contrabbando
s. m. [comp. di contra- e bando, propr. «cosa, azione compiuta trasgredendo a un bando, a una disposizione di legge»]. – 1. a. Attività illecita consistente nell’importare o esportare merci [...] durante gli esami è riuscito a passare di c. a un compagno (o a far entrare di c. da fuori) la versione di latino. b. C. di guerra: attività consistente nel trasportare e fornire a una potenza belligerante ogni cosa materiale che ad essa giovi per la ...
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videlicet
〈vidèličet〉 avv., lat. [comp. di vide(re) e licet, propr. «si può vedere»]. – Naturalmente, evidentemente, e quindi anche «cioè, cioè a dire»; con quest’ultimo sign., è frequente (come scilicet) [...] in opere medievali e moderne scritte in latino, ma adottato anche, di solito nella grafia abbreviata viz (v.), in opere di studio d’altre lingue (per es., in testi inglesi). ...
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mescidare
(o mescitare) v. tr. [lat. tardo miscitare, iterativo di miscĕre «mescolare»] (io méscido, o méscito, ecc.), ant. o letter. – Mescolare, mischiare: E parlerai sol nel volgar toscano E porrai [...] da Barberino). ◆ Part. pass. mescidato, anche come agg., spec. nell’espressione sermoni m. (o maccheronici), prediche miste (donde il nome) di latino e di volgare, anche nella stessa frase, frequenti nel secolo 15°, ma risalenti a tempi più antichi. ...
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cufico
cùfico agg. [dal nome di Cufa, antica città dell’Iraq, molto importante per lo sviluppo della cultura musulmana] (pl. m. -ci). – 1. Scrittura c., caratteri c.: scrittura e caratteri usati nella [...] con forme rigide impiantate su una linea di base orizzontale. 2. Monete c.: monete coniate nei sec. 11° e 12° dai Normanni nelle zecche dell’Italia merid. e in Sicilia, con la leggenda in arabo, a caratteri cufici, o bilingue, in arabo e in latino. ...
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gigliacee
gigliàcee s. f. pl. [rifacimento, secondo giglio, del lat. scient. Liliaceae; cfr. gigliàceo]. – Famiglia di piante liliiflore, per la quale nella classificazione botanica più recente si preferisce [...] la denominazione liliacee (v.), più vicina alla forma del latino scientifico. ...
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ladino1
ladino1 agg. e s. m. [dall’engadinese ladìn (che è il lat. latīnus «latino»), nome con cui si designa la parlata locale]. – Denominazione comune a tre gruppi dialettali neolatini della zona alpina [...] e subalpina centro-orientale, comprendente le parlate dei Grigioni, del Friuli e delle valli dolomitiche di Badia, Fassa, Gardena, Marebbe e Livinallongo: i dialetti l. (e come s. m., il ladino); relativo ...
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intemerato
agg. [dal lat. intemeratus «inviolato, non profanato», comp. di in-2 e temeratus, part. pass. di temerare «profanare»]. – Puro, incorrotto, di assoluta integrità morale: coscienza, vita, fama, [...] animo i.; uomo, cittadino i.; sposa intemerata. Come attributo di Maria Vergine, pura, immacolata (Mater intemerata, nelle litanie in latino). ◆ Avv. intemerataménte, non com., in modo intemerato, con grande integrità morale: vivere intemeratamente. ...
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so-
[dal lat. sŭb «sotto»]. – Prefisso, spec. verbale, che si trova in parecchie voci, derivate dal latino per via ereditaria (come soffiare, sollevare, sorridere, ecc.) o per via dotta (come soccombere, [...] sommergere, sostentare), o formate nella lingua italiana in età più o meno recente (per es. sobbalzare, soffermare, sogghignare, sospingere, ecc.), nelle quali può esprimere il rapporto locale di «sotto, ...
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volgarizzamento
volgariżżaménto s. m. [der. di volgarizzare], letter. – 1. L’attività, l’operazione di volgarizzare, soprattutto nel senso di tradurre in volgare. 2. Con sign. concreto, opera volgarizzata, [...] dei «Disticha Catonis»; il v. della «Chanson d’Aspremont». Specialmente interessanti nella storia della letteratura e della cultura sono i volgarizzamenti di testi latini che si ebbero, particolarmente copiosi, nell’ultimo Duecento e nel Trecento. ...
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meseta
‹meséta› s. f., spagn. [der. di mesa «tavola», che è il latino mensa: v. mesa]. – Altopiano, tavolato; pianerottolo. In geomorfologia, il termine, generalmente al plur. (mesetas), indica i residui [...] di un altopiano strutturale diviso in varî blocchi, senza però che questi abbiano molto rilievo rispetto al piano di base ...
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(lat. Latinus) Eroe eponimo del popolo latino. Compare già in Esiodo, dove è detto figlio di Ulisse e di Circe, e signore, con il fratello Agrio, di una regione dell’estremo Occidente; più tardi è detto figlio di Telemaco e di Circe. La sua...
Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte centromeridionale dell’Italia fra il 3°...