innovazione
innovazióne s. f. [dal lat. tardo innovatio -onis]. – 1. a. L’atto, l’opera di innovare, cioè di introdurre nuovi sistemi, nuovi ordinamenti, nuovi metodi di produzione e sim.: la nostra [...] il mutamento del dittongo au in o: lat. class. auricula, lat. volg. oricula; di innovazione morfologica è la sostituzione in latino del futuro del tipo amabo «amerò» con il futuro perifrastico del tipo amare habeo (da cui poi l’ital. amerò); di ...
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ars s. f., lat. («arte»). – Parola lat. che, seguita da aggettivi o complementi, forma locuzioni varie e titoli di opere: A. amatoria («arte di amare»), titolo di un’opera del poeta latino Ovidio (43 a. [...] di numerosissimi libri di testo (sec. 11°-15°) che insegnavano per regole ed esempî a scrivere lettere in latino; a. combinatoria («arte combinatoria»), v. combinatorio; A. poetica («arte poetica»), titolo di antica tradizione dell’epistola di Orazio ...
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lessico
lèssico s. m. [dal lat. mod. lexicon (v.)] (pl. -ci). – 1. Dizionario, vocabolario, come opera che registra alfabeticamente le parole di una lingua dando di ciascuna la spiegazione; non differisce [...] parlante (in questo senso, è meno com. di vocabolario): la maggior parte del l. italiano è formata di parole derivate dal latino; studî sul l. francese; errori di l.; il l. della zoologia, delle scienze giuridiche; l’evoluzione del l. sportivo; il l ...
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sub-
[dal lat. sub, sub- «sotto»]. – Prefisso latino presente anche in molte voci italiane, nelle quali conserva il sign. fondamentale di «sotto» o assume valore attenuativo. Come prefisso di voci verbali, [...] sob- (v. so-) con assimilazione della consonante finale alla consonante iniziale seguente, non solo in verbi derivati dal latino per via ereditaria (come sollevare, sorridere), ma anche in quelli derivati per adozione (come soccorrere, sopprimere), o ...
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voce
vóce s. f. [lat. vox vōcis]. – 1. Serie o insieme di suoni articolati emessi dall’uomo (v. fonazione), o di suoni inarticolati emessi da varî animali (o anche dall’uomo), alla cui produzione concorrono [...] è trattato nella v. «energia»; vedi o v. la voce ..., o alla v., o sotto la v. (spesso s. v., per abbrev. del latino sub voce), come formula di rinvio, di riferimento o di confronto. c. Sinon. più generico e com. del termine tecn. grammaticale forma ...
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c, C
(ci, ant. o region. ce ‹čé›) s. f. o m. – Terza lettera dell’alfabeto latino, derivata dal Γ (gamma) greco. Inizialmente rappresentò la consonante occlusiva velare sonora ‹ġ› d’accordo con l’uso [...] è derivata una pluralità di valori della lettera c nelle lingue romanze e nelle altre lingue moderne che hanno accolto l’alfabeto latino. Un primo è quello di fonema velare ‹k›, rappresentato in italiano dal semplice c davanti ad a, o, u (capo, amico ...
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-ficio
-fìcio [dal lat. ficium, dallo stesso tema da cui facĕre «fare»]. – Secondo elemento di sostantivi maschili derivati dal latino (come lanificio, ecc.), o formati modernamente sul modello latino [...] (come oleificio, cotonificio, ecc.), nei quali significa «lavorazione, fabbricazione» e sim. (come di solito in latino), o anche «luogo dove si lavora o si fabbrica». ...
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i, I
s. f. o m. (radd. sint.). – 1. Nona lettera dell’alfabeto latino, che nell’uso ortografico odierno sostituisce anche, per tutte le parole italiane (eccezion fatta per pochi nomi proprî che conservano [...] chiaro le cose per evitare fraintendimenti. Sotto l’aspetto fonologico, mentre l’ι (iota) del greco era esclusivamente vocale, in latino i era vocale sillabica in tutte le posizioni tranne che tra vocali (come in Gaius, maior) e all’inizio di parola ...
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colon1
còlon1 s. m. [propr., sost. neutro lat., dal gr. κῶλον «membro»] (pl. còla). – 1. a. Nella metrica classica, serie ritmica caratterizzata dall’avere una maggiore estensione rispetto al metro, [...] come verso se delimitata da pausa metrica (fine di parola, iato, sillaba ancipite). b. In senso più ampio, frase di un testo prosastico, greco o latino, individuata dalle pause logiche e da clausola metrica. 2. Uno dei tre segni di interpunzione del ...
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-astro
– Suffisso già presente nel latino classico e tardo, nelle forme -aster o -astra o -astrum per i sost. e -aster per gli agg., di incerta origine ma prob. mediterranea (cfr. anche gr. κήλαστρος [...] del vino, crudaster «un po’ crudo, poco cotto». In italiano, oltre che nei sostantivi e aggettivi derivati dal latino, e a pochi altri formati analogamente sull’esempio di quelli (vincastro per le piante, grillastro per gli animali, fratellastro ...
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(lat. Latinus) Eroe eponimo del popolo latino. Compare già in Esiodo, dove è detto figlio di Ulisse e di Circe, e signore, con il fratello Agrio, di una regione dell’estremo Occidente; più tardi è detto figlio di Telemaco e di Circe. La sua...
Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte centromeridionale dell’Italia fra il 3°...