sdrumata s. f. [part. pass. femm. di sdrumare], gerg., region. - [nel gergo giovanile, lavoro o attività fisica particolarmente faticosi] ≈ (fam.) ammazzata, (fam.) faticata, (roman.) sderenata, (fam.) [...] sfacchinata, (fam.) sgobbata ...
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porta /'pɔrta/ s. f. [lat. porta, affine a portus -us "porto²"] (pl. -e; pop. ant. le porti). - 1. (archit.) a. [vano aperto in un muro o altra struttura per poter passare] ≈ accesso, adito, apertura, [...] . ↔ entrare. □ mettere alla porta ≈ (fam.) buttare (o sbattere) fuori, cacciare, mandare via, [dal posto di lavoro] licenziare. ↔ accogliere, ricevere. □ porta-finestra [finestra che consente il passaggio su balconi, giardini, ecc.] ≈ porta a ...
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fine¹ agg. [lat. fīnis "limite", adoperato come agg. nel sign. di "estremo"]. - 1. a. [di oggetto, di spessore o diametro molto piccolo: f. come un capello] ≈ sottile. ↔ grosso, spesso. b. [dell'aria e [...] ; f. ironia] ≈ acuto, penetrante, perspicace, sottile, [solo di sguardo] (lett.) cerviero. ↔ grezzo, rozzo. 3. [di lavoro, eseguito con cura e precisione: disegno f.] ≈ accurato, curato, preciso, raffinato. ↔ grossolano, rabberciato, raffazzonato ...
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finezza /fi'nets:a/ s. f. [der. di fine¹]. - 1. [qualità di ciò che è sottile: f. di un capello] ≈ sottigliezza. ↔ grossezza. 2. (fig.) a. [sviluppata percezione sensoriale: f. di udito] ≈ acutezza, sensibilità. [...] ≈ acutezza, perspicacia, sottigliezza. ↑ acume, sagacia. ↔ grossolanità, ottusità. c. [grande attenzione nel condurre un lavoro e sim.: indagine eseguita con f.] ≈ accuratezza, cura, minuziosità, precisione. ↔ grossolanità, sciatteria, superficialità ...
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finire [lat. fīnīre, der. di finis "limite; cessazione"] (io finisco, tu finisci, ecc.). - ■ v. tr. 1. a. [condurre a termine: f. un lavoro, una frase] ≈ concludere, terminare, ultimare. ↔ avviare, cominciare, [...] iniziare, (non com.) principiare. b. [nella lavorazione di oggetti, dare l'ultima sistemazione] ≈ rifinire. 2. a. [consumare interamente: f. un patrimonio; f. le scorte di viveri] ≈ dare fondo (a), esaurire, prosciugare, terminare. b. [eliminare, ...
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finitezza /fini'tets:a/ s. f. [der. di finito], non com. - 1. [qualità di ciò che è compiuto: la f. d'un lavoro] ≈ compiutezza. ↑ perfezione. ‖ rifinitezza. ↔ imperfezione, incompiutezza. 2. [condizione [...] di ciò che è limitato e sim.: la f. dell'uomo] ≈ (lett.) finitudine, imperfezione, incompiutezza, incompletezza, infinità, limitatezza. ↔ illimitatezza. ‖ perfezione ...
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varare [der. del lat. vara "pertica di sostegno, sostegno a forma di cavalletto"]. - ■ v. tr. 1. (marin.) [eseguire il varo di una nave]. 2. (fig.) a. [dare compimento a qualcosa che ha richiesto assiduità [...] di lavoro o un lungo impegno: v. un'impresa] ≈ attaccare, avviare, cominciare, dare avvio (o inizio) (a), (non com.) dare di piglio (ø), incominciare, iniziare, (lett.) principiare. ↔ completare, concludere, finire, portare a compimento (o a termine ...
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finitura s. f. [der. di finire]. - [lavoro necessario perché un'opera possa dirsi compiuta: la f. di un abito; opere di f.] ≈ rifinitura. ‖ finissaggio. ...
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fiondarsi v. rifl. [der. di fionda] (io mi fióndo, ecc.), fam. - 1. [dirigersi con impeto: si è fiondato giù per le scale] ≈ gettarsi, lanciarsi, precipitarsi, (fam.) scapicollarsi. 2. (fig.) [dedicarsi [...] con slancio a qualcosa: mi sono fiondato nel lavoro] ≈ buttarsi, darsi (anima e corpo) (a). ...
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aborto /a'bɔrto/ s. m. [dal lat. abortus -us, der. di aboriri "perire"]. - 1. [interruzione della gravidanza] ≈ interruzione di gravidanza. 2. (fig., spreg.) a. [persona o cosa mostruosa] ≈ mostro, mostruosità, [...] obbrobrio, scherzo della natura. ↔ bellezza, incanto, meraviglia, splendore. b. [lavoro mal riuscito, impresa non condotta in porto e sim.: a. di un programma informatico, di una iniziativa] ≈ fallimento, (fam.) fiasco, flop, insuccesso, (fam.) ...
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In senso lato, qualsiasi esplicazione di energia volta a un fine determinato. In senso più ristretto, attività umana rivolta alla produzione di un bene, di una ricchezza, o comunque a ottenere un prodotto di utilità individuale o generale.
Diritto
Il...
LAVORO
Ugo AMALDI
Giovanni GIORGI
. Meccanica. - È uno dei concetti elementari. Nel linguaggio corrente si dice, in generale, che un uomo lavora, quando, esplicando un certo sforzo muscolare, riesce a muovere qualche corpo materiale, talché...