centi-
cènti- [dal lat. centi-, der. di centum «cento»]. – Primo elemento di parole composte, derivate dal latino o formate modernamente, che significa «cento», «che ha cento», o «che è la centesima [...] parte». In metrologia, premesso a un’unità di misura, ne divide il valore per cento; il suo simbolo è c (per es.: cm = centimetro; cg = centigrammo; ecc.) ...
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iperurbanismo
s. m. [comp. di iper- e urbano «della città»]. – Forma di ipercorrettismo consistente nel modificare la pronuncia di una parola popolare o dialettale, secondo quella che si ritiene debba [...] cittadina; ne è un esempio il lat. plaudĕre da un originario plōdere, nel quale ō era sentito dialettale come la ō di clōstra o di Clōdius sostituitasi all’originario au che persisteva invece nella pronuncia del latino di Roma claustra, Claudius. ...
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phi
‹fi› s. m., raro f. – Nome della 21a lettera dell’alfabeto greco, e del segno che la rappresenta (minuscolo ϕ, maiuscolo Φ), che in latino, nei prestiti dal greco, fu trascritta dapprima con p e [...] il segno maiuscolo fu adottato per rappresentare il numero 1000 (in una forma simile alla M latina) e la sua metà (in una forma analoga alla D latina) per rappresentare il numero 500. In fisica, la lettera ϕ indica la fase iniziale di una grandezza ...
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educando
s. m. (f. -a) [dal lat. educandus, gerundivo di educare «educare»], non com. – Alunno, scolaro che deve ricevere un’educazione: rapporti fra maestro e educando. Anche, letter., in funzione di [...] agg. e col sign. proprio del gerundivo latino: i giovinetti educandi. ...
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sinestesia
sinesteṡìa s. f. [dalla voce prec.]. – 1. Nel linguaggio medico, termine abitualmente adoperato per designare il fenomeno psichico consistente nell’insorgenza di una sensazione (auditiva, [...] appartenente alla sfera sensoriale auditiva, è passato alla sfera visiva, e tale è il suo valore fondamentale nel latino classico e nelle lingue romanze, nelle quali, a partire dal linguaggio musicale, ha nuovamente assunto una accezione acustica ...
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parva, sed apta mihi
‹... mìi›. – Inizio del distico latino che L. Ariosto fece iscrivere sopra l’ingresso della casa fattasi costruire a Ferrara, e che continua: sed nulli obnoxia, sed non Sordida, [...] parta meo sed tamen aere domus; cioè: «Casa piccola, ma adatta a me, ma non soggetta ad alcuno, ma non indecorosa, ma procurata col mio proprio denaro». L’emistichio iniziale viene talora citato, con lo ...
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congiuntivo
agg. e s. m. [dal lat. tardo coniunctivus, der. di coniungĕre «congiungere»]. – In genere, che congiunge, che serve a congiungere. In partic.: 1. In grammatica: a. Pronome c., sinon. raro [...] un’azione o uno stato in quanto pensati (desiderati, temuti, ipotizzati, calcolati) da qualcuno; in italiano ha, come in latino, quattro tempi: presente (che io vada), imperfetto (che io andassi), passato (che io sia andato), trapassato (che io fossi ...
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pene-
pène- [dal lat. paene «quasi»]. – Primo elemento di parole composte, derivate dal latino (penisola, penultimo), o formate modernamente (penepiano, penombra), nelle quali indica una condizione vicina [...] a quella espressa dal secondo elemento ...
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preconio
precònio s. m. [dal lat. praeconium, der. di praeco -onis «banditore»], letter. – 1. a. Bando, annuncio solenne: L’alto p. che grida l’arcano Di qui là giù sovra ogne altro bando (Dante, con [...] ): non sono quello io a cui si debbono sì magnifici preconi (Carducci). 3. Nella liturgia cattolica, p. pasquale, inno in latino che il diacono o il sacerdote canta durante la notte di Pasqua, all’inizio della veglia solenne, accanto al cero pasquale ...
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agrippa
s. m. [dal lat. agrippa] (pl. -i, raro). – Termine usato dagli antichi Romani per indicare il bambino nato per i piedi (di qui il prenome e cognome lat. Agrippa): egli è contra natura, che la [...] perciò quegli, che così nascono, furon chiamati agrippi, quasi difficilmente partoriti (L. Domenichi, che traduce Plinio: «... eos appellavere agrippas, ut aegre partos»). Il termine è per lo più considerato, anche in contesti italiani, come latino. ...
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(lat. Latinus) Eroe eponimo del popolo latino. Compare già in Esiodo, dove è detto figlio di Ulisse e di Circe, e signore, con il fratello Agrio, di una regione dell’estremo Occidente; più tardi è detto figlio di Telemaco e di Circe. La sua...
Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte centromeridionale dell’Italia fra il 3°...