sfruttamento
sfruttaménto s. m. [der. di sfruttare]. – Il fatto di sfruttare, di essere sfruttato, in senso proprio e fig.: s. dei proprî dipendenti; s. di una miniera, di giacimenti petroliferi; s. [...] sign. più ampio, s. della prostituzione (v. prostituzione). 3. Nel pensiero di K. Marx (1818-1883), s. del lavoro, rapporto sociale antagonistico in cui la classe che esercita la proprietà sulle condizioni materiali della produzione subordina a sé la ...
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domestico
domèstico agg. e s. m. [dal lat. domestĭcus, der. di domus «casa»; propr. «che appartiene alla casa»] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Appartenente alla casa, intesa come sede della famiglia: mura, [...] con l’uomo, il quale li nutre, li protegge, ne regola la riproduzione, e li utilizza nelle loro capacità di offrire aiuto, lavoro e prodotti varî (opposto a feroce o selvatico): il cane è un animale d.; meno com., addomesticato: un lupo, un leone ...
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compartecipazione
compartecipazióne s. f. [dal lat. tardo comparticipatio -onis]. – 1. Il partecipare con altri: c. a (o in) un delitto, a (o in) un’impresa; c. agli utili di una società. 2. a. C. agraria, [...] conferisce il fondo, oltre ai fabbricati per i compartecipanti e le scorte vive e morte, mentre i compartecipanti conferiscono il lavoro e i piccoli attrezzi; la metà dei prodotti spettano all’imprenditore, l’altra metà, globalmente, al gruppo dei ...
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rimettere
riméttere v. tr. [lat. remĭttĕre «rimandare», «rallentare, scemare», «concedere, perdonare», comp. di re- e mĭttĕre (v. mettere); quando ha valore iterativo, è comp. di ri- e mettere] (coniug. [...] dalla prep. a, riprendere, ricominciare a fare qualcosa che era rimasto in sospeso o si era interrotto: rimettersi a dormire, a lavorare o al lavoro, a piangere. b. R. l’orologio, la sveglia, spostare sull’ora esatta le lancette o gli altri segni che ...
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operoso
operóso agg. [dal lat. operosus, der. di opĕra «lavoro, attività»]. – 1. a. Attivo, che opera molto, che s’impegna intensamente nel lavoro e nella produzione: uomo, cittadino, artista, scrittore [...] Foscolo), una forza attivamente operante; pace o., carità o., feconde di opere; giornata, vita o., in cui si è molto lavorato e prodotto. b. Nel linguaggio degli storici dell’arte, è usato spesso con lo stesso sign. di operante (v. operare), riferito ...
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invalido
invàlido agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. invalĭdus, comp. di in-2 e valĭdus «valido»]. – 1. Che o chi, per malattia, congenita o acquisita, ferita, mutilazione, o per vecchiaia, non ha o ha perso [...] l’incidente lo ha reso i.; ha il padre i. e deve provvedere lui al sostentamento della famiglia; determinando: essere i. al lavoro; è i. per l’età alle fatiche pesanti (più com. inabile). In partic., di soldato che per malattia contratta sul fronte o ...
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mezzo1
mèżżo1 agg. [lat. mĕdius]. – 1. a. Di ogni cosa che (per numero, quantità, grandezza, volume, massa, durata, valore, ecc.) è o si considera la metà dell’intero: m. dozzina, m. migliaio; m. battaglione; [...] l’articolo tra l’aggettivo e il nome: ha già speso m. lo stipendio (cioè la metà dello stipendio); avevo già fatto m. il lavoro; ci ho trascorso m. la vita. b. Spesso ha valore iperbolico: l’ha raccontato a m. mondo; mi par m. secolo che non lo ...
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ora2
óra2 s. f. [lat. hŏra, dal gr. ὥρα]. – 1. a. Unità di misura del tempo, pari alla 24a parte del giorno, e suddivisa in 60 minuti primi; ha come simbolo la lettera h posta a esponente (per es., 1h). [...] le o. piccole, restare alzato fino a tardi nella notte); o. rubate, quelle che avanzano, o che si riesce a sottrarre, al lavoro o alle occupazioni abituali: sono piccole riparazioni che faccio ogni tanto, a o. rubate; ore di punta, quelle di maggior ...
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orario2
oràrio2 s. m. [uso sostantivato di orario1]. – 1. Predisposizione dell’ordine in cui determinati avvenimenti, atti o operazioni debbono succedersi nel tempo, con indicazione dell’ora in cui hanno [...] , o. spezzato; o. elastico (o flessibile), che consente una certa libertà nella scelta dell’ora di inizio e di fine del lavoro; stabilire l’o.; seguire, osservare, rispettare l’o., attenersi all’o.; qui da noi ogni cosa ha il suo o., va compiuta ...
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lasciare
v. tr. [lat. laxare «allargare, allentare, sciogliere», der. di laxus «largo, allentato»] (io làscio, ecc.). – 1. Smettere di tenere, o di stringere, di reggere, di premere: da subita paura [...] me l’ha lasciato per poche decine di euro; non posso lasciarvelo per un prezzo minore. e. Serbare: lascio un po’ di lavoro per domani; il dolce me lo lascio per questa sera; o riservare ad altri: ti ho lasciato qualche fetta di prosciutto; le brighe ...
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In senso lato, qualsiasi esplicazione di energia volta a un fine determinato. In senso più ristretto, attività umana rivolta alla produzione di un bene, di una ricchezza, o comunque a ottenere un prodotto di utilità individuale o generale.
Diritto
Il...
LAVORO
Ugo AMALDI
Giovanni GIORGI
. Meccanica. - È uno dei concetti elementari. Nel linguaggio corrente si dice, in generale, che un uomo lavora, quando, esplicando un certo sforzo muscolare, riesce a muovere qualche corpo materiale, talché...