monte
mónte s. m. [lat. mons mōntis]. – 1. a. Nome generico dei rilievi della crosta terrestre, distinti dalle colline per la maggior altezza (e per l’età geologica, che è almeno terziaria), collegati [...] piano, per invitare a seguire le vie più sicure; promettere mari e monti, fare grandi promesse (già presente in latino: maria montesque polliceri, in Sallustio, De coniuratione Catilinae 23, 3). Frequente la locuz. avv. a monte (contrapp. alla locuz ...
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mare
s. m. [lat. mare]. – 1. La parte della superficie terrestre coperta d’acqua (ad eccezione delle acque continentali: laghi, fiumi, ecc.), e quindi, in generale, il complesso delle acque salate che [...] fantastici che secondo la mitologia antica vivevano nel mare: le divinità del m. (per es., il dio greco Poseidone e il dio latino Nettuno; le Nereidi, tra le quali Teti); i mostri del mare. 2. In senso stretto, si chiamano mari in geografia, le ...
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basso1
basso1 agg. [lat. tardo bassus]. – 1. a. Poco elevato dal suolo o da altro livello, sia rispetto ad altre cose determinate, sia rispetto all’altezza ordinaria delle cose dello stesso genere: un [...] frequenza, peraltro, è spesso usata come sinon. di audiofrequenza). 4. Tardo, in alcuni precisi riferimenti storici: b. latino e b. latinità; b. Impero (il periodo della decadenza, all’incirca da Costantino alla caduta dell’Impero romano d’Occidente ...
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paradigma
s. m. [dal lat. tardo paradigma, gr. παράδειγμα, der. di παραδείκνυμι «mostrare, presentare, confrontare», comp. di παρα- «para-2» e δείκνυμι «mostrare»] (pl. -i). – 1. Esempio, modello. In [...] partic., in grammatica, modello di declinazione o di coniugazione dato dai manuali di studio (per es., in latino, la flessione di rosa, di rivus, ecc., per le declinazioni; di amare, monere, legĕre, audire per le quattro coniugazioni); anche, l’ ...
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boni viri
locuz. lat. (propr. «uomini perbene»). – Espressione usata talora scherz. per indicare i senatori; trae la sua origine dal detto latino: Senatores boni viri, senatus autem mala bestia (v.). ...
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miserere
miṡerère s. m. e v. intr. [voce lat., 2a pers. sing. dell’imperat. di misereri «avere pietà»; quindi: «abbi pietà, abbi misericordia»]. – 1. s. m., invar. a. Nome di uno, il più noto, dei sette [...] quest’ultimo sintomo era ritenuto segno certo di esito infausto. 2. Con valore verbale, e col sign. che ha in latino, la parola è usata anche in contesti italiani, per lo più come reminiscenza delle espressioni liturgiche: «Miserere di me» gridai ...
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catilinaria
catilinària s. f. [v. catilinàrio]. – 1. Ciascuna delle quattro orazioni pronunciate da Cicerone contro Catilina, l’uomo politico romano (108-62 a. C.) da lui accusato di avere ordito una [...] 2. estens., letter. Violenta e acerba invettiva scritta o pronunciata contro qualcuno (cfr. filippica). 3. Come nome proprio, titolo dato comunem. alla monografia di Sallustio intorno alla congiura di Catilina (in latino, De Catilinae coniuratione). ...
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-ente
-ènte [lat. -ens, -ĕntis, desinenza del part. pres. dei verbi delle coniug. in -ĕre, estesasi alla coniug. in -ēre, e anche, quasi completamente, a quella in -ire]. – Suffisso derivativo con cui [...] rinviano a quanto espresso dal verbo che funge da base (benché talvolta si debba risalire a un verbo latino non continuato in italiano). Alcuni derivati conoscono solamente l’uso aggettivale: diffidente, eccellente, ridente, trasparente. I derivati ...
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prosodia
proṡodìa s. f. [dal gr. προσῳδία, comp. di πρός «a, verso» e ᾠδή «canto» (equivalente quindi del latino accentus, che della voce greca è un calco); lat. prosodĭa]. – Termine usato dai grammatici [...] sillaba, soprattutto in rapporto alla versificazione (per cui talvolta la parola è usata come sinon. di metrica): p. greca, latina; regole, leggi, trattato di p.; errore di prosodia. Per estens., non com., il complesso delle norme per l’accentazione ...
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prosodico
proṡòdico agg. (non com. proṡodìaco) [der. di prosodia] (pl. m. -ci). – Che riguarda la prosodia: accento p. (in greco e in latino), regolato dalla quantità delle vocali; regole, norme p.; [...] licenza p., licenza poetica relativa alla prosodia; caratteri p. (v. prosodia). ◆ Avv. proṡodicaménte, sotto l’aspetto della prosodia, per quanto riguarda i caratteri prosodici: vocale, sillaba prosodicamente ...
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(lat. Latinus) Eroe eponimo del popolo latino. Compare già in Esiodo, dove è detto figlio di Ulisse e di Circe, e signore, con il fratello Agrio, di una regione dell’estremo Occidente; più tardi è detto figlio di Telemaco e di Circe. La sua...
Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte centromeridionale dell’Italia fra il 3°...