distribuzionale
agg. [der. di distribuzione, sul modello dell’ingl. distributional]. – Relativo alla distribuzione, al modo cioè con cui sono distribuiti in un sistema i diversi elementi che ne sono [...] lessicale, i modi secondo cui esso appare nei diversi possibili contesti (per es., un carattere distribuzionale della particella quidem in latino è il non apparire mai in prima sede nel periodo; del fonema 〈m〉 in italiano è il suo apparire soltanto ...
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subordinazione
subordinazióne s. f. [dal lat. mediev. subordinatio -onis]. – 1. a. La condizione oggettiva di chi dipende da altre persone gerarchicamente superiori per grado e per autorità; in senso [...] sono regolati in funzione di quelli della reggente, secondo leggi diverse nelle diverse lingue (per es., il latino classico osserva rigorosamente la cosiddetta consecutio temporum, cioè l’insieme delle norme che regolano la dipendenza dei tempi ...
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mondo2
móndo2 s. m. [lat. mŭndus (voce d’incerta origine), che designò dapprima la volta celeste e i corpi luminosi che la popolano, poi la Terra e i suoi abitanti, assumendo poi, nel linguaggio della [...] situazione politica, sociale, economica: il m. greco-romano; il m. cristiano; il m. pagano; il m. civile; il m. latino, slavo, anglosassone; il m. occidentale, il m. orientale; per le espressioni del linguaggio polit. e sociologico terzo m. e quarto ...
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solecismo
s. m. [dal lat. soloecismus, gr. σολοικισμός, der. di σόλοικος «che parla scorrettamente», da Σόλοι «Soli», città della Cilicia dove si parlava un greco scorretto]. – Forma linguistica scorretta; [...] improprietà morfologica, sintattica o lessicale; errore di grammatica: un discorso pieno di solecismi; senza tener conto ... dei s. di latino di cui l’ignorantone aveva seminato a larga mano gli scritti del concorso (Capuana). ...
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assoluto2
assoluto2 agg. [dal lat. absolutus, part. pass. di absolvĕre «sciogliere»]. – 1. Libero da qualsiasi limitazione, restrizione o condizione (contrapp. quindi a relativo): potere a.; libertà [...] o anche con il gerundio (strada facendo; così dicendo; ecc.); per le costruzioni dell’ablativo a. e del genitivo a., rispettivam. in latino e in greco, v. ablativo2, n. 2 e genitivo. Uso a. di un verbo (o anche di altra parte del discorso), quando ...
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alterare
v. tr. e intr. pron. [dal lat. tardo alterare, der. di alter «altro, diverso»] (io àltero, ecc.). – 1. a. Rendere diverso, cambiare la sostanza, l’aspetto di qualcosa, snaturare: a. i colori; [...] a. la facciata di un palazzo. Come intr. pron., alterarsi, mutare aspetto, trasformarsi: tinte che si alterano facilmente; il latino s’è andato alterando attraverso i secoli; di prodotti varî, guastarsi, avariarsi: una crema che si altera velocemente ...
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professore
professóre s. m. (f. -éssa, pop. -a) [dal lat. professor -oris, der. di profiteri (part. pass. professus), che oltre al sign. di «dichiarare» ha anche quello di «insegnare pubblicamente»]. [...] media, d’istituto tecnico, di liceo; p. d’università o universitario; p. all’Accademia di Belle Arti; p. di latino e greco, di matematica e fisica, di scienze naturali, di disegno, di computisteria, di stenodattilografia; p. di letteratura italiana ...
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cura
s. f. [lat. cūra]. – 1. a. Interessamento solerte e premuroso per un oggetto, che impegna sia il nostro animo sia la nostra attività: dedicare ogni c. alla famiglia, all’educazione dei figli, ai [...] ] a destra saliva verso il monte, e menava alla c. (Manzoni). 5. letter. Pensiero molesto, affanno, preoccupazione (conforme al sign. latino del termine); per lo più al plur.: essere oppresso da gravi c.; avere l’animo sgombro da cure; Sento gli ...
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runa
s. f. [dal nordico antico rūnar «scrittura (segreta)», plur. di rūn, got. rūna «mistero, segreto»]. – Ciascuno dei caratteri e segni grafici, alfabetici e insieme simbolici, del mondo germanico [...] da testi religiosi, di carattere cultuale e magico. Questa scrittura, limitata e sopraffatta fin dall’alto medioevo dall’alfabeto latino, è sopravvissuta tuttavia in qualche rara zona isolata della Svezia fino all’ultimo Ottocento. Per analogia, si è ...
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(lat. Latinus) Eroe eponimo del popolo latino. Compare già in Esiodo, dove è detto figlio di Ulisse e di Circe, e signore, con il fratello Agrio, di una regione dell’estremo Occidente; più tardi è detto figlio di Telemaco e di Circe. La sua...
Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte centromeridionale dell’Italia fra il 3°...