ragazzo /ra'gats:o/ s. m. [dall'arabo raqqāṣ "fattorino, corriere"]. - 1. a. [essere umano maschio nell'età dell'adolescenza o della giovinezza: un r. di 15, di 25 anni] ≈ adolescente, (region.) bardasso, [...] bene?; ecco il mio r.] ≈ (scherz.) erede, figlio, figliolo, (scherz.) rampollo. ‖ prole. 3. (estens.) [giovane lavorante addetto alle forme più semplici di lavoro: il r. del fornaio] ≈ aiutante, commesso, garzone, (non com.) giovane, inserviente ...
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grosso /'grɔs:o/ [lat. tardo grossus]. - ■ agg. 1. a. [che ha dimensioni notevoli, superiori a quelle ordinarie: cartoncino g.; g. paese; uomo grande e g.] ≈ ampio, esteso, grande, massiccio, spazioso, [...] . ↔ finemente, garbatamente. ■ s. m., solo al sing. 1. [parte quantitativamente più rilevante di qualcosa: il g. del lavoro è ancora da fare] ≈ maggioranza, maggior parte, massa. 2. (sport.) [nelle gare ciclistiche, insieme dei corridori che segue il ...
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spalmare v. tr. [der. di palma¹, col pref. s- (nelsign. 5)]. - 1. a. [distribuire uniformemente una sostanza semiliquida su una superficie, con la prep. su del secondo arg.: s. il burro sul pane] ≈ spargere, [...] : s. (o spalmarsi) il viso di crema] ≈ coprire, cospargere, ricoprire, spargere. ⇓ ungere. 2. (fig.) [di risorsa finanziaria, forza lavoro e sim., fare in modo che raggiunga diverse sedi, con la prep. su del secondo arg.: questo finanziamento deve ...
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creativo [der. di creare]. - ■ agg. [relativo al creare e alla creazione: atto c.; lavoro c.; persona c.] ≈ creatore estroso, fantasioso, fecondo, inventivo. ‖ geniale. ■ s. m. (f. -a) (prof.) [chi ha [...] il compito di ideare i testi e le immagini per la campagna pubblicitaria di un prodotto] ≈ copywriter, pubblicitario ...
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arnese /ar'nese/ s. m. [dal fr. ant. herneis, harneis, harnais "provviste di viaggio, vettovaglie", poi "armatura"]. - 1. a. [oggetto che serve per svolgere un determinato lavoro: gli a. del fabbro] ≈ [...] attrezzo, ferro, strumento, utensile. b. [qualsiasi oggetto che non si voglia determinare o di cui non si conosca il nome: dammi quell'a.] ≈ affare, aggeggio, apparecchio, cosa, (fam.) coso, roba. 2. (non ...
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guardia /'gwardja/ (ant. guarda) s. f. [der. di guardare]. - 1. a. [atto del guardare, al fine di custodire, proteggere, ecc. qualcosa, in modo temporaneo o abituale: mettere qualcuno di g. a qualcosa] [...] d'occhio (ø), vigilare (su). ↔ disinteressarsi (di), (fam.) fregarsene (di), (fam.) infischiarsene (di), trascurare. b. [prestazione di lavoro che militari, custodi, infermieri e sim. sono tenuti a compiere: avere la g. di notte] ≈ servizio, turno ...
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arrangiare [dal fr. arranger, der. di rang "rango"] (io arràngio, ecc.). - ■ v. tr. 1. [cercare di sistemare qualcosa alla bell'e meglio: a. una sedia] ≈ rabberciare, raffazzonare, rappezzare, rimediare, [...] [un lavoro, un discorso, ecc.] abborracciare, [un abito] rattoppare. 2. (estens., fam.) a. [ridurre qualcuno in cattive condizioni con percosse o sim.] ≈ conciare (per le feste), (fam.) gonfiare, malmenare, percuotere, picchiare, ridurre a mal ...
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rammagliare v. tr. [der. di ammagliare, col pref. r(i)-] (io rammàglio, ecc.). - (tess.) [riparare un tessuto o un lavoro a maglia riprendendo con appositi aghi le maglie cadute] ≈ ‖ rammendare, ricucire. [...] ↔ lacerare, strappare, [spec. con riferimento a calze] sfilare, [spec. con riferimento a calze] smagliare. ↑ squarciare ...
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rammendare (non com. rimendare) v. tr. [der. di ammendare, col pref. r(i)-] (io rammèndo, ecc.). - (tess.) [riparare un tessuto o un lavoro a maglia per mezzo dell'ago e del filo: r. una calza] ≈ (fam.) [...] dare un punto (a), rammagliare, rappezzare, rattoppare, ricucire. ↔ lacerare, strappare, [spec. con riferimento a calze] sfilare, [spec. con riferimento a calze] smagliare. ↑ squarciare ...
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In senso lato, qualsiasi esplicazione di energia volta a un fine determinato. In senso più ristretto, attività umana rivolta alla produzione di un bene, di una ricchezza, o comunque a ottenere un prodotto di utilità individuale o generale.
Diritto
Il...
LAVORO
Ugo AMALDI
Giovanni GIORGI
. Meccanica. - È uno dei concetti elementari. Nel linguaggio corrente si dice, in generale, che un uomo lavora, quando, esplicando un certo sforzo muscolare, riesce a muovere qualche corpo materiale, talché...