infinito
agg. e s. m. [dal lat. infinitus, comp. di in-2 e finitus, part. pass. di finire «limitare»]. – 1. agg. a. Che non ha principio né fine; che non ha limiti: il tempo i.; lo spazio i.; la misericordia [...] in geometria e in altre discipline) è indicato con il simbolo ∞, formatosi per deformazione delle prime due lettere del latino aequalis «uguale» (e infatti adoperato in un primo tempo per indicare l’uguaglianza). 3. Nella teoria degli insiemi, un ...
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parente
1. MAPPA La parola PARENTE è il participio presente di un verbo latino che significa ‘partorire, generare’, e in italiano antico, così come in latino, indicava al plurale i genitori e al singolare [...] il padre. Con il tempo la parola ha acquisito un significato più ampio e adesso si usa per indicare 2. una persona unita a un’altra da un legame di parentela: può trattarsi di una persona legata da un ...
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romanzo
1. Il nome ROMANZO deriva dall’aggettivo romanzo, che fa riferimento all’insieme delle lingue che derivano dal latino e definiva in origine un testo scritto in volgare e non in latino, che era [...] la lingua ufficiale della scrittura nel Medioevo. Con questa parola, infatti, nel periodo delle origini delle letterature moderne si indicava un ampio scritto in lingua volgare, in prosa e in versi, che ...
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domicidio s. m. La distruzione deliberata e sistematica di case, palazzi e infrastrutture civili in un insediamento abitato, in una città o in una zona circoscritta. | In senso ristretto e attenuato, la [...] in Siria. (Ansa.it, 8 gennaio 2024, Società e diritti).
Ricalca l’ing. domicide, a sua volta formato a partire dal latino domus (‘casa, abitazione’) con l’aggiunta del confisso -cide (‘-cidio’). In ingl. la parola è attestata a partire dal 2001 ...
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lectio
‹lèkzio› s. f., lat. [propr. «scelta», e quindi «lettura, lezione», der. di legĕre «cogliere, scegliere; leggere»] (pl. lectiones ‹lekzi̯ònes›). – Termine che, nel suo sign. fondamentale di «lettura», [...] alcuni linguaggi settoriali, in luogo di o in concorrenza con l’ital. lezione (che in questa accezione è un latinismo) o come corrispondente latino dell’ital. lettura. Non è più usato, invece, se non raramente, con il sign. di «lezione», come parte ...
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ipotetico
ipotètico agg. [dal lat. tardo hypothetĭcus, gr. ὑποϑετικός] (pl. m. -ci). – 1. Che costituisce o contiene un’ipotesi, o si fonda sopra un’ipotesi, o si suppone per ipotesi: premesse i., ragionamento [...] la prep. a. Nella sintassi italiana, per analogia con quella latina, si distinguono tre «tipi» di periodo ipotetico: il tipo della fatto reale e la conseguenza è affermata come sicura (in latino con l’indicativo): es., se mi disturbi continuamente ( ...
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genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante [...] alla specie e inferiore alla famiglia (secondo le regole della nomenclatura, i generi si indicano con un sostantivo latino, o considerato latino, che si scrive con l’iniziale maiuscola). c. In matematica, g. di una curva algebrica, numero che esprime ...
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sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] [...] vi fu fatto, so io grado alla fortuna più che a voi (Boccaccio). 10. Con uso intr.: a. Aver sapore (conforme all’originario sign. latino), e anche aver odore di: sa d’aceto questo vino; s. di rancido, di muffa, di stantìo; l’arrosto sa un po’ di ...
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genitivo
agg. e s. m. [dal lat. genetivus o genitivus (casus), propr. «generativo», che nel sign. grammaticale è ricalcato sul gr. γενικὴ πτῶσις «caso che indica un genere» cioè una specificazione]. [...] , anche moderne, a cui il nome è stato esteso per analogia) da desinenze proprie; ma già nel 1° secolo d. C., in latino il genitivo di tipo flessivo cede a una costruzione analitica con la prep. de (meno spesso ex), che si è conservata nelle lingue ...
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innovazione
innovazióne s. f. [dal lat. tardo innovatio -onis]. – 1. a. L’atto, l’opera di innovare, cioè di introdurre nuovi sistemi, nuovi ordinamenti, nuovi metodi di produzione e sim.: la nostra [...] il mutamento del dittongo au in o: lat. class. auricula, lat. volg. oricula; di innovazione morfologica è la sostituzione in latino del futuro del tipo amabo «amerò» con il futuro perifrastico del tipo amare habeo (da cui poi l’ital. amerò); di ...
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(lat. Latinus) Eroe eponimo del popolo latino. Compare già in Esiodo, dove è detto figlio di Ulisse e di Circe, e signore, con il fratello Agrio, di una regione dell’estremo Occidente; più tardi è detto figlio di Telemaco e di Circe. La sua...
Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte centromeridionale dell’Italia fra il 3°...