Quinci entro o quinc’entro o quincentro, qui dentro, o qui intorno, qui nelle vicinanze: Dinne s’alcun Latino è tra costoro Che son quinc’entro (Dante); io son certa che ella è ancora quincentro (Boccaccio). ...
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(lat. Latinus) Eroe eponimo del popolo latino. Compare già in Esiodo, dove è detto figlio di Ulisse e di Circe, e signore, con il fratello Agrio, di una regione dell’estremo Occidente; più tardi è detto figlio di Telemaco e di Circe. La sua...
Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte centromeridionale dell’Italia fra il 3°...