orbiliano
agg., non com. – Che imita i rudi modi educativi proprî del grammatico latino Lucio Orbilio Pupillo (2°-1° sec. a. C.), ricordato da Orazio, di cui era stato maestro, per il frequente uso che [...] egli faceva della sferza sugli alunni; punizioni o., nella scuola, corporali, manesche ...
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in vino veritas
〈... vèritas〉 (lat. «nel vino [sta] la verità»). – Proverbio latino, traduz. dell’espressione greca ἐν οἴνῳ ἀλήϑεια del sofista Zenobio (2° sec. d. C.), che si suole citare con allusione [...] all’espansività e alla sincerità proprie di chi ha bevuto un po’ abbondantemente ...
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f, F
(èffe) s. f. o m. – Sesta lettera dell’alfabeto latino, la cui forma maiuscola deriva dal segno Ϝ (digamma) dell’alfabeto greco primitivo, segno ch’era usato per indicare la semivocale u̯, conservatasi [...] , pronunciata (come la corrispondente sonora, v) accostando ai denti superiori il labbro inferiore. Essa è la continuazione dei fonemi latini f e ph (quest’ultimo, ricorrente solo in prestiti dal greco, es. lat. philosophia, dal gr. ϕιλοσοϕία, s’era ...
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beati monoculi in terra caecorum
‹beàti monòkuli in tèrra čekòrum›. – Proverbio del latino mediev., usato spesso (anche nella versione ital. «in terra di ciechi, beato chi ha un occhio solo») per significare [...] che, dove le condizioni generali sono cattive, anche la mediocrità può ritenersi soddisfacente ...
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beati possidentes
‹beàti ...› (lat. «beati coloro che posseggono»). – Motto latino usato come affermazione che per rivendicare una cosa bisogna in primo luogo prenderne possesso, e nel linguaggio com., [...] con estensione di sign., per indicare, scherzosamente o con una punta d’invidia, le persone agiate ...
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duo-
[dal lat. duo «due»]. – Primo elemento di parole composte, derivate dal latino (come duoviri), o formate modernamente (come duodiodo), col sign. di «due, doppio». ...
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anaclastico
anaclàstico agg. [der. di anaclasi] (pl. m. -ci). – Di metro, greco o latino, in cui si ha l’anaclasi; detto anche anaclòmeno. ...
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fabbro
(letter. fabro) s. m. [lat. faber -bri, di etimo incerto]. – 1. Artigiano che lavora il ferro, i ferramenti: fare il f.; l’officina, gli arnesi del f.; farsi fare dal f. un cancello in ferro battuto. [...] Artigiano in genere, e quindi anche il falegname, il carpentiere, ecc., conforme al sign. generico che la parola aveva in latino, dove si specificava con un aggettivo (faber ferrarius, rimasto anche nell’uso ital. in fabbro ferraio, il magnano; faber ...
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suonare
(ant. o region. sonare) v. intr. e tr. [lat. sŏnare, der. di sŏnus «suono»] (io suòno, ecc.; fuori d’accento, sono in uso sia le forme con -o- sia quelle con -uo-, che sono ormai le più comuni). [...] vicina (Giusti); Sonavan le quiete Stanze, e le vie dintorno Al tuo perpetuo canto (Leopardi). Nel linguaggio poet., sul modello latino, con uso trans.: Pur «Iulio Iulio» suona il gran diserto (Poliziano); Suonano i liti un lamentar di lira (Foscolo ...
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schizo-
schiżo- [dal gr. σχιζο-, forma compositiva del verbo σχίζω «fendere, scindere, separare»]. – Primo elemento di parole composte del linguaggio scient. italiano e latino, formate modernamente o [...] derivate dal greco, nelle quali in senso strettamente morfologico indica fenditura, scissione, separazione: schizopodi, schizomiceti, ecc.; in senso fig. indica dissociazione: schizofrenia ...
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(lat. Latinus) Eroe eponimo del popolo latino. Compare già in Esiodo, dove è detto figlio di Ulisse e di Circe, e signore, con il fratello Agrio, di una regione dell’estremo Occidente; più tardi è detto figlio di Telemaco e di Circe. La sua...
Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte centromeridionale dell’Italia fra il 3°...