scripta
s. f. [dal lat. mediev. scripta, propr. «(lingua) scritta»]. – In filologia, l’insieme dei varî usus scribendi per una determinata località, area, regione, in un determinato periodo di tempo, [...] si caratterizza soprattutto per l’uso di segni grafici particolari (digrammi, cediglia, ecc.) per rendere fonemi sconosciuti al latino classico, e varia anche notevolmente a seconda della località, dell’area, della regione e del periodo di tempo: la ...
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torre
tórre s. f. [lat. tŭrris, con molta probabilità da collegare con il gr. τύρρις, variante di τύρσις «torre», parola che potrebbe essere stata importata dall’Asia Minore dagli Etruschi, chiamati [...] dai Greci Τυρρηνοί e Τυρσηνοί e in latino Tyrrheni]. – 1. a. Costruzione a sviluppo verticale più o meno accentuato, con pianta poligonale o circolare isolata o inserita, anche in serie, in un più complesso organismo, con funzioni difensive oppure di ...
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scritto
agg. e s. m. [part. pass. di scrivere; lat. scrīptus e neutro sostantivato scrīptum]. – 1. agg. a. Tracciato per mezzo della scrittura: caratteri s. (contrapp. di solito a stampati), e caratteri [...] andato male, ma mi sono salvato con l’orale; ho avuto cinque allo s. e sei all’orale; domani ho lo s. di latino). e. ant. Detto di capitale, credito e sim., lo stesso che nominale. 2. Con valore più chiaramente participiale, in alcuni sign. estens. e ...
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sbaglio
sbàglio s. m. [der. di sbagliare]. – 1. a. Errore di valutazione o di giudizio: uno s. di prospettive; ha commesso il grave s. di sottovalutare gli avversarî; affermazione inesatta: uno s. di [...] , nel parlare e nello scrivere, nel giocare: in questa moltiplicazione c’è uno s.; fare sbagli di ortografia; nella versione dal latino non ho fatto neppure uno s.; si vanta d’essere un gran giocatore, ma fa sbagli da principiante. 3. In senso morale ...
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rotacismo
s. m. [tratto dal nome della lettera gr. ῥ (rho), secondo il modello di solecismo, ecc., e dal gr. ῥωτακίζω «pronunciare male la r»]. – 1. In linguistica, passaggio di un suono a r: per es., [...] il passaggio a r di s intervocalica nel latino antico (feria da fesia, Papirius da Papisius), e quello di n in albanese e in romeno (cărunt dal lat. canutus). 2. a. In fonetica, pronuncia difettosa della erre. b. In neuropatologia, particolare forma ...
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rotacizzare
rotaciżżare v. tr. [tratto dal nome della lettera gr. ῥ (rho), ma ricalcato sul gr. ῥωτακίζω «pronunciare male la r» (v. rotacismo)]. – In linguistica, causare il rotacismo, il passaggio [...] al suono r di un altro suono; con la particella pron., subire il rotacismo: la «s» intervocalica, in latino, tende a rotacizzarsi. ◆ Part. pass. rotaciżżato, anche come agg.: suoni rotacizzati; la «l» rotacizzata del ligure. ...
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deverbale
agg. e s. m. [der. di verbo, col pref. de-]. – In linguistica, di vocabolo (aggettivo o sostantivo) derivato da un verbo; per es. in latino dictator da dictare, in italiano ferita, ferimento, [...] feritore, feritoia da ferire ...
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negazione
negazióne s. f. [dal lat. negatio -onis]. – 1. a. L’atto del negare, e l’espressione con cui si nega (il contrario di affermazione): una n. recisa, timida, ostinata; la n. di una verità, di [...] di doppia n., per indicare la presenza, in una stessa frase, di due espressioni di senso negativo (ciò che in latino equivale, di norma, a un’affermazione, mentre in italiano può costituire soltanto un pleonasmo). d. In psicanalisi, meccanismo di ...
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modello
modèllo s. m. [lat. *modĕllus, dim. di modŭlus: v. modulo]. – 1. a. In genere, qualsiasi oggetto reale che l’artista si propone di ritrarre, o che un artigiano, un operaio abbia dinanzi a sé [...] ad esso altre cose: le domande vanno redatte secondo il seguente m.; m. di rilegatura di un libro; m. di traduzione dal latino. e. fig. Persona o cosa scelta come esempio da seguire e da imitare, spec. dal punto di vista intellettuale o morale ...
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scrivere
scrìvere v. tr. [lat. scrībĕre] (pass. rem. scrissi, scrivésti, ecc.; part. pass. scritto). – 1. a. Tracciare sulla carta o su altra superficie adatta i segni grafici appartenenti a un dato [...] ); poet., anche con il compl. oggetto: su’ lor tronchi Atlante Di Ruggiero scrivea gli avi e le imprese (Foscolo); s. in latino, in tedesco, in francese; ha scritto l’articolo in inglese. Con uso assol., fare il mestiere di scrittore: ha deciso di ...
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(lat. Latinus) Eroe eponimo del popolo latino. Compare già in Esiodo, dove è detto figlio di Ulisse e di Circe, e signore, con il fratello Agrio, di una regione dell’estremo Occidente; più tardi è detto figlio di Telemaco e di Circe. La sua...
Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte centromeridionale dell’Italia fra il 3°...