ripetere
ripètere (ant. repètere) v. tr. [dal lat. repetĕre, comp. di re- e petĕre «chiedere; avviarsi verso»]. – 1. a. Nel linguaggio giur., richiedere in giudizio una cosa cui si ritiene di avere diritto: [...] (locuz. usata spesso come proposizione incidentale: comunque, giova ripeterlo, noi decliniamo ogni responsabilità; cfr. anche l’adagio latino repetita iuvant); ho già capito senza che tu debba ripetermelo. Con uso estens., replicare, fare di nuovo ...
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perseverazione
perseverazióne s. f. [dal lat. perseveratio -onis, der. di perseverare «perseverare»]. – 1. ant. Perseveranza. 2. a. In psicologia e psichiatria, tendenza a ripetere più volte, in modo [...] ad altra che segue immediatamente o che a essa si riconnette; per es., la formazione di bibosa, parola non altrimenti nota in latino, secondo i due termini in -osa che la precedono nel verso di Laberio: non mammosa, non annosa, non bibosa, non rapax ...
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dis-1
dis-1 [dal lat. dis-, che si riduceva a di- davanti a consonante sonora (v. di-1), si assimilava davanti a f (come in differre, difficĭlis), e in qualche caso si mutava in dir- (come in emĕre - [...] dirimĕre)]. – Prefisso verbale e nominale che in molti vocaboli derivati dal latino o formati modernamente indica separazione (per es. disgiungere), dispersione (per es. discutere, che propr. significa «scuotere in diverse parti»), e più spesso ...
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ripetitore
ripetitóre s. m. (f. -trice) [dal lat. tardo repetitor -oris]. – 1. Chi ripete: monotono r. di luoghi comuni, delle idee altrui. In partic.: a. non com. L’insegnante che privatamente impartisce [...] a uno scolaro delle lezioni per aiutarlo ad apprendere le nozioni che non ha ben capito a scuola: r. di latino, di francese, di matematica. b. In teatro, il suggeritore o altra persona che, durante le prove di una recita, suggerisce le battute agli ...
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beccafico
s. m. [comp. di beccare e fico, perché ghiotto di fichi; già in latino era chiamato ficedŭla (ritenuto, forse per etimologia popolare, comp. di ficus «fico» e tema di edĕre «mangiare»), nome [...] che, con lievi varianti fonetiche, è ancor oggi ben documentato in varie zone dell’Italia centro-merid.] (pl. -chi). – Piccolo uccello passeraceo, della famiglia silvidi (Sylvia simplex), di color bruno ...
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losco
lósco agg. [lat. lŭscus «cieco da un occhio; guercio», di etimo ignoto] (pl. m. -chi). – 1. Di persona che, per miopia o per debolezza di vista, guarda stringendo gli occhi e aggrottando le sopracciglia. [...] antico prov. toscano citato dal Boccaccio, Dec. VIII, 10, e in forma simile anche dal Sacchetti, nov. 144). Col sign. latino, cieco da un occhio, solo in qualche esempio antico: Sopra un grande elefante un doge l. (Petrarca, alludendo ad Annibale). 2 ...
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seriore
serióre agg. [dal lat. serior -oris, compar. di serus, -a, -um «tardo, tardivo»], letter. – Che viene dopo nel tempo, più tardo; usato spec. nella terminologia linguistica per indicare fenomeni [...] posteriori ad altri o relativamente tardi: la contrazione del latino -àu- in -ò- è s. alla dittongazione di -ò- in -uò-; nei dialetti ladini la palatalizzazione di à in è è un fatto seriore. ◆ Avv. seriorménte, più tardi nel tempo, in epoca ...
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super-
sùper- [dal lat. super-, super «sopra»]. – Prefisso di molte voci latine, spesso calco del gr. ὑπερ-, che si ritrova anche in alcune parole italiane derivate dal latino per la via dotta (come [...] superficie, superfluo, superlativo, superstite, superstizione, superumerale, ecc.), ma che nella maggioranza dei casi è stato reso in italiano come sopra- o sovra- (cfr. sopravvivere dal lat. supervivĕre, ...
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sermo2
sèrmo2 s. m., lat. (propr. «discorso, linguaggio»). – Termine usato talvolta anche in contesti italiani, con l’aggiunta di particolari determinazioni, soprattutto in linguistica dove si parla [...] di s. urbanus, s. rusticus, s. vulgaris, s. plebeius, con riferimento alle varietà (cittadina, rustica, popolare, plebea) del latino parlato. ...
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pena
péna s. f. [lat. poena «castigo, molestia, sofferenza», dal gr. ποινή «ammenda, castigo»]. – 1. Punizione, castigo inflitti a chi ha commesso una colpa, ha causato un danno e sim. In partic.: a. [...] irrequieta). d. In grammatica, complemento di p., complemento che esprime la pena a cui qualcuno è condannato (in latino si rende comunem. con l’ablativo; anche col genitivo nella frase damnare capitis, equivalente di damnare capite, condannare a ...
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(lat. Latinus) Eroe eponimo del popolo latino. Compare già in Esiodo, dove è detto figlio di Ulisse e di Circe, e signore, con il fratello Agrio, di una regione dell’estremo Occidente; più tardi è detto figlio di Telemaco e di Circe. La sua...
Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte centromeridionale dell’Italia fra il 3°...