tibia
tìbia s. f. [dal lat. tibia «piffero, flauto» e poi «stinco»]. – 1. In anatomia umana e comparata, osso lungo, pari, che assieme alla fibula costituisce lo scheletro della gamba e, negli animali, [...] articola con l’astragalo. 2. In zoologia, il quarto articolo dell’arto ambulacrale degli insetti e il quinto degli aracnidi. 3. Nome latino dell’antico strumento a fiato, di osso, di canna, di legno o di metallo, detto con nome greco aulòs: la sonora ...
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costruire
costrüire (ant. constrüire) v. tr. [dal lat. construĕre, comp. di con- e struĕre «ammassare, costruire»] (io costrüisco, tu costrüisci, ecc.; pass. rem. costrüìi o costrussi, costrüisti, ecc.; [...] funzioni: c., saper c., c. male o non saper c. un periodo. Nel rifl. e passivo, avere una determinata reggenza sintattica: in latino, il verbo «iubeo» si costruisce con l’accusativo e l’infinito. ◆ Part. pass. costrüito, anche come agg. (v. la voce ...
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tibulliano
agg. – Relativo al poeta elegiaco latino Albio Tibullo, vissuto nella seconda metà del 1° sec. a. C., e alla sua produzione poetica: corpus tibulliano (più spesso nella forma lat. Corpus Tibullianum), [...] l’insieme delle poesie autentiche di Tibullo o a lui attribuite, raccolte in tre libri di cui il terzo miscellaneo e scritto da varî poeti del circolo letterario dell’uomo politico, erudito e poeta Messalla ...
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luogo
luògo (pop. lògo) s. m. [lat. lŏcus] (pl. -ghi; ant. anche le luògora). – 1. a. In senso ampio, una parte dello spazio, idealmente o materialmente circoscritta: Dio è in ogni l.; con limitazione [...] in più luoghi; l. controversi della «Divina Commedia»; l. oscuro, intricato; nel l. citato, o semplicem. luogo citato, e spesso in forma latina loco citato (abbreviati per lo più in l. cit., loc. cit., l. c.), formule con cui in testi di studio si fa ...
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petro-
pètro- [dal gr. πετρο-, der. di πέτρα «pietra, sasso»]. – Primo elemento di parole composte del linguaggio scientifico, italiano e latino, formate modernamente dal greco, nelle quali significa [...] «pietra, roccia»: petrofilo, petrografia, petrologo ...
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lupa
s. f. [lat. lŭpa]. – 1. a. La femmina del lupo. L. capitolina, la lupa che, secondo la tradizione, avrebbe allattato Romolo e Remo, assunta a emblema e simbolo della città di Roma, di solito raffigurata [...] dell’olivo e la malattia dell’esca nella vite. 3. fig., letter. Prostituta (sign. che la parola ebbe già in latino; cfr. lupanare); anche, donna di incontenibile avidità sessuale, ninfomane: al villaggio la chiamavano la Lupa perché non era sazia ...
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lupercale
agg. e s. m. o f. [dal lat. lupercalis agg., Lupercal -alis s. neutro]. – Relativo a Luperco, antico dio latino, inizialmente identificato con il lupo sacro a Marte, poi considerato come epiteto [...] di Fauno, e infine assimilato al greco Pan Liceo: feste l., e più comunem. i o le Lupercali (lat. Lupercalia -ium) era detta la festa di purificazione che si celebrava a Roma, sino alla fine del sec. 5° ...
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mistero
mistèro (ant. o poet. mistèrio) s. m. [dal lat. mysterium, gr. μυστήριον, der. di μύστης (v. miste); nel medioevo mysterium ha assunto anche il sign. di «servizio, ufficio, cerimonia» per confusione [...] più genericam., segreto, verità religiosa rivelata da Dio. Nel greco degli scrittori cristiani il termine (passato poi in latino: mysterium, ma anche sacramentum) conserva sostanzialmente questi sign., essendo usato per indicare un rito segreto, gli ...
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matricola
matrìcola s. f. [dal lat. tardo matricŭla «registro pubblico», dim. di matrix -icis «matrice»]. – 1. a. Dal medioevo in poi, denominazione degli elenchi in cui erano iscritti gli appartenenti [...] matricola dagli studenti più anziani (e matricola, o papiro, era detto anche il relativo documento, per lo più redatto in latino maccheronico, che gli veniva rilasciato). d. Per estens., chi intraprende per la prima volta un lavoro, un’attività, l ...
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plagio
plàgio s. m. [dal lat. tardo, giur., plagium, der. del gr. πλάγιον «sotterfugio», neutro sostantivato dell’agg. πλάγιος «obliquo»; in latino il termine aveva il sign. 1, e da esso deriva il sign. [...] 2; il sign. 3 si fa risalire a un uso che di plagiarius si trova in Marziale, il quale in un suo epigramma così qualifica un suo amico poeta che andava leggendo in pubblico i suoi versi spacciandoli per ...
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(lat. Latinus) Eroe eponimo del popolo latino. Compare già in Esiodo, dove è detto figlio di Ulisse e di Circe, e signore, con il fratello Agrio, di una regione dell’estremo Occidente; più tardi è detto figlio di Telemaco e di Circe. La sua...
Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte centromeridionale dell’Italia fra il 3°...